Sabato pomeriggio, con la speranza di non chiappare l'ennesima acquata di questo maggio ottobrato. Una passeggiata con accompagnatore organizzata dalla mia contrada, alla scoperta delle bellezze della Valle di Follonica.
Si passa dall'arco di Piazzetta Grassi e si varca un confine, fisico (le antiche mura medievali della città) ma anche emotivo.
Perché la Valle di Follonica, come tutte le altre che si affacciano a ridosso delle mura, è uno spettacolo nello spettacolo. Un giardino verde, ricco di biodiversità, dentro un centro storico medievale pressoché intatto, protetto dall'Unesco.
Una delle otto valli ad oggi più o meno utilizzate, ma clamorosamente snobbate da questo borgo polveroso, che ancora ha poco compreso quanta potenzialità può esprimere, se pienamente sfruttata.
Già, perché mentre la passeggiata si snodava per le strade di campagna fino in fondo alle alte mura, una domanda fissa mi balenava in testa: "Ma se tutto questo ben di Dio lo avessero disponibile in Francia, dove riescono a valorizzare anche un filo d'erba, cosa verrebbe fuori?".
Bellissima la Valle di Follonica, ma non ben tenuta. Erba altissima non appena si esce dal sentiero principale, mura in alcuni punti fatiscenti, erbacce rampicanti, la splendida Fonte di Follonica, pur adesso ben ripulita, che sta letteralmente cadendo a pezzi per le criticità dello stato di conservazione, scempi architettonici, come l'abbattimento dell'ultima parte della prima cerchia muraria, disintegrata per fare spazio alla discutibile opera di urbanizzazione del cantiere dell'ex garage Bardini, insieme alla mitica Porta Salvani, anch'essa sparita per sempre.
Ecco, cosa farebbero in Francia con la Valle di Follonica?
Prima di tutto taglierebbero l'erba.
Poi manterrebbero il luogo in uno stato continuo e programmato di manutenzione ordinaria (perché l'erba, ahimè, tende a ricrescere).
Poi troverebbero il modo di mettere in salvo, risistemare e ripulire la spettacolare Fonte di Follonica.
Poi inizierebbero pian pianino a rimettere in sesto le mura, dopo averle ripulite.
Poi metterebbero ad ovest e ad est due baldacchini bellini per l'ingresso, uno dal centro della città e l'altro da Via Peruzzi, con mappe, cartelli esplicativi ma soprattutto con un biglietto di entrata per la visita di almeno 10 euro.
Ebbene sì, proprio così: la gente deve pagare, per vedere uno spettacolo del genere. Ma non così, non in queste condizioni.
Bisogna cioè iniziare a pensare a fare business, anche pesante, "sfruttando" le bellezze che Siena ci sottopone ad ogni angolo. Otto valli una più bella dell'altra, ad oggi un serpaio a cielo aperto, per generalizzare. Con una gestione concertata che coinvolge una miriade di attori (Comune, Soprintendenza, contrade, associazioni, privati, ecc), nella quale pare si facciano moltissime chiacchiere ma pochi fatti.
Pensate che bello se si creasse un progetto organico che, attraverso finanziamenti che principalmente devono essere garantiti dalle entrate dei dazi dei turisti, riuscisse pian pianino ad organizzare un percorso delle mura e delle valli cittadine, intercettando il flusso sempre più intenso del turismo delle camminate, oltretutto arricchite dalla Franchigena, che taglia longitudinalmente le valli stesse.
Con il Comune attore principale. Non c'è la forza, la volontà, la voglia? Bene, delegare il tutto ad altri, in primis le associazioni (come l'Associazione Le Mura, ad esempio), ma anche le contrade. Che però devono essere messe in condizioni di lavorare per fare autosostenibilità; e business. Senza alcuna vergogna. Perché con il volontariato non si va da nessuna parte. O, al limite, si cammina nell'erba alta.
Monumento a tale inefficienza, grottesco ma emblematico, un cartello turistico "a sdraio", solitario di fronte alla Fonte di Follonica, assalito dall'erba e dalle foglie. Segnale per un mondo, quello turistico, che nella Valle di Follonica si ipotizza, ma non c'è.
Ma se queste cose le facesse l’assessore al turismo? Non è che per caso preferisce che i turisti rimangano a Firenze? O magari semplicemente non ha idea di che cosa sia Siena e non si capisce cosa ci faccia su quella poltrona ad incentivare il turismo di una città che non conosce ed a far finta di comminare sanzioni di una festa per lui aliena.
RispondiEliminaChiediglielo a Giggino vai...
AB
Ma Giggino è quello locale o quello nazionale? Comunque, caro A.B. (come stai a proposito, era un po' che non ti si sentiva...). Come vedi (oppure no), ho più volte chiamato in causa il COMUNE (lettere grosse), per cui l'Assessore al Turismo penso sia un soggetto interessato. Ma non so se legge il blog, nè io ho contatti con lui (è della Fiorentina...), per cui non ti so rispondere. Il Problema delle valli (plurale) non inizia nel giugno 2018, ma è questione annosa, moooolto annosa, che ha le proprie radici nel passato. Te lo scrive uno del Nicchione, contrada che gravita anch'essa su una vallata. E vabbè, stiamo zittini, vai... Ma ciò detto, siccome ora esiste altra Amministrazione, spero vivamente che sulle valli (e non solo, pensiamo ai bottini...) sia fatta una riflessione ed una attivitàche vada nel senso da me auspicato, al di là delle parti politiche: i soldi mancano, con la cultura ci si campa (nonostante qualcuno dicesse il contrario), le cose belle si vanno a vedere. Ma bisogna argomentare a mio avviso un progetto di business, che dia autosostenibilità. Non ti dico di andare te a dirlo a Brunooo, perché già sicuramente avrà scritto che lui nelle valli avrebbe fatto di tutto. PS: anche se non sei di Siena, fatti insegnare da qualche locale come si fa a entrare in Valle di Follonica e vai a vedere quelli Bravi, che garbano a te, cosa hanno fatto quando hanno costruito le case nell'ex garage Bardini...
EliminaLo so, dalla piazzetta del leocorno, è una delle cose che vorrei fare con i miei figli e che non faccio per impegni, pigrizia o stanchezza. Le case invece le ho viste (da provenzano se non ricordo male). Hanno un grosso pregio, non si vedono praticamente da nessuna parte (e ti assicuro che per me è molto). Io sarei per costruire a consumo di suolo zero, ma non mi pare che i bravi di ieri o quelli di oggi abbiano proposte o idee innovative al riguardo. Eppure Siena avrebbe dimensioni e caratteristiche perfette per essere proiettata nel futuro sostenibile. Con buone idee ed atti amministrativi coraggiosi arriverebbero anche i soldi, non ho dubbi. Per dirne una, a Dublino c’erano dei piccoli parchi pubblici curatissimi, al loro interno decine di giovani giardinieri, qui invece continuiamo con pietosi appalti esterni che portano alla prima e spesso unica falciatura dell’erba a Maggio, con parchi, campini e greppi ridotti a savane impraticabili. Questo con Brunino (che lo scorso hanno è riuscito nella geniale impresa di ripulire il verde sette giorni dopo la sua cacciata) e pure con Giggino. Hai scritto cose sacrosante, ma nel frattempo rimane la speranza piuttosto che l’attesa...certo che sarebbe stato meglio partire da persone che amano la città e non da improbabili importazioni forzate.
RispondiEliminaVolevo specificare che la Valle di Follonica per la parte frequentata dalla Contrada è curata da volontari contradaioli che tagliano l'erba, potano gli olivi, ecc... insomma si fanno un bel culo...e' chiaro che tutto il resto della vallata spetterebbe al Comune che avrebbe interesse a valorizzare a livello turistico percorso e monumento delle Fonti di Follonica, che vi assicuro sono stupende...ma non conosciute nemmeno dai senesi.
RispondiEliminaCerto! Difatti la parte curata dal Leocorno è spettacolare, uno dei punti a mio avviso più belli della città. Il problema è quando si scende...
EliminaCaro Almuttanabbi,
RispondiEliminaHo letto delle critiche al complesso immobiliare ex-Bardini, sinceramente non le condivido.
Prima lì c'era un mostro di cemento, ex concessionaria, quello che c'è ora, credo sia meglio!
Inoltre ci sono 4 piani di garage, dove molte persone che lavorano o risiedono in centro trovano parcheggio.
L'intervento è stato positivo, se nell'attuarlo sono stati distrutte delle parti di mura storiche è colpa di quell'istituzione con sede in via di Città 138, che non ha messo i dovuti paletti, ma che spesso rompe le scatole per il colore degli infissi o altre corbellerie.
Poro Mario
No no, niente critiche al complesso immobiliare. Solo evidenziare il fatto che, quando c'è da costruire un quartiere con centinaia di metri cubi di cemento, allora si possono sacrificare anche belle parti di mura medievali. Non è la prima volta che capita, fra l'altro... Poi però se c'è da smuovere un mattoncino per una casa di un privato, allora si fa uno scempio. Ripeto l'evidenza dei fatti, che si nota benissimo: fu buttata giù una parte di mura, che ora si trova spezzata come un cracker.
EliminaForse non mi sono spiegato bene...
EliminaÈ la Soprintendenza ad avere la funzione di ed il potere per fermare i progetti in contrasto con la tutela dei beni storici.
Se non l'ha fatto la colpa è loro! Ma valutare in maniera pignola piccoli progetti è molto più facile che discutere di grandi trasformazioni.
Forse si poteva il complesso immobiliare qualche metro più indietro? bastavano due righe firmate dal soprintendente...semplice!
Poro Mario