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venerdì 16 ottobre 2015

Una domanda insoddisfatta

Dalla scorsa settimana, su FB soprattutto e poi anche sul sito de "Il Santo di Siena", si sta dipanando (ed ancora si dipanerà?) una discussione che ha coinvolto direttamente il nostro vicesindaco.

Il tutto nasce da un video di un'intervista di Daniele Magrini, che parla di MP (-S), ripresa da qualche profilo fb, inorno alla quale si apre un bel dibattito.
Vi invito a seguire, anche cronologicamente, il tutto sul sito de Il Santo, dall'11 ottobre in poi.
In alcuni casi, nel dibattito sul social network mi ci butto anche io, ma soprattutto leggo, in bilico fra il divertito e lo sbigottito.
Va dato atto al sig. vicesindaco di non tirarsi mai indietro in una discussione che lo coinvolga; e va dato ulteriore atto che le risposte sono perlopiù pertinenti. Ma va registrato anche il fatto che nessuno di noi è senza macchia e senza paura e che, prima o poi, nel nostro lavoro, qualche parola di troppo ci scappa, fosse anche per distrazione, ma soprattutto per arrogante affabulazione.
E così è capitato che, nel bailamme dei botta e risposta stile "Mancuso contro tutti", il nostro vicesindaco abbia scritto una frase del genere: "... se oggi il bavaglio non c'è più è anche perché quattro o cinque sciagurati come me si sono presi la briga di liberare la città dalla cappa che partiva dalla politica (di tutti i colori) e arrivava ai mezzi di comunicazione".
Oibò! Una "cappa che partiva dalla politica... e arrivava ai mezzi di comunicazione"?
Mah... 
Incuriosito (molto) dalla frase del vicesindaco, tento di farmi dare una spiegazione, "inseguendolo" in tutti i capannelli di discussione mediatica. Ma... niente da fare, non mi si caca manco di striscio.
La mia domanda resta a tutt'oggi insoddisfatta.
Ed è un gran peccato non conoscere la risposta, poiché, dalle parole di un amministratore, avremmo potuto capire cosa sia stata questa "cappa", ma soprattutto cosa significa il netto richiamo ai mezzi di comunicazione. 
Forse la città non era libera di esprimersi? Forse la politica aveva cooptato l'intero settore dei media cittadini? Non capisco, poiché non mi pare che a Siena ci sia stato nessuno, eccetto i bloggers e qualche sparuta voce giornalistica fuori dal coro, che abbia denunciato questo stato dell'arte; sicuramente, mai (a memoria) tale eccezione è stata eccepita da qualche esponente della politica di maggioranza, nè mi pare che sia mai stato avviato un processo di rielaborazione critica in tal senso. 
Qualora difatti fosse vera tale interpretazione, si assisterebbe ad un ribaltamento epocale dei rapporti (financo di forza) fra politica e bloggers: in parole povere, la prima sarebbe costretta (molto obtorto collo, crediamo) a dare ragione ai secondi ed a sostenerne fortemente una credibilità che al momento non è minimamente accordata. Insomma, se la "cappa" avvolgeva anche i mezzi di informazione, vorremmo sapere che tipo di lavoro essi stessi svolgessero e soprattutto se fossero stati messi al servizio di qualcuno in particolare. E, se questa tesi fosse sostenuta dai fatti - e non mi pare il Mancuso uno sprovveduto, che parla senza sapere le cose - allora davvero i bloggers potrebbero aver rappresentato una delle poche fonti (l'unica?) indipendenti di informazione locale, pur con tutti i deficit che la situazione avrebbe comportato.
E dato che il vicesindaco non mi sembra avvezzo a tirarsi fuori da un dibattito stimolante, qualora lo ritenga opportuno, è invitato a manifestarsi anche su Wiatutti, per esaudire questa mia curiosità. 
Se no si campa uguale, no problem.


"Non essere chiacchierone in una birreria"
(Proverbio irlandese)

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