L'occasione mancata

Giornata 32 di questo assurdo campionato di Lega Pro, ce la giochiamo a Chiavari.

Fine partita, 0-0. A me girano parecchio i coglioni perché intuisco di avere sprecato l'ultima occasione per puntare al primo posto, ma ho deciso che l'incazzatura per la Robur debba durare un attimo, visto che le cose importanti della vita sono oggettivamente altre. Eppure vedo tanta gente contenta... boh, sicuramente sbaglio io.
La classifica al tempo, dopo la partita, dice che l'Entella è primissima a 59 punti, noi siamo a 53, ma con 2 partitone giocate in più. Poi loro hanno un attacco stellare. Poi oh... è una squadra costruita per fare la Serie B. "Ecco, ma si fosse giocato per vincere, visto che questa era la nostra ultima chance?". Ma nooo, ma questi ormai so' già andati di sopra. E poi sono davvero superiori. E poi c'hanno Mota Carvalho... Accontentiamoci di questo punto, dai retta.
E vabbè. Mota Carvalho è bravo eh, ma non mi pareva Cristiano Ronaldo...
Piacenza a 56, ma con 1 partitona in più.
Passano le giornate. Ieri sera si è giocato il recupero di mille mesi fa fra Piacenza ed Entella, classifica attuale: Piacenza punti 71, Entella punti 69, a parità di partite disputate. Azz... cosa è successo?
Niente di che, elenchiamo tre punti:
1) l'Entella non le ha vinte tutte, come il racconto senese al tempo avrebbe voluto. Anzi, ha perso a Pro Patria ed ha pareggiato in casa con la Lucchese: segno che proprio imbattibile non era...
2) il Piacenza invece le ha vinte tutte. Eppure pareva una squadra normale. Forse perché a Piacenza vincemmo, giocando una partita da grande squadra, consapevole dei propri mezzi? Ci sta, perché se andate a vedere l'organico del Piacenza, probabilmente è superiore alla "corazzata" Entella.
3) la Robur ha perso spesso, soprattutto con squadre ultime in classifica.
Ora, chi ha praticato sport sa benissimo che una giornata storta può capitare, ma che poi il tutto deve finire lì. Deve finire lì. Perché lo si impone con il cervello, con il pensiero. A un certo punto tutti noi che abbiamo giocato sappiamo che certe partite bisogna vincerle, ad ogni costo, anche di buttare qualche rotula dell'avversario in tribuna.
Ecco, noi ci siamo detti, ancor prima della sfida decisiva di Chiavari, che tutto sommato quest'anno andava bene così. Perché sì... siamo stati sfortunati (vero), Fabbricini è una merda (vero), il campionato è falsato (vero), questa Lega Pro è un sudicimaio (vero). E ce la siamo ripresa con tutti, tranne che con noi stessi: con gli arbitri, con gli omìni della tribuna - divenuti a un certo punto l'ossessione della settimana - con il mondo crudele, con Wiatutti criticone.
Ed in più, tutti (allenatore, giocatori, dirigenti) ci siamo detti una grande, grandissima bugia: che non avevamo iniziato per vincere e che pertanto eravamo inferiori a qualcuno.
Questa è la nostra grande bugia, che, più volte detta, è diventata una enorme verità. Ed è già il secondo anno di fila che ci capita. Segno evidentissimo che l'asticella va sempre tenuta alta, anche e soprattutto quando le cose paiono andar male.
Per cui, ora direi di fare basta e di affrontare questi play-off con altro spirito, che va sbandierato ai quattro venti: SIAMO FORTI E SI GIOCA PER VINCERE. SEMPRE.
Piacenza-Robur Siena.
Entella-Robur Siena.
Fate mente locale e verificate cosa ci sia stato di differente: noi, il nostro atteggiamento, la nostra consapevolezza, la coscienza della nostra forza.
Alzare l'asticella, per favore. Tutti. Squadra, allenatore, dirigenti, società, pubblico, ambiente.