Caro Massimo...

Caro Massimo,
ti premetto che io non sarò uno di quelli che ti ringrazia per i pagamenti avvenuti.
Ma non perché voglia fare il superiore, né per posa.
Al contrario, lo faccio perché mi piace pensare che possa finalmente rispettarti in quanto Presidente della mia Robur.

Ti spiego meglio.
A casa mia, chi sceglie di fare il Presidente (e te hai scelto di farlo, fino a prova contraria) è colui che, minimo, paga gli stipendi ai propri dipendenti; come fanno tutti gli imprenditori di questo mondo, anche coloro che sono in difficoltà economica.
Bene, questa volta te hai fatto il tuo, il minimo indispensabile.
Hai fatto una cosa da Presidente normale, di una normale società di calcio.
Spero vivamente che tu abbia messo o impegnato tuoi capitali - che comunque rientreranno fra pochi giorni, per alcuni pagamenti in dirittura d'arrivo - per provare l'ebbrezza del rischio e della fatica che si corrono quando si è Presidenti di una squadra di football. Per provare di essere vivo, di sentire paure e timori, come noi Tifosi.
Io, pertanto, non faccia feste in strada, perché accetto (finalmente) la tua normalità.
Per me, è un po' come avere un nuovo riferimento, una nuova - uso un parolone - “certezza”.
Renditi conto, leggendo i commenti dei tifosi sui social network, quanto una azione così dovuta abbia scatenato sollievo ed entusiasmo fra noi Tifosi, soprattutto tra quelli storicamente con te più critici.
Renditi conto di come la Siena bianconera abbia voglia di lottare contro un sistema che ci ha usato, violentato e umiliato.
Renditi conto di quanto abbiamo bisogno di vincere questo campionato che, oltre a garantire la nostra sopravvivenza, rappresenterebbe un vaffanculo gigante a chi anche ora sta facendo di tutto per farci scomparire.
Renditi conto... renditi conto che ti sto per scrivere due parole che mai avrei creduto di pronunciare...

AVANTI MEZZAROMA!