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martedì 26 settembre 2017

L'evoluzione della donna

Una volta, tanto tempo addietro - diciamo prima del 2000 che fa tanto vintage senza dare l’idea di vecchio - la professoressa di scienze delle scuole superiori decise che era finalmente giunto il momento di interrogarmi ed abbinare al mio cognome un numero compreso fra 3 e 7.
La malcapitata tuttavia, riponendo su di me una smisurata quantità di aspettative, indicò quale argomento di verifica "Charles Darwin" e la sua "Teoria evolutiva dell’uomo".

Anche se il tema scelto non intaccava minimamente la mia curiosità tardo adolescenziale, per non fare brutta figura e/o prendere del cretino (per l’ennesima volta) dai miei genitori, mi preparai per due pomeriggi interi (nemmeno prima di sposarmi c’ho pensato tanto). E considerando che fino ad allora Carlo Darwin per me era soltanto il nome della via di casa di una vecchia e lontana zia di Bologna, quell’interrogazione fu un’esperienza mistica e formativa. Talmente interessante che un secondo dopo il suono della campanella, avevo praticamente già dimenticato tutto. "Sette meno", mi disse la prof, guardandomi orgogliosa. "Se…tte meno io ti fo due occhi gonfi come pesche noci", pensai fra me e me, evitando bene tuttavia di dirlo ad alta voce. Giusto per non vedere ancora una volta la sky line di Siena dalla finestra della presidenza. Per me Darwin nacque e morì quel giorno.
E francamente i successivi venti anni (quasi) li ho vissuti benissimo lo stesso. Almeno fino a domenica scorsa durante la partita della Robur, mentre pioveva soltanto sullo stadio e il riverbero del sole colorava di bianco le gocce di pioggia, dando agli occupanti della curva la sensazione di guardare la partita da dietro un vetro. Opaco.
Siena - Alessandria stava velocemente scivolando verso il 90° tra emozioni, sospiri e bestemmie e la gente sugli spalti guardava ora l’arbitro ora il cielo per capire bene con chi prendersela. Poi d’improvviso, sotto un diluvio luminoso, dove ho finalmente capito il significato di "doccia solare", è arrivata la folgorazione. Un bambino cresce, un uomo invecchia, una specie evolve. Da qualche buco nero del mio cervello ho riesumato questa frase. Che sembra solenne ma in realtà non significa assolutamente nulla. Sul momento però mi deve essere parsa bella bella perche per non dimenticarla me la sono appuntata sul telefono e adesso ve la regalo (gratis!). A questo punto però il ricordo si fa talmente nitido che mi pare di essere nuovamente lì.
Occasione per la Robur! Dietro di me un ragazzo inglese ha esclamato: "Nice", seguito da un "Nooo". Mi sono voltato ad osservarlo notando che stava seguendo la partita in dolce compagnia. Col mio "inglese da migrante" ho capito che la ragazza gli stava parlando di altro, ostinandosi a raccontargli di un qualcosa che aveva visto a Napoli la settimana prima, infischiandosene bellamente del fatto che a lui non gliene fregasse un fico secco. Lui sbuffa; lei si adira. Tutte uguali, anche Oltremanica. L’ho guardato con un misto di compassione e comprensione, venendo folgorato da un quesito togli-sonno: ma possibile che Darwin (o chi per lui), oltre all’evoluzione dell’uomo, non abbia mai sentito l’esigenza di teorizzare anche su quella della donna? La partita finiva e gli Inglesi se ne sono andati, 0 - 0 ed un altro po’ di fieno si è rimesso in cascina. Invece di essere felice, però, sono rimasto lì in compagnia dei miei pensieri. Poi ho capito che avevo davanti a me una strada spianata verso il Nobel. Anche il cielo si è aperto per la felicità, regalandoci scampoli di celeste. Piano piano ho messo in fila i miei ragionamenti, e mi sono compiaciuto con me stesso.
La vita di una donna la si può suddividere in tre stadi diversi a seconda dell’età: strulla, strana, stronza. Un po’ evoluzione, un po’ mutazione.
La prima fase, quella dello strulla  arriva grosso modo intorno a venti anni. E in quel periodo lì, di lei, ti piace tutto. Te ne innamori perdutamente senza una vera ragione. Adori qualsiasi cosa, anche i suoi difetti. E guardate che innamorarsi dei difetti di un altro è la più profonda forma di perversione umana, seconda soltanto forse alla monogamia. Passi le ore con lei ed abbandoni gli amici. Resiste la Robur, ma solo in casa. Niente più trasferte ora, perché… Perché lei è lei. Mi fa ridere e divertire. Ti sembra sexy e strulla. E poi domenica si va a mangiare il pesce a Castiglioni. Anche se sei allergico ai crostacei. Lei ti pare un po’ pazza, ma non capisci invece che quello che sta ammattendo sei tu: viene a suonarti il campanello di casa alle 4 di notte, ti manda sms chilometrici, ti obbliga a leggere i suoi libri e a vedere i suoi film. Ci parli di tutto e non se la prende se nomini le tue ex. Beve come uno che appena vinto il palio e fa i rutti intonando la Verbena. Ti sembra libera e sbarazzina. E soprattutto a letto non ha inibizioni. La ami. Perché è sexy e strulla. E lei ricambia il sentimento. E per starti vicino decide anche di accompagnarti allo stadio. E quella che all’inizio pare una bell’idea, si trasforma velocemente in una rottura di coglioni.
Perché, con il complicarsi del rapporto, la donna raggiunge la fase due e da strulla passa a strana. Non è più solo quella esce con te, ma diventa la tu' citta. All’improvviso comincia a contarti le sigarette: "Ma che fai, rifumi? L’hai spenta ora". Non ti scrive più messaggi: ti chiama direttamente. Perché essendo la tu' citta sa che per diritto di letto tu dovrai risponderle, anche se sei in riunione col capo. Con pazienza certosina, quasi senza fartelo notare, smette di dartela tutte le sere. E se prima ogni occasione era buona per farlo, lentamente ogni occasione diventa buona per non farlo. Piano piano comincia a stravolgerti la vita: modo di vestire, abitudini, amici, auto, gusti alimentari.
Ed in quel punto preciso termina la fase due ed inizia la terza e da strana passa a stronza. E per te arriva alla fine. Di colpo non sei più l’oggetto dei suoi pensieri. Durante le conversazioni con le sue amiche diventi semplicemente "quell’altro". Pregi e difetti si fondono assieme. O mamma che casino! Le telefonate vengono sostituite dalle note vocali di wapp (da mettere velocemente fuori legge e bandire in tutti gli stati della CE) con sottofondo sgradevole di auto in marcia con i finestrini aperti e Radio Italia, per le quali dovrai seguire un corso di teatro per imparare la giusta intonazione delle frasi. Pena malumori ed incomprensioni. Smette di consumare i romanzi e passa le serate a leggere i volantini del Penny. Poi se ne esce con un: !Mi ci porti a Leroy Merlin domenica"?, anche se ricorda perfettamente che la Robur gioca la partita dell’anno. E poi rincara: "O devo pensa' io anche al pratino? Guarda che l’uomo sei tu! E poi in questa casa fo tutto io perché te sei sempre con quei quattro coglioni a vedere il Siena, che se Dio vole è fallito… Ma sparisse!". Dopo anni passati a cambiarti, una bella mattina guardandoti di sottecchi da dietro la tazza del caffelatte (sì, quella verde con il manico giallo, avuta in regalo dal nonno quando si operò di tonsille che guai a chi la tocca… ronf ronf!) se ne esce con: "Non sei più il ragazzo che conoscevo un tempo, sei cambiato". E tu la guardi serio. Ti verrebbe da mandarla in culo, ma ti limiti a sposarla. Inconsapevole di cosa ti aspetterà durante la vecchiaia.

Siena - Alessandria 0 - 0: un punto guadagnato. Ma forse, vedendo la partita, anche loro la pensano così. Evolviamo rapidamente e teniamo botta contro una corazzata milionaria che, se i nomi facessero la classifica, sarebbe già in Serie B. Quella che qualche mese fa era un bruttissimo anatroccolo sta iniziando a pensare da cigno. La gente piano piano ricomincia ad avvicinarsi e la lancetta dell’umore ripunta, dopo anni, verso l’alto.

Tutti insieme uniti avanzeremo.


Mirko

10 commenti:

  1. Le donne?vanno trombate,specie quelle di quell'altri,non sposate.
    3 orifizi e..tutto il resto è noia.

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    1. No,sò El Cinico.
      Maxcicci è esperto di brasiliengi in Paolo Fraiengi.
      A me 'un mi garba reggemi allo schilift.

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  2. Abbiamo un coming back del cinico o è un mero tentativo di contraffazione?

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    1. Esatto,sò El Cinico in persona.
      Hai appena vinto una serata romantica con me:mi porti a cena fori(paghi te) e poi ci accoppiamo more ferarum mentre ti declamo,dolcemente of course,all'orecchio le formazioni della Robur dalla metà degli anni settanta ai giorni nostri.
      Panchinari compresi.

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    2. Come sbagliarsi... La mancanza di stile è essa stessa uno stile. Io ora come ora più che la serata 'romantica' farei due chiacchiere con Darwin sulla sua teoria.

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    3. Il poro Darwin?
      De cuius.

      El Cinico?COITO ergo sum.

      Missis Nina,Se vuole le posso spiegare la mia teoria dell'amore a scadenza yogurth.

      Ma si ricordi:DO UT DES...��

      El Cinico (neo romantico alla Novalis).

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    4. Di fronte a questa sequela di locuzioni in latino,come rimanere indifferenti?
      Caro El Cinico,le teorie sull'amore non stuzzicano alcun interesse in me,con qualsivoglia scadenza..viste le premesse poi..temo di aver intuito già qualcosa.
      Oltretutto non amo molto essere in debito con nessuno.

      Haud facile astutus fallit astutum...

      Nina

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    5. Ah,Nina Nina....se non fossi,giustappunto,El Cinico Lei sarebbe "guasi"da impalmare,sa?

      Ovviamente,con "contrattino Salico"a ruota!

      -)

      El Cinico(almost in love).

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