
A grandissima richiesta, arriva un'altra puntata della storia arbitrale dell'Esimio Prof. Maxcicci da Bogotá.
Il precedente resoconto delle peripezie del Professore in qualità di direttore di gara, ha indotto molti lettori a richiedere un approfondimento.
In questa puntata, addirittura, troverete termini ingiuriosi di origine straniera, chianina per la precisione. Qualora non capiate bene tutto quanto riportato, vi prego di segnalarlo nella sezione "commenti", le vostre richieste saranno prontamente girate al Prof.
Raccomandiamo la lettura solo a gente sana e decisamente tranquilla. Gli iper-tesi sono pregati di leggere attentamente le avvertenze.
Data l'alta drammaticità di alcuni passi, si consiglia la lettura ai soli piccini accompagnati dai genitori.
Per la seconda puntata delle mie disavventure aribitrali, vorrei porvi a lettura e a conoscenza d quanto mi successe, per mia sfortuna ed il resto della mpartita che m fecero arbitrare a Lucignano Val di Chiana, fra il Lucignano e l'Ambra.
Era l'ultima giornata di campionato, fra il già promosso Ambra e il Lucignano al quale bastava un pareggio per non retrocedere. mentre andavamo verso Lucignano, in macchina, mi raccomandai al resto della terna di stare attenti a non commettere errori, perchè dissi loro, che si trattava di una partita delicata, e m domandavo perchè semore a me appioppavano queste partite ad alto coefficiente, e perchè sempre a me sfide delicate e spigolose.
Una volta arrivati a lucignano, al campo sportivo in cima al salitone, ci fecero entrare con la macchina nel parcheggio riservato proprio accanto al campo in cima alla salita, e mentre arrivavamo con la macchina targata si, alcuni supporter locali che pranzavano al bar trombetta, iniziarono a inveirci contro e a urlare di tutto, di fare per bene, perchè loro non volevano retrocedere manco pel cazzo e uno esclamò, alò abitro, alò, loro sono gjià promossi, vei de far per bene, su tato, alò tato alò che non se vole retrocede.
Arriviamo nello spogliatoio, e dopo poco arrivano i giocatori di casa, e i dirigenti, ed uno di loro mentre eravamo li che ci eravamo cambiati, ci disse, proseguendo il tentativo di convincimento, alò ragazzi, alò tati, a noi ce serve solo un punto per non retrocede, solo un punto, loro non giocheranno alla morte, quindi per favore, abbiate giudizio, poi disse non che ve voglio chiede de faccela vince, però pel paese perdere la categoria sarebbe un problema, quelli che giocheno so tutti ragazi del paese e delle zone vicine, diamogliela una gioia, che nella seconda parte de campionato hanno faticato per recuperare i punti persi nella prima fase, alò alò ora vado nello spogloatoio dai ragazzi, me raccomando a voi e al vostro metro di gjiudizio. Dovevate sentire ganzo quando parlavano con spiccato accento misto fra aretino e chianino.
Facciamo il riscaldamento, facciamo la chiama, tutti pronti, prendo il pallone in mano, collaboratori ai lati, squadre dietro e si entra in campo. Saluti di rito, lancio la monetina, palla al centrocampo, e nel frattempo cori dei tifosi di casa, richiami a non farli perdere, da ambra nessun sostenitore, fischio l'inizio della gara. Nel primo tempo la partita è sembrata quasi accordata, perchè l'ambra faceva attacchi sterili e il lucignano ha sbagliato almeno quattro nitide palle goal per passare in vantaggio. Fine del primo tempo, si va nelli spogliatoi e si torna in campo per la seconda parte di gara.
La partita riprende con alcuni attacchi dell'Ambra, che nel giro di dieci minuti, colleziona due nitide palle goal, di cui una colpisce la traversa a portiere battuto, e questa cosa scatena l'ira dei giocatori e sostenitori di casa. Al ventesimo del primo tempo, brutto fallo di un giocatore del Lucignano ai danni di un'avversario , interviente col piede alto da dietro ald altezza del polpaccio, fallo fatto da dietro, segnalato,i dal guardalinee e so cistretto a estrarre il rosso diretto, giocatore portato fori in barella, e a quel punto ho capito che la partita vrebbe preso una piega diversa, perchè i giocatori dell'Ambra si incazzarono e iniziarono a giocare per vincerla, fregandosene di eventuali accordi fatti.
Attacchi e controattachi, fino a che si arriva all'88 essimo dove succede l'imponderabile. Azione di attacco del Lucignano fermata a centrocampo, e rilancio repentino per la punta avversaria dell?ambra, che si invola verso la porta, salta il difensore e a tu per tu col portiere, viene atterrato dal portiere che gl ientra a valanga sulle gambe, io ero rimasto dietro ma sopraggiungevo, e vedendo il guardalinee che sventola la bandierina e si dirige verso la linea di fondo campo, segnale che avevamo accordato i ncao di rigore, senza esitazioni fischio e indico il dischetto del rigore.
Va sul dischetto l'attaccante, sul fischio i difensori del Lucignano entrano in area mentre l'attaccante tira, rigore parato, ma decidiamo io e il collaboratore di farlo ribattere. La seconda volta l'attaccante non sbaglia e segna, Lucignano 0 Ambra 1. Continuamo la partita con 3 minuti di recupero, al termine dei quali non cambia il risultato, l'Ambra vince e il Lucignano retorcede. A quel punto lancio di oggetti, di qualsiasi tipo in campo e nei confronti del collaboratore, che aveva segnalato il rigore, minacce di morte, lancio di bottigliette, sputi, offese, entriamo negli spogliatoi. Ci facciamo la doccia, e mentre usciamo, dirigenti e responsabili della squadra retrocessa ci ringraziano di averli fatti retrocedere, ripartiamo dal campo con la macchina, e ci dirigiamo verso rigoamagno per poi prendere la Siena Bettolle per tornare a casa. Dopo pochi chilomentri mi accorgo che una macchina dietro ci sfaraglia e fa cenni di accostare, ma cenni mnacciosi, allora accelleriamo perchè capiamo subito che è una macchina di sostenitori del Lucignano che volevano farsi giustizia da soli. Ci hanno inseguiti e sfaragliato dietro fino allo svincolo di Castelnuovo Berardenga, dove desistono e tornano indietro. Non vi dico la paura presa in quegli attimi e i miei inviti fra bestemmie e offese al vollaboratore di accellerare e di arrivare presto a Siena, che una volta la se arrivavano fino a Siena gli ci facevo trovare il comitato d'accoglienza poco gentile e di peso ai tifosi che ci inseguivano.
Questa è stata un'altra disavventura avuta per colpa di un garalinee che se stava bono nel suo tutto questo casino non sarebbe successo, e già da questa partita si insinuò iun me il pensiero di smette di arbitrare, perchè se devo girarmi i coglioni così preferisco andà a giro con gli amici e rischi zero. Non nascondo che m impaurii parecchio durante l'inseguimento, ma una volta arrivati al bivio per ruffolo m sentii più tranquillo
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