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giovedì 2 ottobre 2025

Elezioni moldave: ancora un esempio del trionfo della democrazia europea

Ovvaiii! Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Il Partito dell'Azione e della Solidarietà (PAS) di Maia Sandu (fantoccetto liberal europeista), ha vinto le elezioni parlamentari del 28 settembre. Andiamo a farvi capire come, in modo tale che possiate intendere cosa mai sia divenuta questa cloaca di merda che si chiama UE.


Anzitutto, iniziamo dai complottismi. I partiti perdenti hanno accusato il PAS di avere introdotto circa 100.000 schede inesistenti all'interno del conteggio a loro favore, nello specifico di cittadini moldavi residenti all'estero. Oppure che la macchina statale, dai funzionari alla polizia, abbia appoggiato con tutto il suo peso il partito dominante. E vabbè, i soliti putiniani...

Andando ai fatti riscontrabili, segnaliamo il divieto imposto nell'effettuazione degli exit poll. Ora, tutti sappiamo come questo sia uno strumento ormai usato (e financo abusato) dalle cosiddette democrazie occidentali, che serve per far sì che la narrazione delle elezioni sia in qualche modo vincolata a numeri e proiezioni e non egemonizzata dai partiti al potere. In Moldavia niente exit poll...

In Russia vivono circa 350.000 moldavi, non pochi in relazione alle sorti delle elezioni parlamentari. Ebbene, il governo moldavo ha aperto solo due seggi elettorali in tutto lo sconfinato Paese, rendendo nella pratica impossibile il voto a cittadini che presumibilmente in massa avrebbero votato contro il PAS, smaccatamente filo-occidentale. Idem in Transnistria, dove i seggi sono stati leggermente di più, ma dislocati in luoghi non facilmente accessibili. E poi - mannaggia ai lavori stradali - proprio il giorno del voto sono stati bloccati molti ponti che collegavano la Transnistria alla Moldavia, impedendo quindi di fatto a molti cittadini di poter espletare il proprio voto.

Un giorno prima delle elezioni, sono stati esclusi dalla kermesse due partiti di opposizione, con l'accusa di irregolarità finanziarie. La decisione così a ridosso del voto ha di fatto impedito ad entrambi i partiti di potersi riorganizzare o ricorrere in qualsiasi modo alla decisione intrapresa.

La commissione centrale elettorale (di fatto composta da membri del PAS) ha poi rifiuto di pubblicare i verbali di seggio post voto. Tale gravissima decisione ha reso impossibile un controllo dei conteggi ufficiali, per verificare eventuali discrepanze o irregolarità.

Il giorno delle elezioni, è successo un po' di tutto. Evacuazione di molti seggi in Moldavia e all'estero per minacce di attentati dinamitardi, uso di gas lacrimogeni in seggi in Romania, televisione pubblica smaccatamente favorevole al partito di maggioranza. Ma soprattutto, memore della bella esperienza romena dell'anno passato, la pagliaccia Sandu ha rilasciato una intervista che diceva, in sintesi, che i risultati avrebbero potuto essere annullati se fossero state rilevate irregolarità. E, conoscendo ormai benissimo come funziona la UE, per irregolarità sarebbe sottinteso un solo fatto: che il popolo moldavo, nonostante tutti gli sforzi per impedirlo, avesse votato contro il PAS. A quel punto, reset totale (vedi Romania) ed avanti di nuovo, fino alla consacrazione del vincitore designato, ovvero la Sandu.

La UE è ormai talmente avanti che andare a votare non serve più. Basta soldi spesi a caso, basta tempo perso. Si sa già chi ha vinto prima di iniziare. E se tante volte qualcosa non tornasse, si riprencipia da capo fino a che non vincono i liberal. Boia, che organizzazione!

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