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giovedì 2 marzo 2017

La littoria corsa podistica

In una assolata giornata di fine febbraio, che pareva esser stata fatta dal Creatore appositamente per dimostrare la Forza degli indomiti corridori, si è svolta trionfalmente la terza edizione della gara podistica, che fa impallidire il Mondo intiero.


Migliaia e migliaia di audaci Atleti, giunti a Siena da ogni parte del globo terraqueo, si sono sfidati fino all'ultima goccia di sudore, pur di terminare - esausti - la massagrante corsa, che mette in collegamento i luoghi più belli che la Natura patria ha regalato e che il Partito, con la cura di chi ha come sommo obiettivo quello di tutelare i propri Figli, in tutti questi anni ha diligentemente preservato.
"A chi Piazza del Campo? A noi!", è stato il glorioso giro di battaglia alla partenza dalla cittadella di San Gimignano.
"Adoriamo la corsa che dà la bellezza e l'armonia della vita", il canto continuo che si sentiva nel gruppo baldanzoso, sfidante le impervie vie verso il sacro capoluogo. Senza dimenticar, è chiaro, l'amata bicicletta, sempre presente nella avanguardia di testa, quasi ad aprire la strada agli sbuffanti atleti.
Talvolta, incautamente, qualche gregge di pecore ha osato frapporsi al glorioso plotone di corridori, che tuttavia non si è mai lasciato vincere dagli ostacoli: "Andremo contro chiunque, di qualunque colore, tentasse di traversarci la strada". Ed il gregge, in un batter d'occhio, era rimosso con forza erculea! Ah, la forza del convincimento del Partito!
"Bisogna essere forti, bisogna essere sempre più forti", "Bisogna correre e procedere", "Bisogna soprattutto osare", "Boia chi molla", "Correre e costruire e se necessario combattere e vincere": ecco taluni esempi di fulgidi detti, vergati sul levigato asfalto, che hanno accompagnato i corridori alla meta.
Impressionanti esempi di eroica resistenza sono stati riportati all'attenzione del Popolo festante. Come quello di Littorio Capsulati, Primo Cittadino della Repubblica Unica di Siena, che sulla discesa di San Gimignano, pochi metri dopo l'avvio, ha avuto un proletario calo di zuccheri, spiaccicandosi al suolo. Il prode Vice Primo Cittadino, Fulvio Elettrico, si è allora avvicinato al rantolante Littorio e, con rimbombo erculeo, ha gridato: "Chi si ferma è perduto". Al che Littorio Capsulati, in uno sforzo degno di un novello Filippide, rialzandosi su una gamba ha gridato: "Fermarsi significa retrocedere. Io mi vanto soprattutto di essere un rurale. E, non so se lo sapete, non c'è più il Monte dei Paschi che dà i soldi a giro".
Dopo questo brevissimo ed insignificante intermezzo di debolezza (chiaramente rimosso da ogni racconto o filmato dai poderosi attivisti del Foloso Istituto Luce), il plotone rumoroso ha attraversato allora le nostre fervide colline, all'uopo colorate dal Partito come se si fosse in tarda primavera.
Ad attendere gli indomiti corridori alle porte di Siena nostra, milioni di cittadini festanti ed agitanti bandiere del Partito. Ah, quanto indotto la gloriosa Ultramarathon apporta alle nostre casse (non come quei lerci e tirchi tifosi delle compagini della palla a calcio)! Ah, quanta Gloria nel Sudore che gli Uomini di Partito han buttato anche stavolta sulle natie (magari...) lastre sanesi!
Alla fine, un sussulto! Tutti i meravigliosi corridori hanno terminato la pugna, nessuno escluso, in una dimostrazione di virile gagliardia, in una bella e rigenerante giornata di sana fatica sportiva.
Via ora alla sfilata dei Vincitori, via ora alla rassegna del banchetto di rifocillamento, fra panini al presciutto e buon vino casereccio.
"Il popolo sanese marcerà sulla strada della sua grandezza e rovescerà tutti gli ostacoli che gli sbarrassero il cammino".
Alla prossima.
Eia! Eia! Alalà!

3 commenti:

  1. Mi sa che avete padellato partito....MAGARI SI TORNASSE AGLI ANNI DEL CONSENSO E DEL PODESTA'BARGAGLI PETRUCCI!!!

    M.Carità

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