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martedì 23 febbraio 2016

"Che confusione..."

"... sarà perchè ti amo", cinguettava una nota canzone di qualche anno fa.
Eh già... confusione, caos, casino. Domenica si è visto tutto questo (ed anche di più) in campo al Rastrello.
Analizziamo un po' le cause, presunte o reali che siano.
1) I GIOCATORI NON SONO BONI. Ci sta, ci mancherebbe altro. Alcuni palesano difficoltà atletiche vista la tarda età, altri sono molto grezzi tecnicamente e tatticamente, altri ancora non sono nè carne nè pesce. Di sicuro non ci siamo rinforzati nel mercato di gennaio, come afferma Ponte.
2) I GIOCATORI NON CE LA METTONO TUTTA. È parso di vedere - nelle ultime due gare soprattutto - un rallentamento generale, nella testa e nelle gambe dei nostri baldi atleti. Tanto più manifesta, quanto più anomala. Anche perché abbiamo giocato contro due squadre mediocri, che erano di molti punti dietro a noi in classifica.
3) I GIOCATORI SONO UNA ACCOZZAGLIA E NON UNA SQUADRA. Il mercato di gennaio ha di fatto sancito, nell'ottica della feroce spending review pontiana, la dismissione di un pacchetto di giocatori (che a malapena si erano creati un abbozzo identitario) con un altro pacchetto di giocatori, che chiaramente stanno faticando molto a trovare un assemblaggio giusto per proseguire il campionato in modo dignitoso. Tutto ciò era ampiamente prevedibile.
4) I GIOCATORI NON HANNO UNA GUIDA IDONEA. Molti strali si sono concentrati in questi giorni su Carboni, reo, a seconda di molti (ed anche di Wiatutti) di non aver dato un gioco alla squadra e di schierare in campo formazioni frutto di fantasia spinta. Tutto ciò è vero, ma diamo un forte alibi al mister per aver dovuto lavorare su materiale nuovo e probabilmente male assemblato: creare una squadra in queste condizioni può richiedere molto tempo.
5) I GIOCATORI NON HANNO MOTIVAZIONI. La gran parte degli atleti inseriti in rosa a gennaio sono in prestito secco, ragion per cui, presumibilmente, fra pochi mesi ci lasceranno e rischieranno di non incrociare mai più i destini della Robur. Logico che in queste condizioni non solo i ragazzotti non rischierebbero "la vita" per la casacca bianconera, ma potrebbero anche tirare indietro, in maniera inconsapevole, qualora la situazione lo richiedesse.
6) I GIOCATORI NON HANNO LE PALLE. Si fa un gran parlare (da anni, ormai) di questo ambiente tremendo che si troverebbe a Siena, che di colpo pare sia diventato il luogo dove si fa calcio con maggiore difficoltà, stante la pressione della tifoseria. Mah... continuo sempre a pensare che i giocatori di 20 anni siano persone abbastanza scafate per sostenere tale contesto; per cui, non mi preoccuperei più di tanto.

Avete visto quante spiegazioni abbiamo trovato di getto alle sconfitte della nostra Robur? E sicuramente ce ne sono altre, che ognuno di voi potrebbe allegramente aggiungere.
Resta il fatto che il primo (e forse unico) grande responsabile di questa situazione sia Ponte, che anche in ambito prettamente sportivo ha fatto e disfatto in maniera grossolana e chiaramente non funzionale agli obiettivi preposti.
E resta il fatto che, a quanto pare, la futura proprietaria Durio non può al momento influire sull'aspetto meramente tecnico, ragion per cui in carica al momento ci sono le stesse persone che la squadra l'hanno costruita, distrutta e ricostruita ancora.
E resta il fatto che in culo ce lo prendiamo sempre noi, che ad esempio non sappiamo con chi rifarcela dopo una partita orribile persa contro il Santarcangelo, tranne che con i primi attori che scendono in campo.
E resta il fatto che fino a giugno dovremo sopportare questa situazione, che potrà produrre altissime tensioni qualora la squadra non si svegli ed inizi a fare quei punti che servono a raggiungere la salvezza.
E resta il fatto che...


"...Cade una stella, ma dimmi dove siamo
che te ne frega, sarà perchè ti amo"
("Sarò perché ti amo", Ricchi e Poveri, 1981)

1 commento:

  1. per guardare la Brunetta ci vuole il sacchetto come in aereo.........nano di merda!

    Gianluca

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