Storicamente, si sa che il sottoscritto non e' mai stato un "tenerone" nei confronti dei gioattori di calcio.
Oddio, per quelli della Robur un debole l'ho un po' avuto, dato che li ho sempre visti e vissuti come miti, come icone di una storia leggendaria.
Ma niente smancerie, niente pranzi o cene, niente richieste di autografi o di maglie.
Stavolta - penso forse sia anche la prima, al di la' delle manie per i vari Ze Love, Rafa Jorda', ecc - mi perdonerete l'incoerenza se butto giu' goffamente due righe due di ringraziamento a Simone Vergassola.
La notizia che tutti conoscerete e' che il Capitano prosegue il suo cammino con il Siena, anche in serie D.
Ora, io non so dire quanto la presenza di un Vergassola in serie D sposti gli equilibri da un punto di vista tecnico-tattico.
Di sicuro, come per magia, la firma del Capitano ha di colpo tacitato tutte le polemichette che si stavano alzando negli ultimi giorni. Di sicuro lo spogliatoio avrà un riferimento costante. Di sicuro non disperderemo una memoria storica.
La scelta di Vergassola, a mio avviso, va apprezzata non tanto per avere rinunciato a migliaia di euro di stipendio in fondo all'anno, quanto per avere detto di no agli ultimi scampoli di carriera professionistica, anche ad un livello importante.
In questa rinuncia, appunto, io apprezzo la scelta. Oltretutto per aver sposato un progetto che ad oggi e' tutto sulla carta e solo per poco attuato nella realtà. Siamo di fronte cioè ad un atto di amore incondizionato verso una tifoseria intera, che per anni ha sostenuto il giocatore e l'uomo e che ora, in qualche modo, viene ricambiata.
Quindi, forza Vergassola. E grazie.
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