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mercoledì 27 settembre 2017

Il couching per Alfonsa

"Caro Wiatutti, mi chiamo Alfonsa ed ho 31 anni. Da qualche tempo mi accompagno ad un uomo che non ha una grande sensibilità. Non si ricorda mai degli anniversari, non ama venire a pranzo con la mia famiglia, non mi porta fiori. In compenso si rammenta sempre di andare a vedere il Siena. Cosa mi consigli?"
Ciao Alfonsa (è un nome di fantasia? Lo spero...), grazie per esserti rivolta a noi.
Mi scrivi: "Da qualche tempo mi accompagno ad un uomo che..." ed a seguire una sequela di doglianze.
La questione che mi poni, in sincerità, è alquanto perigliosa, perché ci mette di fronte all'eterno conflitto tra Marte e Venere. Ben più illustri studiosi di noi hanno a lungo dibattuto la questione, senza peraltro giungere a conclusioni certe e valide. Il tutto si può riassumere nel noto assioma, di fonte sconosciuta, che recita: "Chi vi capisce, è bravo!". Tale frase, peraltro, è un palindromo logico e viene indifferenziatamente usata verso i rappresentanti dell'altro sesso, da entrambe le parti.
La prima caratteristica che mi evidenzi è la presunta mancanza di sensibilità del tuo compagno. Anzi testualmente dici che egli "non ha una grande sensibilità". Se ne deduce che tale uomo è sensibile, ma non a sufficienza. Ora, per iniziare, occorrerebbe stabilire con esattezza quanto debba essere sensibile un esemplare di maschio medio. Operazione in realtà abbastanza complicata, non essendo depositata nessuna unità di misura campione al "Bureau international des poids et mesures" di Sèvres. Ma mi spingo oltre e ti invito a riflettere in merito ad un altro aspetto, ovvero se sia giusto - e per certi versi profittevole - richiedere un'incipiente presenza di sensibilità in un uomo. Infatti, andando un po' a ritroso nel tempo, a quando l'antenato dell'uomo scende dagli alberi, esce dalla foresta e inizia a stabilirsi nella savana, scopriamo che egli abbandona la dieta fruttariana, costituita principalmente di bacche e frutti e, ben prima di sviluppare agricoltura e allevamento, si dà alla caccia. Tale attività lo porta lontano dalla propria tana, per un lungo periodo di tempo. Da qui nasce la necessità di cooperazione tra maschio e femmina attraverso la specializzazione dei ruoli e la divisione dei compiti. Il maschio, in branco, va alla caccia; la femmina presidia e cura la tana e alleva la prole. La prole non parla (al massimo fa "gne gne" o "ughu ughu") e per lo più chi è chiamato a badarla, oltre a sviluppare una vista periferica per prevenire qualsiasi minaccia che possa arrivare alle spalle (eh sì, il fallo da tergo era già sanzionato col rosso all'epoca), deve anche essere molto brava a intuire i bisogni dei cuccioli non autosufficienti, imparando a decifrarne ogni più piccola e quasi impercettibile espressione o gesto, affidandosi per lo più all'intuito ed alla propria sensibilità. Di contro il maschio deve affinare le tattiche di accerchiamento, coalizzarsi con altri esseri uguali a lui, individuare la preda e fare lunghi appostamenti in silenzio in attesa del momento propizio per portare a termine la caccia, con successo. Tutto questo pomposo preambolo è per dirti che non puoi pretendere che un esemplare maschio abbia una spiccata sensibilità, semplicemente perché ci sono milioni di anni di evoluzione a giocare contro di lui. Gli viene senza dubbio più naturale riunirsi in branco e aspettare il momento propizio affinché la caccia si compia e si compia con successo. Qualche milione di anni fa questo avveniva con la cattura di un mammuth, oggi succede con un gol di Marotta.
Mi scrivi che "non si ricorda mai degli anniversari". Sicura ? Prova a chiedere lumi in merito al 20 febbraio 2005.
"Non ama venire a pranzo con la mia famiglia": la questione andrebbe sviscerata con attenzione. Mi parli di pranzo e immediatamente mi rimandi con la mente a quello domenicale. Dunque, parafrasando una celeberrima frase di Vujadin Boskov, ti dico che: uomo che preferisce pranzo con donna a birra fresca e partita della Robur, forse è vero amore ma sicuramente non è vero uomo. Cito a tuo uso e consumo, anche la frase originale: "Uomo che preferisce cena con moglie a birra fresca e partita di Champions, forse è vero amore ma sicuramente non è vero uomo".
"Non mi porta fiori": ecco, se c'è una cosa che non capisco delle donne, è questa sindrome della lapide. Cosa te ne fai dei fiori? Non fiori, ma opere di bene! Fate opere di donazione, assieme, entrambi. In una parola: dagliela! In tre parole: dagliela di più! In cinque parole: dagliela tutti i santi giorni!
"In compenso, si rammenta sempre di andare a vedere il Siena". E qui, cara Alfonsa, siamo di fronte ad una guerra persa; e per dimostrartelo non uso parole mie, ma ti riporto quanto scritto da Focus.it su un articolo datato 6 giugno 2015 intitolato "Il calcio è meglio del sesso?", che recita testualmente: "Dal punto di vista ormonale, assistere alla partita della propria squadra del cuore equivale a praticare un’intensa e prolungata attività sessuale, in quanto sono proprio i medesimi ormoni, testosterone e cortisolo (l’ormone dello stress), a venire sprigionati entrando in circolazione nell’organismo, con un’intensità che aumenta di pari passo con quella del match".
Lo dimostrerebbe una ricerca effettuata congiuntamente dal Laboratorio di Neuroscienza sociale dell’Università di Valencia e dal Dipartimento di Psicologia sociale e organizzativa della VU University Amsterdam, durante la finale dei Mondiali di calcio 2010 tra Spagna e Olanda.
Arrivati al termine del nostro Couching, ti affido, come sempre con i miei "casi", un piccolo compito: ogni volta che egli ti risulta sgradevole in qualche modo, scaccia il pensiero dalla tua mente il pensiero poco gradito e trova almeno un paio di aspetti che ti piacciono di lui. Poi, appena puoi, diglieli. Se proprio non ne trovi, inventane uno e comunicaglielo in maniera convincente. Vorresti che fosse più romantico? Piove e si è scordato l'ombrello? Invece di inveire contro di lui perché il quotidiano appena comprato ormai è buono solo per modellare un carrozzone del Carnevale di Viareggio, sorprendilo e magari digli: "Non mi aspettavo che ci fossero ancora uomini romantici come te, che ricercano il contatto con la natura". Vedrai che col tempo farà di tutto per assomigliare al modello o alla reputazione che gli hai cucito addosso, pur di non deluderti.
Ho finito. Ti faccio il mio personale in bocca al lupo, vi auguro di volervi bene e di rispettarvi l'un l'altra sempre e ti ricordo che Wiatutti promuove l'amore in tutte le sue forme, anche quelle a pagamento.

Infine, come d'uopo, ti lascio al proverbiale consiglio che il Mago ha redatto appositamente per te.
Allora Alfonsa, tu ti sei accompagnata con uomo che va a troie. Nulla di che, ma corrisponde all'identikit del frequentatore di prostitute. A questo punto unico consiglio che ti posso dare è fare un figlio con lui o sposarlo, almeno i soldi che spende per le donnine è costretto a darli a te.

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