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martedì 29 marzo 2016

Un ricordo di Palio

Una di queste sere ho partecipato ad una cena in contrada approfittando del tour del gruppo "Ricordi di Palio", con organizzazione di Michele Fiorini.
Con massimo rispetto ai presenti, volevo buttare giù due sensazioni, in modo tale che si sappia cosa sta succedendo.
Partiamo dal punto-base che Michele è un piccolo-grande genio (oltre ad un conservatore di una memoria storica che pare non interessare più di tanti ai folosi amministratori ciclisti smart... ma meglio così).
Perché riesce ad organizzare splendidamente le serate - insieme alla contrada ospitante - e perché sa motivare le persone, a fare e vedere.
Ma a mio avviso l'aspetto più interessante dell'operazione (che non è commerciale!!!) è quello di rimettere nelle mani dei contradaioli e dei Senesi la gestione di una attività, peraltro complessa e difficoltosa.
Wiatutti ha lanciato più volte qualche strale contro i tentativi del Potere di interessarsi della vita della contrada, per scopi a nostro avviso politici e di denaro: se pensate che stia ancora parlando, ad esempio, dell'orrida prova di "InContrada" di qualche mese fa, avete ragione.
Michele è andato invece ad intercettare la viva passione dei contradaioli, ribaltando la tendenza degli ultimi anni, rimettendo cioè nelle mani della gente "normale" la possibilità di riesaminare la nostra storia, facendoci capire un po' di più da dove veniamo.
Attenzione, che l'operazione è preziosissima: in un tempo in cui la memoria, o tutto ciò che è legato alla storia, pare essere considerato materiale quasi di scarto, Michele sta producendo qualcosa che ancora, nel breve periodo, non può essere apprezzato come presuppongo lo sarà fra qualche anno.
Dicevamo di capire meglio da dove veniamo...
Durante la cena, scorrevano molti foto e filmati della Siena anni '40 e '50, poi anche successivi. A fianco di amici, non potevamo non vedere la Bellezza di quella gente, povera ma dignitosissima, che andava a partecipare ad una Festa con il contegno appropriato: giacca, cravatta, scarpe nuove, entusiasmo e compostezza. Ad un rapido passaggio delle immagini, potevamo capire perfettamente quanto la nostra specie si fosse imbarbarita, quanto oggi la prima mancanza di rispetto la dobbiamo a noi stessi ed alla contrada nostra; perché mai come in questo caso la forma trasandata corrisponde ad una sostanza trasandata.
Le immagini passavano veloci, spesso ricordandoci persone che non ci sono più, o episodi conosciuti, o anche dimenticati. Curiosi i momenti in cui persone di altre contrade chiedevano notizie a proposito di un fatto, un cavallo, un fantino. Certo, curiosi e belli. Poiché l'allargamento delle informazioni fa parlare anche di altro, fa ripercorrere da altre angolazioni una storia magari sempre raccontata allo stesso modo, fa cioè comunicare persone di rioni differenti. Altra novità importante, altra possibilità di conoscersi meglio.
Si chiude la serata, con il momento forse più emozionante, l'intervista a Rondone, praticamente identico a quando era un giovane fantino spericolato, nel fisico ed anche nella mente. C'è una foto meravigliosa di Rondone, un fermo immagine finale, con giubbetto e nerbo in mano, che ho messo in alto, dove i suoi occhi scintillano e penetrano lo schermo; quasi non ci si fa a tenere lo sguardo. Ecco, in quegli occhi c'è tutta la Siena che fu, anti-smart, non buonista, cattiva, popolana, vera.
Spero davvero che gli occhi di Rondone siano nel futuro gli occhi di tutti noi.
Sicuramente, intanto, sono quelli di Michele Fiorini e del gruppo "Ricordi di Palio".


"Intanto, il sopra citato Michele Fiorini, più o meno ignorato da quelli della Siena ganza, continua a lavorare in silenzio per la città e le Contrade: custodisce e salvaguarda memoria e conoscenza, valori e tradizioni, attraverso il suo lavoro di cercatore di immagini e testimonianze filmate, oltretutto legando bene passato e futuro attraverso l’innovazione digitale. Se qualche Priore incappasse in questo scritto, ci pensi quando mancheranno pochi giorni al Concistoro per attribuire i premi del Mangia. Ci pensi, magari, confrontando il lavoro del Contradaiolo Senese Michele Fiorini, con il curriculum del professorone di turno in cerca di vetrina, che qualche maggiorente gli avrà passato alla zitta. Uno di quelli che si vedono solo alla Cena della Prova generale insieme a tanti ospiti smart. Ci pensi, e magari pensi anche a Siena".
(D. Magrini, "Il silenzio non è d'oro", 28.03.2016)

3 commenti:

  1. La crescita personale non è ottenuta solo venendo a conoscenza di nuovi fatti o argomenti del passato o attuali. La vera crescita si ha quando certe cose, finalmente, si comprendono e se ne capisce il significato. E' molto più semplice farlo quando qualcuno ci da una mano a capirle... e spiegare bene è molto difficile. Credo che Michele (che non conosco) ci stia riuscendo benissimo.
    E credo che a lui Siena debba senz'altro un riconoscimento. Bravo.

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  2. W Michele
    (ce ne fossero di più come lui...)

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  3. Grazie Infinite

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