Ed allora, è andata così come doveva andare! Venerdì 26 maggio (per chi avrà il piacere di esserci), Wiatutti rende omaggio al vero ispiratore di questo blog: Paolo De Luca.
Il 31 marzo 2007 Paolone se ne andava. E con lui se ne andava un pezzo della nostra storia, della nostra spensieratezza, della nostra gioia. Lì per lì non ce ne accorgemmo, alcuni per indifferenza, altri per troppo dolore.
Oggi, a dieci anni dalla scomparsa, la netta sensazione è di aver perso qualcosa di importante, soprattutto un chiaro esempio che il Presidente aveva fornito alla tifoseria bianconera anzitutto ed alla città in modo indiretto.
De Luca per me (e non solo per me) è stato una cartina di tornasole, di quelle che mettono in evidenza un chiaroscuro che altrimenti sarebbe quasi impossibile da decriptare.
Anzitutto, a distanza di tanti anni, intendo oggi ciò che Paolone voleva dire quando parlava di pensiero ed atteggiamento positivo. Se vi fermate un attimo a riflettere, pochissime volte, almeno in pubblico, lo abbiamo visto incazzoso o negativo. Perché, partendo pessimisti, si finisce sicuramente per essere pessimisti, senza possibilità di scampo. E questo lui lo aveva capito ed aveva imparato benissimo a trasmetterlo. Se la sua fosse stata solo una grande intuizione, o una mera tattica comunicativa, ovvero se si fosse di fronte a conoscenze lucide, non è dato sapere.
Poi (e soprattutto), il Presidente riuscì, probabilmente fra i primi, a determinare la matrix che avvolgeva Siena. Fra allusioni, mezze parole, confessioni, fece capire a molti quale fosse la valenza del Sistema, nel quale probabilmente era stato sistemato e nel quale, da uomo di eccezionale intelligenza e profonda cultura, non annegò. E mi immagino che la cosa non fu semplice.
Anzi, Paolone ebbe forse più di tutti un merito: quello di reagire al giogo del Sistema, stretto dalla commistione Banca & Politica che se lo era visto pian piano sfuggire dal controllo, avviando una attività di Trasformazione delle dinamiche di potere e di Creazione di un qualcosa che mai prima di allora c'era stato e che mai dopo ci fu, di un concetto cioè di comunità estesa ma coesa al tempo stesso. Il tutto, potete capirlo - con una Robur in Serie A e sotto i riflettori di mezzo mondo, lo stadio costantemente pieno, un entusiasmo popolare che aveva contagiato anche chi il Siena non lo aveva mai calcolato - molto pericoloso, troppo pericoloso per tutti coloro i quali (ed erano e sono tantissimi) tendono al controllo ed alla perpetuazione dello status quo.
L'esempio di Paolone questa città di merda lo ha voluto depauperare, per timore che altri potessero rifarsi allo stesso pensiero. Modestamente, a me il Presidente ha cambiato la vita e non lo dimenticherò mai, lui e ciò che ha rappresentato, non solo in termini di divertimento pallonaro. Anzi, a ben pensarci quello forse è l'ultimo aspetto da calcolare.
Domani parleremo di questo e di tanto altro.
Non sarà una commemorazione di Paolo, né una glorificazione. Perché non siamo capaci a farlo (altri ci penseranno per noi), ma soprattutto pensiamo anche che sia arrivato il momento di far capire a tutti chi sia stato per noi De Luca e cosa ci abbia lasciato in eredità.
Paolone, stiamo arrivando!
Senza nulla togliere a tutto il lavoro svolto egregiamente in questi anni, penso sarà il punto più alto raggiunto finora da questo blog. Fare in modo che non vada disperso/dimenticato il valore lasciato da Paolone, nonostante un intero sistema cerchi di farlo.
RispondiEliminaprimo ma Wsg sta bene?
RispondiEliminaTuttapposto. Ha deciso di concedersi una vacanza smart. Pare sia stato avvistato in tangenziale con bici elettrica a scoppio
Elimina