La deportazione di massa

Mi ha molto colpito un video di un indemoniato Di Maio postato sul suo profilo FB, che relaziona ai giornalisti un incontro tenuto da una delegazione di pentastellati con il direttore dell'agenzia Frontex, Fabrice Leggeri, sul tema dell'operazione Triton.
Accusa Di Maio: "Stiamo incontrando il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri. Ci ha confermato, dopo averlo chiarito anche in audizione al Parlamento Ue, che Triton, voluta da Renzi, prevede che tutti i migranti siano portati in Italia. Questa è la verità: ci hanno svenduti per 80 euro trasformandoci nel più grande porto d'Europa, pensando di poterci trattare come gli scemi, convinti che saremmo rimasti in silenzio". Da qui, molto probabilmente, potrebbe partire una mozione di sfiducia contro il governo targato PD dal M5S.

Le accuse di Di Maio sono gravissime e devono chiaramente essere provate e circostanziate. Non ci importa ora parlare di ciò che avverrà, delle prove da esibire, delle risposte del PD ecc ecc. Ma iniziamo a mettere insieme un po' di elementi per tentare di capire cosa sta succedendo e perché.

Mettiamo che questa cosa di Di Maio abbia un suo fondamento. Mettiamo che le polemiche di qualche tempo fa sulle ONG sollevate dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro abbiano qualche fondamento. Mettiamo che siano confermati i 68 arresti (compreso il potentissimo prete) della cosca calabrese degli Arena che gestiva il centro di accoglienza "Cara" di Isola di Capo Rizzuto, il più grande d'Europa. Mettiamo che le parole di Emma Bonino sulla gestione renziana di Triton trovino un fondamento. Mettiamo...

Basta, dai. Non mettiamo più niente.

E ragioniamo su un fatto. Che mentre la gente comune si scanna per far capire gli uni agli altri le proprie ragioni sui pro ed i contro di una immigrazione massiccia proveniente dal Mediterraneo che appare come insormontabile, le masse di poveracci che sono costretti o scelgono di rischiare la vita su un gommone rappresentano soldi, ricchezza e consenso per la politica e le aggregazioni affaristiche (lecite e non) che girano intorno ad esse.

L'immigrazione è un grande business. Da poco lo abbiamo scoperto anche noi, lobotomizzati mediatici, dopo aver passato giorni e giorni a discutere su Facebook di quanto sia stronzo chi la pensa al nostro contrario sul tema.

La massa di immigrati è oro che luccica per taluni, dal momento in cui essi lasciano le coste africane. Non importa se migliaia muoiono affogati, immagino che ciò sia considerato un effetto collaterale marginale. Non importa cosa faranno quando saranno fuori da un centro accoglienza, quelli saranno cazzi loro e di altri.

La parte disumana e bestiale, in questa nuova tratta degli schiavi organizzata, è preponderante. E va assolutamente fermata. Senza moralismi o pensieri devianti, dal buonismo al cattivismo estremo.




"Il capitale ha bisogno dell'immigrazione per distruggere i diritti sociali e la residua forza organizzativa dei lavoratori. Il capitale mira a renderci tutti come migranti, senza diritti, senza lingua, senza coscienza oppositiva. L'immigrazione è uno strumento della lotta di classe, è lo strumento con cui il capitale uccide diritti sociali e abbassa il costo del lavoro. Chi critica il capitale senza criticare il fenomeno dell'immigrazione è un fesso; proprio come chi critica il fenomeno dell'immigrazione senza criticare il capitale".

(D. Fusaro)