Colpito e affondato: per quel che mi riguarda il fine settimana si conclude qui, ai piedi di una innocente e pulita domanda uscita dalla bocca di una citta, nè bimba nè ragazza, che dal sedile posteriore osserva il riflesso del mio sguardo sullo specchietto retrovisore. E molto probabilmente si aspetta una risposta, magari corretta, magari sensata.
Distolgo lo sguardo concentrandomi sulla strada: una signora col passeggino immersa nel suo I-Phone, un cane al guinzaglio di un ragazzo in bicicletta, un'autoambulanza che arriva a sirene spiegate mentre tutte le auto accostano per farla passare. Io francamente Albissola non so nemmeno come si scriva, figuriamoci se posso sapere dov’è. Il Siena però sabato c’ha perso e nonostante ignori la provenienza, i coglioni mi girano lo stesso. Pistoiese, Arzachena, Albissola. Ma anche Gozzano all’andata e qualche altra che adesso sicuramente mi sto dimenticando. Se non fosse un campionato mediocre di Serie C, potrebbe essere uno di quegli insulsi programmi trasmessi da Real Time da titolo preoccupante, tipo "Accumulatori di Figure di Merda Seriali" in onda ogni fine settimana da un punto indefinito tra il centro ed in nord ovest di Italia.
Smetto di divagare con la mente e ritorno alla mia domanda. Un raggio di sole buca la coltre di nuvole grigie, allungando le ombre aggrappate ai piedi di una ragazza troppo poco vestita per la stagione, mentre il vento fresco di aprile le scompiglia i capelli. Forse mi soffermo un po’ troppo ad osservarla, forse sto soltanto cercando di rimandare il mio appuntamento con la domanda, fatto sta che una mano di donna mi si posa sul braccio, strattonandomi gelosamente. E poi, di nuovo: "Eh babbo, dov’è Albissola?". In vita mia ho visto e sopportato di tutto. Ho gioito, pianto e imprecato. Ho ingollato merda come fosse stata Magnesia San Pellegrino, ho bevuto birre calde mangiando pizze fredde e ho preso calci nei denti senza ridarli mai. Ho tirato porte che andavano spinte e sono rimasto ore ad aspettare l’arrivo di ascensori guasti. Ho mandato messaggi carini, attendendo invano una risposta, che spesso non è mai arrivata: una spunta, due spunte, spunta blu. Partito, consegnato, letto. Ma senza alcun seguito. Come il silenzio tragicomico del post partita, infarcito da frasi fatte e dichiarazioni posticce. "In Liguria", finalmente mi decido a rispondere. "Ah, provincia di Genova?". Con un sospiro incasso il collo nelle spalle, sperando di poter far sparire la testa da qualche parte, come fa lo struzzo con la sabbia, afflosciandomi sul sedile come un pupazzo impiccato, appeso soltanto per la cintura di sicurezza. Ma le province esistono sempre, mi chiedo? Ma poi che domanda è: a 16 anni non c’è di meglio da fare che pensare alle province? Alzo la musica dello stereo come a voler, sgarbatamente, mettere fine alla conversazione e azzardo, come un ludo dipendente davanti alla sala corse: se giocano a Chiavari, Albissola deve essere per forza in provincia di La Spezia - con l’articolo prima del nome, anche se gli Spezzini la chiamano semplicemente Spezia.
Albissola è una squadra bicolore di un posto chiamato Albissola Marina, che a pensarci bene sembra un paese di un film di Albanese, piuttosto che una squadra di calcio. E noi ci abbiamo perso, maledetti tutti voi, nessuno escluso! Volevamo mandare un messaggio al campionato, vincere in trasferta e puntare ad un buon piazzamento in classifica, per cominciare a riscrivere la trama del nostro futuro. Ed invece: una spunta, 1 a 1. Due spunte, 2 a 1. Spunta blu, 3 a 1. Gioco, set, partita. E tutti a casina, senza nemmeno passare dal via. Volevamo mandare un messaggio e l’abbiamo fatto. Per almeno 60 minuti siamo stati la Robur. Poi... Poi boh. Tutto si è fatto buio e vattela a pesca che è successo. Sempre che di sport si possa parlare... Loro improvvisamente sono diventati il Real Madrid e noi il Batignano. E Real Albissola francamente suona molto meglio di Robur Batignano. Volevamo mandare un messaggio e abbiamo ricevuto in cambio la risposta che meritiamo: avete sperperato un patrimonio di punti con squadre mediocri, risuscitando chiunque avesse bisogno di punti. Forse sarà la nostra gentilezza, forse sarà l’imminente Pasqua, ma di resurrezioni mi bastava quella letta nella Bibbia durante il noioso catechismo. Sarà un caso che ogni volta giochiamo contro l’ultima in classifica, al fischio finale non è più ultima? Se fossi un po’ meno elegante, aggiungerei senza mezzi termini e magari scrivendo in francese, che mi avere rotto il cazzo, e parlo da abbonato, che seppur poco, qualcosina avrebbe anticipato. E visti i tempi che corrono, cacciare fuori ad agosto diverse decine di euro per NON vedere almeno un mese di partite giocate alle 14.30 del sabato (cattivi!), compresa quella di giovedì prossima, spostata malignamente alle 19.00 (stronzi, me lo fate apposta!), mi manda in bestia.
Sì lo so, sto mischiando le pere con le mele, so benissimo che gli orari delle partite non sono colpa della società, che tuttavia ha ben altre responsabilità, a partire da questa brutta sensazione di accontentarsi che emana ad ogni intervista. E rispetto alla quale il nostro Mister (sì è vero, nel calcio le bandiere non esistono più, quindi ciao, la Champions League ti attende!) si è adattato benissimo. Attacchiamo il sistema (giusto), attacchiamo gli arbitri (giusto), attacchiamo gli omini bofonchioni che rogano in tribuna (e no, qui hanno ragione gli omini, però!), ma mai attacchiamo al muro qualcuno che fa finta di giocare al calcio. Errori da Coppa Cobram (era ciclismo? Vabbè, tanto avete capito), ripetuti e reiterati. Buoni giocatori che funzionano ad intermittenza, come le luci del Tendenza di quando ero ragazzo, talenti che sfioriscono e campioni imprigionati dentro logiche assurde, dove la forma conta più della sostanza. Ecco il punto: a me della forma di un calcio sterile e fine a se stesso, dopo due anni di passione, non interessa più niente. Si gioca per traverso e non per lungo? Bravi, contenti voi, contenti tutti. Io me rimarrò lì nel mio posticino (regolarmente pagato in contanti) a bofonchiare quanto mi pare e nessuno dovrà o potrà dirmi niente. Anche se so già che non sarà così.
Come un secchio legato ad una carrucola, riemergo dal pozzo nero in cui ero precipitato. Lo so, sono stupido, ma è da quando sono piccolo che il mio umore è scandito dai risultati del Siena. Mi sento come chi arriva in albergo e scopre che la sua camera last minute vista mare è girata verso l’entroterra: percepisce il profumo ma non vede le onde. E non è affatto piacevole. Rincuorato dalla mia risposta, adesso mi sento un po’ meno teso. Anche se l’asticella dell’umore punta drammaticamente verso lo zero assoluto. Poi la vedo digitare qualcosa sullo schermo a cristalli del suo telefono, che lo ho comprato io con sudore e sacrificio. Credo sia stupore quello che le leggo in faccia, ma è soltanto un attimo prima che un sorriso le illumini gli occhi: "Babbo, Albissola è in provincia di Savona non di La Spezia e fa 5.411 abitanti". Ecco, penso disperato, abbiamo perso contro l’Asciano e mi è costata anche una figuraccia. Che sabato di merda!
@|b!§§#|@ - Robur Siena 3-2: no vabbè. Ora suonerà la sveglia e aprendo gli occhi capirò si essere al sicuro nel letto, avvolto nelle mie coperte che profumano di casa. Se è un incubo, svegliatemi. Abbiamo preso tre goal da una squadra di Eccellenza, con tutto il rispetto per il Poggibonsi e la Colligiana (sentite cosa mi fate scrivere) e siamo destinati ad invecchiare in questa maledetta Serie C. Sai che c’è di buono? Ai play off quest’anno spenderò parecchio meno! Ma anche per l’abbonamento del prossimo anno credo di saper come fare a risparmiare qualche eurino. Ah, un’ultima nota a margine di queste "poche" righe: la parola Albissola non la conosce nemmeno il correttore di Word. Rendetevi un pochino conto contro chi non siete stati boni a vincere.
Saluti, baci, cordialità e sempre (e nonostante tutto) forza Siena!
@|b!§§#|@ - Robur Siena 3-2: no vabbè. Ora suonerà la sveglia e aprendo gli occhi capirò si essere al sicuro nel letto, avvolto nelle mie coperte che profumano di casa. Se è un incubo, svegliatemi. Abbiamo preso tre goal da una squadra di Eccellenza, con tutto il rispetto per il Poggibonsi e la Colligiana (sentite cosa mi fate scrivere) e siamo destinati ad invecchiare in questa maledetta Serie C. Sai che c’è di buono? Ai play off quest’anno spenderò parecchio meno! Ma anche per l’abbonamento del prossimo anno credo di saper come fare a risparmiare qualche eurino. Ah, un’ultima nota a margine di queste "poche" righe: la parola Albissola non la conosce nemmeno il correttore di Word. Rendetevi un pochino conto contro chi non siete stati boni a vincere.
Saluti, baci, cordialità e sempre (e nonostante tutto) forza Siena!
Mirko

" Accumulatori di figure di merda seriali " è meravigliosa !
RispondiEliminaRicordiamole :
Foggia-Siena 6-1 ;
Siena - Racing Roma 1-2 ;
Pistoiese-Siena 1-0 ;
Carrarese - Siena 1-0 ;
Siena - Cremonese 0-2 ;
Siena - Renate 0-1 ;
Siena - Pontedera 2-3 ;
Pontedera - Siena 1-0 ;
Arezzo - Siena 1-0 ;
Siena - Piacenza 0-2 ;
Gozzano - Siena 2-1 ;
Siena - Pistoiese 2-3 ;
Siena - Arzachena 1_3 ;
Albissola - Siena 3-2 ;
Tutte partite con una bella storia prima , durante e dopo.
ci SCOMMETTO che qualcuno non vuole andare in serie B e ci si rigoverna ben bene anche in C!
Eliminaseguitooooo
Sicuramente faremo meglio con la prossima proprietà contro Poggibonsi e Colle.
EliminaNO NO meglio di questa proprietà non farà mai nessuno. Chi cazzo si ritrova che viene a tutti i cenini , cenette , rinfreschini e cazzi vari .
EliminaLa pastalforno è più gustosa se mangiata nelle Pinete di Geggiano.
EliminaA presto, sarete benvenuti pensionatissimi!
Lucazzo di Geggiano
Il risultato della Robur mi condiziona l'umore del Week end....
RispondiEliminaEsatto.
Viste le presenze allo Stadio, mi sa che siamo in diversi.
Il problema è sempre lo stesso di anno. Questo (mia opinione personale eh) non sa vincere. Anche quando lo ha fatto si è sempre rischiato fino all'ultimo secondo.
Poi il girone è forte, sei stato sfortunato per il caso Pro Piacenza, ma di fondo, resta l'incapacità ad essere il più forte. Adesso ciao Mister, Ciao ai vari DS e surrogati e ripartiamo. Adesso ha detto che siamo forti solo con i forti. hahahaha, a Piacenza già si sfregano le mani… suvvia, siate seri e date le dimissioni, grazie.
Io, da pensionato democristiano e pacioso quale sono,mi diverto lo stesso anche se ammetto di non essere oramai troppo ambizioso.
EliminaSe non vi va bene,state a casina!e ve lo dice uno che ha sempre seguito la Robur sin dai tempi della Serie A(hahah).
Giacomo "el prostata"del Sasso.
W Giacomo "el prostata" del Sasso
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