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lunedì 19 dicembre 2016

Ogni volta che...

Sabato scorso ho avuto il piacere di essere presente alle celebrazioni del 70esimo compleanno di CNA Siena.
Mattinata interessante, ben organizzata e meritevole di encomio. Importante soprattutto il dibattito all'interno di una tavola rotonda, che mi ha confermato molte impressioni che nutro da tempo.
Al dibattito hanno partecipato, oltre alla conduttrice/moderatrice Federica De Sanctis di SKY (tiratissima, tanto che l'impressione è che sia fatta un po' anche di gomma), il Presidente di CNA Siena Petri, il Segretario Generale di CNA Nazionale Silvestrini, l'Assessore della Regione Toscana Ciuoffo (PD), l'Europarlamentare Bonafè (PD) ed il Professor Coricelli. Non è potuto intervenire il Ministro del Lavoro Poletti (PD), che tuttavia ha inviato un proprio video-messaggio di saluto.
Un vero e proprio mini parterre de rois, che ha tentato di dare un'idea delle problematiche che attanagliano il mondo del lavoro, soprattutto delle piccole imprese.
Merito quasi esclusivo del Prof. Coricelli, che ha dalla sua un curriculum niente male, aver posto all'attenzione alcune evidenti criticità. Professore ordinario alla Universitè Paris 1 della Sorbonne di Parigi, nonchè Professore presso la Paris School of Economics di Parigi, con studi condotti a Siena e negli USA, Coricelli in due brevi ma significativi interventi ha fatto comprendere come debba essere la politica (incarnata dai due esponenti in sala e da quello in video-messaggio) a fornire una risposta alle difficoltà delle nostre imprese, vessate da una tassazione clamorosa, da vincoli burocratici assurdi, da una totale mancanza di fiducia verso le Istituzioni, che dovrebbero anzi proteggerne l'integrità. Anche perchè, come giustamente hanno rimarcato i dirigenti di CNA, ancora oggi gli artigiani italiani sono considerati i migliori al mondo, in fatto di qualità del lavoro.
Il Prof. Coricelli ha scritto qualche anno fa un interessante libro dal titolo: "Il declino dell'economia italiana fra realtà e falsi miti", in cui dimostra come esista un legame diretto ed importantissimo fra l'assenza di legalità (fin dall'interno delle Istituzioni) ed il declino dell'economia italiana, con la conseguente diminuzione della fiducia fra gli individui e tra i cittadini (e gli imprenditori) e lo Stato. Da qui a cascata una serie di fenomeni negativi particolarmente diffusi in Itaglia: la mancanza di meritocrazia nella selezione della classe dirigente (sia nel settore pubblico che in quello privato); la presenza di un apparato statale che sottopone gli imprenditori a una pressione fiscale altissima ma allo stesso tempo campione di ritardi nei pagamenti alle imprese fornitrici; l’occupazione sfacciata di consigli di amministrazione di banche e grandi imprese da parte di fedeli degli apparati politici; i comportamenti vessatori da parte della burocrazia nei confronti dei cittadini, solo per citarne alcuni.
E davanti agli interventi del Prof, si è potuto notare benissimo l'imbarazzo dei politici ed il silenzio-assenso dei rappresentanti della CNA.
Insomma, ogni volta ormai che il mondo politico, rappresentato dal sistema partitico esistente, viene a contatto con esponenti della cosiddetta "società civile", (o accademica, come in questo caso) viene preso letteralmente a pesci in faccia. Ho trovato particolarmente efficienti gli interventi di Coricelli, anche in risposta ai goffi tentativi di ribattuta degli esponenti PD, fra discorsi fuffari della Bonafè (europarlamentare di un partito che si genuflette da anni davanti alla grande finanza europea ed agli esponenti politici dell'Europa del Nord, che impongono misure draconiane verso le nostre imprese) ed assurde motivazioni dell'Assessore alla Regione Toscana, presieduta dal vostro Governatore che sta ancora chiedendo (incredibilmente) la lista dei crediti inesigibili di una banca che il suo partito ha letteralmente occupato nel corso del tempo e per il quale potrebbe non essere bastata la secchiata di merda nel muso subita qualche mese fa. E di un Ministro, molto chiacchierato nella questione di Mafia Capitale (vedi foto), di cui preferiremmo neppure parlare, stante lo schifo che ci danno certe sue politiche in tema di diritto del lavoro.
Del resto, se Coricelli dichiara e dimostra che uno dei principali motivi del declino della nostra economia risulta essere un problema di legalità, cosa potrebbero replicare gli esponenti di un partito che detiene il record di indagati o di avvisati dalla magistratura? Niente. Anzi, il niente più assoluto.
Onore pertanto a quegli artigiani premiati dalla CNA, al vecchio muratore che ristruttura a fin di bene e senza compenso una scuola, al giovane che avvia un'attività, a persone che si sporcano le mani, sudano, si svegliano alle 6 di mattina e magari danno lavoro ad altri. Il sogno sarebbe che queste persone uscissero definitivamente da logiche di appartenenza precostituite e non premiassero più quelli - i politici - che dal palco anche stavolta hanno continuato a sostenere che bisogna cambiare, ma che non fanno nella realtà assolutamente nulla perchè ciò avvenga. Anzi.
Da una parte quindi un sistema improduttivo, autoreferenziale, che si parla addosso e tenta di imputare ad altri le (manifeste) responsabilità del disastro perpetrato. Dall'altra gente che lavora. Mi chiedo quanto tempo ancora debba passare affinchè la seconda schiera si incazzi davvero.

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