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martedì 15 marzo 2016

Due chiacchiere con... Federico Trani


In tutto questo chiacchiericcio sterile che sta segnando questo luuuungo momento di passaggio di proprietà, spicca per vispezza il figlio della Durio, al secolo Federico Trani.

Hanno destato grossa curiosità due sue interviste rilasciate alla stampa locale, per cui, tramite il nostro inviato olimpionico Tsubasa, lo abbiamo raggiunto per meglio approfondire alcuni passaggi.
Ecco a voi l'esclusiva intervista.
La sala giochi è uno scintillìo di colori baluginanti nel buio. Entro e vengo stordito dal frastuono degli sparatutto, si accavalla il rombo di due minimoto e il tintinnare di una gettoniera che sputa 50 euro di gettoni a velocità supersonica. Ne schivo due che si incastonano nella parete dietro di me e placco un ragazzino chiedendo dove posso trovare il Vicepresidente. Mi indica uno stuolo di suoi coetanei assiepati intorno a uno più grande, che sta sradicando a suon di moccoli il joystick dalla piastra del videogioco. “Tié, muori troiaio”. 
È lui, mi avvicino.
 

Federico Trani, buon pomeriggio. Sono di Wiatutti, ci siamo messi d'accordo con la mamma per l'intervista
Ha visto che partita? Il segreto a Mortal Kombat è prendere Ryu, così non te lo ritrovi al penultimo schema. Poi peccato perché con Mr Bisont non mi s'è caricata la special subito, sennò non perdevo nemmeno un round in tutto il match.

Veramente vorrei parlare di pallone. 

Eh, ma oggi ancora a quello non c'ho giocato... non lo vede che fila c'è?

Non del videogioco, della Robur Siena. La squadra in cui la vostra famiglia ha da poco investito un paio di milioni di euro. 

Ah il Siena, sì sì. Mi ci diverto anche con quello. Mamma me l'ha comprato proprio per quando non ho voglia di uscire di casa, tipo se piove. Però ancora non è arrivato, mi sa che AmazonPrime non funziona tanto bene. Arriva a giugno, hanno detto.

Ma a giugno potrebbe essere tardi. La squadra versa in cattive condizioni. Non è il caso di cambiare qualcosa già da subito? 

Boh. Sentirò mamma se quando va alle poste si può informare. E comunque fino a giugno devo finire col Bogliasco. Sennò lei s'arrabbia, me l'ha preso all'ultimo compleanno. Si gioca con un gioco per volta, poi si rimette a posto, poi se ne comincia un altro. Sa che mi garbava anche un altro che costava anche parecchio meno, il Giana Erminio?

Ecco, appunto. Il Giana Erminio si è affacciato al calcio professionistico nel 2014. Il Siena negli ultimi quindici anni ha fatto 9 campionati in serie A e 4 in B. Il paragone non è azzardato? 

Sì, ma il Giana Erminio è l'unica società professionistica d'Italia a portare come denominazione un antroponimo.

In effetti non lo sapevo. Scusi ma che cosa è un antroponimo? 

Eh, non lo so nemmeno io. La professoressa d'italiano ha detto che è programma del prossimo quadrimestre.

A proposito di programma... Almeno starete affrontando la programmazione per la prossima stagione. Lo stadio, per esempio. 

Certo. Mi scusi se sembro ripetitivo, ma è proprio il mio modello di squadra. Sa dove gioca il Giana Erminio? 

No. 

A Gorgonzola. Noi vorremmo replicare quel modello e realizzare lo stadio a Pienza. L'idea è quella di realizzare una bella polisportiva del formaggio. Capisco che ci possa essere astio tra le tifoserie, c'è chi preferisce quello molle e chi quello stagionato. Ma bisogna andare oltre. Mamma ha già parlato col Sindaco.

Ah, questa è una novità... 

Ci sarebbe disponibile un terreno che ora è un frutteto. Sembra ci siano tutti i presupposti perché la trattativa si possa concludere bene per noi, però in questi momenti ci si deve muovere con cautela. Come sapete, al contadino non devi far sapere quanto è buono il cacio con le pere.

Ecco, credo che con questo abbiamo affrontato tutti i temi caldi dell'attualità. Sarà in tribuna domenica con la Lupa Roma? 

Eh non lo so, perché lunedì c'ho il compito di inglese e ancora non ho studiato niente. Però se mamma mi firma la giustificazione, volentieri. 

Grazie Vicepresidente, arrivederLa. 

Aspetti, aspetti. Mi ritrovo in tasca queste quote del Barletta, me n'ero anche scordato. Io non so più di che farmene, magari se passa dall'omino dei gettoni a cambiarle gli ci scappano anche un paio di partite, prima di andare via.


tsubasa



PS: Fede, si scherza, eh...

8 commenti:

  1. secondo me Federico non ti sta proprio a genio.
    Ps:ahh bei tempi quelli della pleistescion

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    1. No, no... Trani mi garba tantissimo, perché mi ci rivedo parecchio. L'importante è che smetta di parlare di polisportiva

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    2. Io Lo ho sentito parlare 2 volte e diciamo che mi ha un po incuriosito.
      Tralasciando il fatto che magari ha detto qualcosa che non doveva dire(ma si sa, a quell età è normale che non si abbia al 100% il senso di quello che si deve dire), per il resto comunque ho visto un ragazzo appassionato di calcio e questo è un bene perché ahimè in questo paese manca il ricambio generazionale a tutti i livelli.
      Ora però da qui a breve deve secondo me scegliere una strada a cui aspirarsi, nel calcio ci sono infinite scuole di pensiero e solo una o poche sono quelle vincenti nel lungo periodo.

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  2. Geniale e TEMO,visto il Q.I ad oggi dimostrato,REALE.

    Cuorenero.

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  3. Sí ecco capiamoci. Dopo Paolone s'é avuto una sequela di patrons che al netto di meriti e demeriti sportivi, sono stati e sono permalosi come gatti selvatici. Se al buon trani arrivasse questa intervista sotto l'occhi magari é un test per vedere se finalmente é arrivato uno più #easy #smart

    Tsu

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    1. E chissà se l'articolo è stato scritto/pubblicato anche per questo scopo... Mah...

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    2. L ultimo che era #easy #smile era Lapo Elkan.
      Federico Trani come Lapo?
      (congiuntivi a parte....��)
      Comunque primo di la verità i tuoi sogni da giornalista freelens ( non so neanche che voldì) sono quelli di intervistare, veramente, Elena Pianigiani, Federico Trani e....almeno uno tra Sodinha/Saba/Ze Love. Ho indovinato?��

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    3. Indovinatissimo!
      Ma non è detto che prima o poi non ce la faremo e che finalmente "un sogno non diventi realtà" (cit.)

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