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venerdì 6 giugno 2025

Stampa libera, noi e solo noi

Oggi parliamo di un articolo ganzo di Thomas Fazi, basato su un suo rapporto intitolato "La macchina mediatica di Bruxelles: finanziamenti dell’UE ai media e la definizione del discorso pubblico".

Il giornalista scopre una cosa impensabile: l'Unione Europea eroga ogni anno quasi 80 milioni di euro a progetti mediatici in tutta Europa e oltre.

Feeermi tutti! Già vi immagino, mostri sospettosi... Scommetto che state pensando che questi quattrini vanno direttamente in bocca ai Mentana, Mieli, Fubini, Puente affinché indirizzino la narrazione verso tutti i finti benefici che ci dona l'essere dentro la UE .. Malvagi! No, non è assolutamente così; anzi. Questo bel finanziamento, a sentire i servi sopra citati, vi sarebbe presentato come sostegno alla libertà dei media, dato che - e lo sapete - non siamo mica in Russia, noi abbiamo una stampa libera e indipendente. Noi qui combattiamo la disinformazione - che questo blog contribuisce fortemente a propalare, en passant.

Ecco, Fazi non la pensa proprio così. Secondo lui questa bella fiammata di quattrini serve spesso a promuovere narrazioni esplicitamente pro-UE e a marginalizzare le voci critiche, sollevando serie preoccupazioni circa l’indipendenza editoriale e l’integrità democratica. Il rapporto sostiene difatti che la leva finanziaria dell’UE crea una “relazione semi-strutturale” con i principali organi di informazione, in particolare le emittenti pubbliche e le agenzie di stampa, confondendo i confini tra giornalismo indipendente e comunicazione istituzionale e compromettendo seriamente la capacità dei media di chiedere conto al potere.

Si consideri che questa cifra non include i flussi di finanziamento indiretti (ad esempio i contratti pubblicitari o di comunicazione assegnati alle agenzie di marketing che poi ridistribuiscono i fondi ai principali media) e che molti progetti prevedono esplicitamente narrazioni pro-UE, tra cui “promuovere l’integrazione europea”, “demistificare l’UE” e “combattere i movimenti nazionali estremisti ed euroscettici”. So che rimarrete sorpresi, ma Fazi aggiunge che "su questioni geopoliticamente delicate - in particolare il conflitto Russia-Ucraina - questi progetti promuovono un ambiente in cui i media sono finanziariamente incentivati ​​a fare eco alle posizioni ufficiali UE-NATO, riducendo ulteriormente lo spazio per il giornalismo indipendente".

Poi ci sono le campagne occulte di propaganda. Dal 2017, il programma “Misure di informazione per la politica di coesione dell’UE” ha erogato circa 40 milioni di euro a organi di stampa e agenzie di stampa per produrre contenuti che evidenziassero i benefici della politica dell’UE. Il rapporto evidenzia esempi in cui questi finanziamenti non sono chiaramente resi pubblici, il che equivale di fatto al cosiddetto marketing occulto. Altri progetti mirano esplicitamente a “aumentare la consapevolezza dei benefici” o a “contribuire a una migliore comprensione” e a rafforzare il “senso di appartenenza all’UE” dei cittadini.

Le agenzie di stampa diventano quindi, in questo contesto, feroci guardiani della narrazione. L’UE collabora strategicamente con importanti agenzie di stampa come ANSA (Italia), EFE (Spagna) e Lusa (Portogallo) attraverso programmi sopra menzionati, garantendo che i messaggi pro-UE si diffondano a cascata su centinaia di testate che si affidano ai contenuti delle agenzie. Ad esempio, il progetto European Newsroom, finanziato dall’UE con 1,7 milioni di euro, che riunisce 24 agenzie di stampa a Bruxelles, rappresenta di fatto uno sforzo per standardizzare e allineare i messaggi sulle questioni europee.

Arriviamo quindi al fenomeno da noi molto amato, il fatceching, che prevede milioni di euro erogati a svantaggiati per combattere la disinformazione. Chissà se esistano anche dei (miserrimi) fondi per i commentatori provocatori dei blog disinformanti...

Strana anche la traiettoria del cosiddetto giornalismo investigativo, totalmente concentrato sull’esterno (Russia in primis, ovvio) e mai sull’interno, nonostante i numerosi, clamorosi, mostruosi scandali documentati all'interno della UE, in primis quello legato all'acquisto di miliardi di vaccini dalla demone Ursula attraverso un sms.

Insomma, mi pare che tutto sia chiaro: noi in Europa facciamo informazione libera e mai vincolata a questioni di mazzette e favoritismi, legami massonici e vantaggi personali. Noi e solo noi, ovviamente.

1 commento:

  1. GUFI STATE A CASA

    Almuta, ora mi vieni a dire che fluorizzano l'acqua, danneggiano i neonati e ammazzano i vecchi?
    Sembra di rivedere Corvia goleador.

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