Il canale youtube di wiatutti!

martedì 22 luglio 2014

La conversione di Bruno Valentini

Chi mi segue, saprà della mia naturale simpatia verso il nostro primo cittadino. Persona affabile, sempre sorridente, mai incazzato, che i problemi pare scrollarseli da dosso, senza colpo ferire.
Ma avrà notato anche quante volte, in ambito Robur, lo abbia "pungolato", per capire soprattutto quanto è e quanto ci fa.



Valentini ha sempre amato ripetere una frase che mi quadra molto, cioè che i cittadini, se veramente vogliono una cosa, se la devono conquistare, devono alzare il culo e lottare, anche contro i Poteri Forti.
La dialettica che si sta innescando fra tifosi della Robur e Comune è alquanto anomala, ma molto veicolata in tal senso.
La percezione è che, per circa un anno, si sia avuto un quasi-scontro, o perlomeno una sotterranea antipatia: la questione stadio, la mancata iscrizione della squadra, tanti discorsi e poca attività.
Io stesso sono stato personalmente un forte critico dell'operato dell'amministrazione, cui rimprovero una certa lentezza nell'andare ad intercettare tutte le opportunità che il calcio professionistico ti concede. Senza evocare continuamente, come è stato fatto, lo spettro di Mezzaroma, che, come tutti i presidenti, ha avuto un inizio ed una fine, ma che a mio avviso ha rischiato di rappresentare il paravento di un muto immobilismo locale.
Dai picchia e mena, forse, qualcosa pare stia cambiando. Anzitutto, i tifosi del Siena, con le buone e con le cattive (ma sempre restando all'interno dei canoni della dialettica democratica), hanno probabilmente compiuto un piccolo miracolo: comunicare da posizione paritetica con l'amministrazione. Come si nota, fra l'altro, con la presenza fisica della "Commissione dei 3" ai colloqui dei vari pretendenti.
Pare (pare) sia poi in atto una mini conversione di Valentini; prova ne sia, a mio avviso, l'intervista del 21 di luglio, di cui vi stralcio qualche passaggio: "... il calcio è passione, ma è anche business... prospettiva che vada oltre un solo campionato... il Comune sarà sempre disponibile a dare una mano a partire dallo stadio... squadra che faccia innamorare i tifosi e sia in grado di tentare la vittoria... il progetto deve essere pluriennale... se salta il progetto con la P maiuscola, ce ne sono altrettanto validi...".
Insomma, parole importanti, che presuppongono un avvicinamento alle rigide posizioni dei tifosi (vedi comunicato del giorno prima della "Commissione dei 3"); non solo cioè verificando la temporanea disponibilità economica dei candidati - necessaria per sganciarsi da chi ci ha umiliato ed offeso nel tempo - ma soprattutto cercando di decriptare un progetto sostenibile perlomeno a medio termine.
Non sfuggirà ai più attenti la contiguità ai messaggi di Tartaglia, proprio ieri a colloquio con il sindaco; in certi passaggi, anzi, le due interviste combaciano quasi perfettamente: "... progetto ambizioso di cinque anni... intervento privato importante, sostanzioso... la nascita di Siena 2019 è avvenuta solo per l'urgenza del momento... la nuova società è aperta a tutti".
Segno di "duttilità politica" di Valentini, pronto a cambiare una propria opinione se ben stimolato, o furba ripetizione di concetti cardine da altri ipotizzati, fondamentali per ripartire subito con il passo giusto?
Concludo tornando ancora a lanciare un messaggio ben preciso a sindaco ed assessori coinvolti: conoscete meglio di me le problematiche del vostro mandato, le difficoltà, gli errori che avete commesso. Questo è un ulteriore treno (l'ultimo?) che passa.
Trovare un acquirente serio, onesto, sganciato dal sistema ed ambizioso vorrebbe dire risanare in gran parte le ferite più o meno manifeste degli ultimi mesi con la tifoseria della Robur. Vorrebbe dire riallacciare un discorso più sereno nella questione della riqualificazione dello stadio. Vorrebbe dire... chissà...

Nessun commento:

Posta un commento