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venerdì 5 giugno 2015

Le bellezze della D

Ebbene sì, la D è finita e quasi già non se ne sente più la mancanza...
Tutti a dire: "Meno male ci s'è giocato un anno solo", "Non ne potevo più", ecc ecc.
Frasi coerenti con la nostra voglia di riemergere subito, ci mancherebbe. Ma poco rispettose di alcune situazioni, che vi elenchiamo di seguito, che non dimenticheremo facilmente.

P.S. Per mere ragioni di spazio, abbiamo ricordato dieci momenti top del campionato appena trascorso, ben sapendo che ce ne sarebbero altri mille da citare. Fate così: se volete aggiungere qualcosa, inoltratela attraverso un commento.




IL BARBECUE DI CASTIGLION DELLA VALLE - Scenario: Villabiagio-Siena, fine primo tempo. Mentre ci chiediamo dove cazzo siamo capitati, inneggiando cori minacciosi contro Mezzaroma & C., vedo alcuni arditi tornare in tribuna con piatto di salcicce e pane. Sconcertato, mi dicono che uno pseudo-barrino dietro la gradinata di fortuna, intuito l'affare del secolo, aveva preparato una grigliata altrettanto di fortuna, arrostendo a più non posso. Ah, l'imprenditoria umbra!

L'INCASSO DEL BAR DI CIVITA CASTELLANA - Non sapremo mai le cifre veritiere, ma di sicuro la trasferta di Civita Castellana creò, per il barrino dello stadio, un tesoretto che lo farà campare benissimo per il prossimo decennio. Come non ricordarsi le facce estasiate dei gestori, intenti a versare in continuo birra ai fradici (faceva caldo...) tifosi bianconeri?

LA FOLLIA DI CECCAGNOLI - Pazzia che si è dipanata, fra l'altro, dall'andata al ritorno; segno che il ragazzo forse non è proprio centratissimo... Spettacolare tuttavia l'ultimo minuto a Siena: il Cecca, colto da uno stato di esaltazione agonistica, manda in culo tutti, salta, corre all'impazzata, beve al volo una bottiglia di acqua e... saluta la curva bianconera! Un mito.

IL RITORNO IN VESPA DI CAPPOTTO TATUATO DA FOLIGNO - La bellezza della D è stata anche quella di ritrovare allo stadio un vecchio tifoso, che ha fatto tutte (o quasi) le trasferte in vespone, sfidando condizioni meteo, logica ed ogni principio di buon senso. Esordio col botto: terminata la partita a Foligno, monta in sella dell'automezzo e si disperde nelle colline tosco-umbre. Leggenda narra che si sia fermato a cena a Castelmuzio - paese natale della madre - che si sia scaldato ben bene chiacchierando con gli òmini del posto e che sia tornato a notte fonda, allegramente, attraversando le Crete Senesi. Ti rivogliamo così!

IL CAMPO DI RISCALDAMENTO DI PONSACCO - Oddio, non che il campo principale sia stato meglissimo, ma la vista del campo sussidiario di Ponsacco dette a più d'uno l'impressione dell'Inferno. Uno sterrato infinito, duro, ventoso, doveva far presagire la giornata di merda che avremmo passato da lì a poco.

IL TERRAZZINO DI SANSEPOLCRO - Ammetto di essere andato in trasferta a Sansepolcro soprattutto per verificare il manufatto, che dalle immagini televisive mi aveva colpito tantissimo. Il terrazzino in questione spiove solenne sul terreno di giuoco, va bene per l'inverno - quando ripara dal freddo e dalla pioggia - e per l'estate - quando offre un rifugio per il solleone. Prego chi di dovere di installarne uno analogo in Curva Robur.

LE SONATE DI MAXCICCI - Scollettata la metà del girone di andata, in un logico riflusso tecnico-agonistico, la Robur attraversa un brutto momento, fatto di gol sbagliati, reti prese a polli, mancate vittorie. Il pubblico rumoreggia, la squadra va in affanno psicologico. Bisogna trovare una soluzione... Per tutti noi, lo si sappia, si sagrificò Max, che, trovata una disponibile signorina (pare straniera) avviò un rituale di accappiamento pre-partita, che iniziò a portare benissimo. Mi pare che sette furono le vittorie di fila a sonata avvenuta. Un ringraziamento a Max, che si è immolato per tutti noi. E anche alla compagna...

IL BUZZO DEL PORTIERE DEL BASTIA - Nel match probabilmente più drammatico della recente storia della Robur, rischiando di perdere da una squadra di amatori già retrocessa, fece clamorosa mostra di sè l'imponente buzzo del portiere del Bastia, di fatto un grassone dai riflessi semi-felini, che ci impose uno striminzito pareggio, quasi pregiudicandoci la corsa per la promozione.

LO SPEAKER DI MASSA - Immaginatevi la scena: un migliaio di persone radunate per tutelare una propria passione in una trasferta della speranza, in ottica di una partita stra-decisiva, che si devono sorbire una mezz'oretta di strepiti di un improvvisato showman a voce altissima, fra premiazioni, ricordi infantili, memoria di deceduti. Alla fine, il pubblico bianconero rumoreggiò...

IL VETRINI (vedi foto) - A mio parere, trattasi del personaggio di spicco di questa annata. Ambizioso dirigente del Gavorrano in odore di sgombro, scatena dal nulla, con dichiarazioni pre e post partita, una gazzarra mediatica (perchè nei fatti non è successo niente) su fatti concernenti la partita di ritorno. Non contento, si presenta alle elezioni regionali, nella lista ... a Firenze 2 (eh sì, perchè il buon Vetrini è anche di quelle parti là...), guadagnando, ci dicono, una cinquantina di voti. Insomma Filippo, l'annata non è stata delle migliori, diciamo così. Ma Wiatutti ti adora, se hai bisogno di un conforto, scrivici.

2 commenti:

  1. Aggiungerei l'evento del centenario: lo pseudo stadio del Poggibonsi ripieno di provinciali rancorosi contro il capoluogo di provincia.... nonchè la goliardia del rottamatore....

    troio & nello

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  2. Io aggiungerei due episodi della trasferta di Citta di Castello contro il Trestina.
    La partitella prepartita dietro la porta dove poi facemmo la rete della vittoria con, mi dicono, un tifoso bianconero che per fare una rovesciata alla Piola casco nel fango...........o no?

    E poi l'allegro post partita al Bar dietro la tribuna coperta dove andammo in pace e serenità prima di ripartire ma casualità volel che incontrammo un tale Lamas..............o meglio, un buzzurro locale soprannominato così da Mirko perchè dalla Tribuna lo aveva visto sputare in campo forse ai nostri giocatori.
    Scambi verbali da buttassi in terra prima di ripartire e buzzurro più altri amici sua rimessi in ordine............perchè non era aria, per loro.

    Gianluca

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