Il canale youtube di wiatutti!

martedì 21 maggio 2013

Ma che fine farà il calcio a Siena?

Ricevo e pubblico.
La parola a Braccio da Montone.



Questa è la domanda atavica che da tempo attraversa le nostre menti. Quando si parla di soldi, di debiti, spesso s'ingenera confusione, perché forse non siamo addentro a certi meccanismi, non si conoscono tutte le sfumature e le cifre. In più, qualcuno straparla, per aumentarla, la confusione.
Girava voce giusto pochi mesi fa - al tempo della riunione ai Fedelissimi - di un debito che si aggirava intorno ai 50 milioni di euro, ed onestamente mi domando come in poco più di due mesi siamo riusciti ad abbatterlo fino a 25 milioni, come qualcuno si è azzardato a dichiarare alcuni giorni fa.
Un bello sconto non c'è che dire! Sconto che però non trova riscontro in atti concreti; da qui la domanda: quale sopraggiunto benefit può aver abbassato così tanto il debito? La vendita di giocatori con risparmio degli ingaggi? No di certo... Sopraggiunte entrate da parte della proprietà? No di certo... Quindi mi viene da pensare che questi numeri siano stati buttati là un po' alla rinfusa, sopratutto guardando alla convenienza di qualcuno. E dove sarebbe la convenienza, mi direte voi? La convenienza sta nel fatto che una cifra di 25 milioni di euro farebbe accettare con animo più sollevato la presenza di Mezzaroma ancora alla guida della società.
“D'altronde, se la società con il lavoro di quest'anno ha abbattuto così tanto il debito, forse lavorando sulla stessa falsariga possiamo cavarcela", potrebbe pensare il tifoso medio. Da qui il via alla linea del ridimensionamento generale da alcuni accettata obtorto collo; a mio avviso, per esempio, si tratterebbe di un ridimensionamento definitivo del calcio a Siena, con la prova provata che in un paio di anni la categoria potrebbe essere talmente bassa da essere difficilmente recuperabile. E senza possibilità di una progettazione tecnica adeguata, strozzata dalla necessità di far tornare i conti.
La verità però è un'altra (fonte Mezaroma): i debiti non sono diminuiti, anzi sono anche saliti fino ai 70 milioni di euro, tutti dell'Impreme, se ricordo bene il nome, società controllante il Siena - perché il Siena calcio di debiti non ne ha o se ce n'ha, sono ridicoli - e riconducibile alla famiglia Mezzaroma. Debiti che, uniti ad altri personali con la Banca, farebbe lievitare di non poco l'esposizione della proprietà romana nei confronti del Monte dei Paschi. Il tutto renderebbe assolutamente impossibile l'abbandono dei Mezzaroma, in quanto, se questi naufragassero, la Banca avrebbe quasi 400 milioni di buoni motivi per incazzarsi...
Quindi Mezzaroma ancora in sella come traghettatore, ma, come Caronte che traghettava le anime all'inferno, anche lui dirigerà probabilmente il Siena verso gli inferi, perché nella ricerca affannosa del rientro a tutti i costi non verrà creato un progetto tecnico che consentirebbe, puntando soprattutto sui giovani, di crearsi le possibilità nel medio periodo di riproporsi ai massimi livelli. Ad oggi non abbiamo, né nella figura del Presidente, né in quella di Antonelli, professionalità tali da consentire una vera ricostruzione tesa alla crescita; scopo unico pare quello di liquidare e rastrellare finanziamenti, con una minima predisposizione a reinvestire gran parte dei denari.
Soluzioni?
Forse bisognerebbe che la Banca prendesse direttamente sotto le sue ali l'AC.Siena, magari dandolo in mano ad un Direttore Sportivo vero - o Direttore Generale, non so - ma che abbia comprovate qualità ed esperienze maturate in situazione simili e che proponga una ricostruzione mirata ripartendo dalla serie B, con giocatori adatti, giovani promesse. Esistono personaggi, ad oggi non contrattualizzati, che negli anni hanno dato buoni esempi di capacità eccellenti in ristrutturazioni mirate e che farebbero al caso nostro. Prendendo come esempio l'odiato Empoli, che alla retrocessione ha sempre riproposto un progetto mirato di ricostruzione senza però perdere la categoria, ripartendo dalla stessa per poi riproporsi in un medio termine ai massimi livelli.
L'alternativa?
L'ulteriore scivolamento in serie ancora inferiori, dove rimarremo i soliti mille degli anni della C, ma, soprattutto, non riusciremo a risollevare la testa. La serie B ci consente di destare ancora un minimo di interesse e visibilità, lo slittamento ulteriore porterebbe al totale disinteresse anche delle Istituzioni, che con un calcio di livello potrebbero invece lavorare in sinergia per ridare linfa a quel brand-Siena per provare a risollevare le sorti di una città apparentemente in ginocchio.
Sarebbe stato importante, da parte di certa parte di tifoseria, fare un po' di autocritica e magari non accettare sempre passivamente tutto quello che veniva propinato, ma sarebbe stato oltremodo importante iniziare a proporre qualcosa, giusto per smuovere l'ambiente dall'empasse che lo attanagliava.
Ci stanno portando pian piano via tutto, ma quello che è più grave è che stiamo a guardare e non diciamo niente. Anzi...



Braccio da Montone

1 commento:

  1. Tutto vero
    tutto giusto
    ma potete cambiare il colore del sito?
    che ne so sfondo bianco e scritte nere
    così mi viene l'occhi a persiane
    grazie
    ARIT

    RispondiElimina