Beh, francamente la volevamo quasi finire con questa storia delle infermiere danzanti. Ma visto gli scleri dei soliti noti, continuiamo...
Il fenomeno delle infermiere danzanti si è inserito in un contesto psicologico più ampio, simile a quello che gli esperti di trauma riconoscono come trauma bonding, ovvero i forti legami emotivi che si formano tra abusatori e vittime attraverso cicli di minaccia e sollievo. Durante la pandemia, le popolazioni hanno sperimentato uno stress psicologico senza precedenti: isolamento dai propri cari, devastazione economica, messaggi costanti di paura del contagio e della morte. In questo contesto di ansia costante, i video delle infermiere danzanti hanno svolto una funzione perversa: hanno offerto momenti di sollievo cognitivo attraverso l'assurdità, pur esacerbando la violazione psicologica complessiva.
Il meccanismo ha funzionato in questo modo: i cittadini, già destabilizzati da settimane di messaggi devastanti, si sono confrontati con questi video e hanno sperimentato una momentanea tregua dalla paura incessante. La musica allegra, i movimenti sincronizzati, i volti sorridenti dietro mascherine e visiere hanno offerto un breve sollievo dalla devastazione. Ma questo sollievo è arrivato con il suo veleno. Accettare il conforto dei video significava accettare la loro fondamentale contraddizione con la realtà. Significava accettare di non pensare troppo seriamente al motivo per cui gli ospedali avessero tempo per le coreografie durante una crisi che minacciava la civiltà.
Sappiamo che i sistemi totalitari non si limitano a imporre la propria ideologia attraverso la violenza. Creano condizioni in cui la mente cerca rifugio nell'accettazione delle contraddizioni piuttosto che sopportare la tensione psicologica della resistenza. Le infermiere danzanti creavano proprio questo tipo di doppio legame: o le rifiutavano ed erano etichettate come pericolose teoriche della cospirazione che disonorano gli eroi, oppure le accettavano e rinunciavano alla capacità di riconoscere le contraddizioni evidenti.
La qualità della produzione di questi video merita poi un'attenzione particolare. Non si trattava di espressioni spontanee di gioia da parte di personale esausto: richiedevano pianificazione, prove, attrezzature e montaggio. Qualcuno doveva organizzare il personale, qualcuno doveva coreografare le routine, qualcuno doveva filmare e montare, qualcuno doveva caricare e promuovere. Questo livello di coordinamento in molti ospedali in tutto il mondo suggerisce un supporto istituzionale, se non un'istruzione diretta.
L'aspetto del legame traumatico divenne più evidente nel modo in cui le persone difendevano i video quando venivano interrogate al riguardo. Molti cittadini divennero aggressivi difensori delle infermiere danzanti, attaccando chiunque ne sottolineasse le contraddizioni. Avevano interiorizzato la dissonanza cognitiva così completamente che proteggerla divenne psicologicamente più facile che affrontarla. Il sistema aveva creato i propri difensori tra le vittime, un segno distintivo delle operazioni psicologiche di successo.
Ciò si può vedere confermato ancora oggi, ad anni di distanza, leggendo certi commenti di qualche noto blog.

Che poi dopo la suora c'è l'infermiera.
RispondiEliminaOpinione personale naturalmente.
Covid invenzione, putin vittima e hamas è Israele. La bibbia del negazionismo . Ora che la terra è piatta è più dura dirlo..Non capisco chi sclera ci sono sempre stati i negazionisti e non hanno mai dato fastidio a nessuno fino dal medioevo
RispondiEliminaConcordo, perché sclerare?
EliminaSe tutti tutti tutti avessero continuato a credere alle TEORIE che c'erano saremmo ancora a credere che la Terra è ferma e tutto intorno ruotano i pianeti del sistema solare.
RispondiEliminaPoi arrivò Copernico e più tardi GalileoD dimostrò che la Terra ruota attorno al Sole, sostenendo il modello eliocentrico.
Eppure lo presero per matto; l'Inquisizione della Chiesa, una sorta di antenato di Porta a Porta ed altri servi dell'informazione, lo perseguitò eppure il buon Galileo consegnò all'umanità intera, anche ai locchi, la verità. Insegnando anche il metodo scientifico.
Poi ognuno creda a quello che gli pare ma meno male in mezzo a tanti locchi ogni tanto prende la parola anche qualche Galileo.
Benché tu l'abbia messa giù in maniera semplice e scolastica rendendola comprensibile anche a un bimbo di 7 o 8 anni, non pretendere che il tuo ragionamento venga capito da tutti. :-)
EliminaConcordo,ma dissento su chi sia il Galileo su questi argomenti.
RispondiEliminaSi capisce benissimo chi è Galileo su questi argomenti: Burioni. No?
EliminaSi
RispondiEliminaRino ci ha salvati, grazie Rino!
RispondiEliminaSe vuoi continuare a fissarti sulle infermiere danzanti, fai pure, ma intanto i vaccini hanno salvato vite reali. Parliamo di numeri concreti: quasi 20 milioni di morti evitate nel mondo solo nel primo anno di vaccinazioni secondo l’Imperial College London, con circa 31 milioni di persone che sarebbero morte senza. In Italia l’ISS stima oltre 150.000 decessi evitati nel 2021, 8 milioni di casi sintomatici e mezzo milione di ricoveri in terapia intensiva. Negli USA, i CDC parlano di 3 milioni di vite salvate tra il 2021 e il 2023. Quindi, mentre alcuni si preoccupano di balletti sui corridoi, la realtà è questa: i vaccini salvano vite, e ignorarlo non cambia i numeri. Se la danza ti diverte, buon per te, ma non puoi ballare via la morte che non c’è stata grazie ai vaccini.
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