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venerdì 4 marzo 2016

Il ciaffico

Per un mio imperdonabile errore, si era perso questo immortale capolavoro. Ho rimediato, rifacendo ed aggiungendo...

Iera una bella città, ma uora... Iè bellissima, il sole, il mare, i fichi d'India, Embedocle, Acchimede... Puttroppo siamo famosi ne' mondo anche per qualche cosa di negativo e per esempio quelle che voi chiamate: "piaghe", eh... Una, terribile e lei sa a cosa mi rriferisco, eh: l'Etna, il vulcano, che quando si mette a ffare capricci distrugge paesi e villaggi, ma iè una bellezza naturale...
Eh, ma c'è un'altra cosa e questa è veramente una piaga grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito eh?... Iè la siccità, eh da queste parti la terra d'estate brucia, iè sicca, una brutta cosa... [...] Ma iè la natura e non ci possiamo fare nenti, eh... Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo... Non è la natura ma l'uomo, dov'è? È nella terza e più grave di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia e in patticolare Palemmo agli occhi de' mondo... hee... lei ha già capito, è inutile che io glielo dica... mi veggogno a dillo... è il traffico! Troppe machine! è un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici, famigghia contro famigghia, troppe machine! 

Alzi la mano chi non ha riconosciuto la citazione... Ma sì! Trattasi del monologo dello zio avvocato mafioso, che va a prelevare all'aeroporto di Palemmo l'ignaro Dante, in "Johnny Stecchino".
Quante volte c'abbiamo riso, quante volte abbiamo ripetuto quanto fossero mafiose ed omertose Palermo, la Sicilia, il Meridione; e quante volte ci siamo reputati fortunati, perché da noi, a Sienina, queste cose non sarebbero mai successe...
Ed invece, la triste realtà ci ha portato a verificare il contrario. E cioè che anche qui, oramai, le questioni più dibattute e più annose riguardano gli agenti atmosferici ed il ciaffico.
Nel frattempo, un folle a billo gnudo scorrazza per un'ora per città senza essere fermato, con tuffo in Fonte Gaia annesso.
Nel frattempo, la città subisce un'ondata di furti nello stesso quartiere, mentre vengono organizzati convegni con statistiche artefatte, che ci vogliono rendere edotti di quanto sia sicura la nostra cittadina.
Nel frattempo, un tifoso padre di famiglia viene denunciato per "avere tirato una monetina al pullman della Robur Siena" (10 centesimi...), mentre ancora viaggiano in splendida libertà i colpevoli delle ruberie di questi anni.
Nel frattempo, le massima autorità cittadine passano intere giornate a mettere foto autocelebrative e trionfanti per mirabolanti arrivi a braccia alzate su mini-maratone amatoriali.
Nel frattempo, il Comune compartecipa ad un bando per cestini portarifiuti (ma attrezzati per il deposito di mozziconi di sigarette...) a 400 euro l'uno: "una piccola buona notizia".
Nel frattempo, per percorrere 1 km di strade cittadine si impiegano 2 ore, come a Roma sul GRA nelle ore di punta.
Nel frattempo, negli asili si raccoglie con i secchi l'acqua che filtra dai tetti.
Come vedete, ormai non si tratta più di discutere sui grandi sistemi - il dissanguamento di una banca, la distruzione di una Fondazione, le difficoltà interne al partito di maggioranza, le casse comunali vuote, l'inesistente politica culturale - ma su miserabili eventi che osserviamo, attoniti, e che mai pensavamo avrebbero toccato il nostro borgo onesto e civilizzato.
Emerge prepotentemente adesso un tratto distintivo che è sempre a mio avviso stato dietro alla faccia folosa del Senesone: il grottesco!
Ebbene sì, siamo grotteschi, volgari, border line, senza più una cultura di solidarietà. In una parola, siamo dei grandissimi "terroni", epiteto con il quale per anni abbiamo bollato chi, come lo zio avvocato, era manifestamente fuori tempo e fuori regola.
Ed anzi, noi più dei "terroni" abbiamo un aspetto significativo: rubiamo di più e rubiamo meglio.
Ah, ma il problema è il ciaffico...

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