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venerdì 20 giugno 2025

Lettera aperta a Dario Castagno

Riceviamo e pubblichiamo.


Qualche anno fa avevo promesso a Simone Bernini e soprattutto a me stesso di non commentare più Wiatutti e continuerò a farlo. Questo è più che altro un consiglio legato agli errori di un passato “tossico” e al desiderio di emendarli cercando di aiutare un’altra vittima entrata nel tunnel di wiatutti. 

La narrazione di Bernini è evidente, percorre sentieri in origine poco battuti da generazioni cresciute seguendo i dettami scolastici, politici, giornalistici del mondo nato dopo la fine della seconda guerra mondiale. Persone che come me hanno sempre ragionato con la convinzione di saper distinguere tra il bene e il male come se fossero separabili con l’accetta. 

Nel frattempo il mondo è cambiato, la nostra capacità di discriminare è svanita e in contemporanea i sentieri poco battuti si sono affollati tanto da veder crescere una nuova schiera di persone convinte di comprendere davvero la realtà raccontata al di fuori dei canali di informazione ufficiali come se fossero prescelte dal destino. Per loro tutto ciò che per 80 anni è stato considerato “il bene” è diventato “il male assoluto” e viceversa. 

Questo è Wiatutti, un centro di raccolta del pensiero alternativo che di giorno in giorno diventa sempre meno alternativo e sempre più ordinario.

Il favoloso mondo di questo blog per potersi dispiegare al meglio delle sue potenzialità prevede un ruolo, quello del deus ex machina (detto con le debite proporzioni). Il bastian contrario che puntualmente cerca di confutare l’opinione di Bernini è il catalizzatore necessario per scatenare la reazione dell’alchimista e dei suoi seguaci. Senza di lui il gioco non funziona più, l’interesse scema, il pensiero apparentemente originale si rivela semplicemente banale.

Arrivo al punto, caro Castagno. Lasci perdere. Li legga come me, lo faccia sia per la curiosità di conoscere l’opinione di chi la pensa il più delle volte in maniera diametralmente opposta alla sua - cosa che non fa mai male - che per ricordarsi di quanto fosse stupido incaponirsi nel cercare di affermare il suo punto di vista in un contesto nel quale ha l’unico scopo di scatenare il dileggio di chi non aspetta altro.

Faccia un passo indietro. 

Per un po’ continueranno a utilizzarla come esca per cercare di attrarre qualche nuovo pollo, ma poi tutto passerà. 

Mi raccomando ci pensi.


Angelo Balestrazzi

6 commenti:

  1. Per favore, portate il vostro pet a pisciare altrove che qui noi ci si coltiva Ganja buona. A proposito di glaucomi

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  2. Bel post vero.. ... Ho cercato più volte di scrivere le stesse cose spesso rivolto a Castagno... Per questo ho scritto che mi fa tenerezza.... Questo blog va letto per cultura.... Niente sltro da dire...

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  3. Eh no, ci vuole togliere il passatempo questo AB.

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  4. Poi metto anche un commento per il dotto scrittore della lettera che tratta il blog ed i suoi affezionati lettori come i seguaci di una setta.
    Vede caro Professore che parla come se il suo verbo fosse la verità assoluta, il blog è nato proprio per portare un punto di vista diverso.
    DIVERSO, glielo scrivo grosso così capisce.
    Che non vuole dire GIUSTO ma semplicemente DIVERSO.
    Perché una persona intelligente come Simone spreca tempo, energie, forse soldi, per tenerlo vivo?
    Perché a partire dal Siena Calcio, il motivo per cui nacque WIATUTTI, negli anni 2000 assistiamo sempre di più al cosiddetto pensiero unico.
    In politica e tutto ciò che riguarda la comunità spesso i portatori di idee diverse vengono esclusi o al massimo derisi.
    Mi viene in mente Montaigner che proprio un cretino non era eppure in periodo pandemico fu trattato come tale.
    Ebbene la nascita di certi spazi, che siano blog, canali YouTube, TV private, etc nasce unicamente per rivendicare il diritto a dire, scrivere, leggere, ascoltare un punto di vista DIVERSO.
    Starà poi a chi legge, in base alla credibilità di chi dice certe cose diverse , in base alla propria intelligenza e capacità di analisi e giudizio, farsi una propria idea e comportarsi di conseguenza.
    Capisco l'amarezza nel vedere che tante, troppe persone, non seguono il suo verbo e di chi glielo brandisce ma, se ne faccia una ragione.
    In quanto esseri senzienti facciamo come ci pare in barba a chi vorrebbe tutto il gregge nel recinto.
    Si sbaglia, s'ha ragione?
    Chissà, qualcosina forse s'era indovinata a vedere gli accadimenti degli ultimi anni soprattutto.
    Quindi per concludere, se il mondo dell'informazione fosse realmente democratico e rappresentasse anche chi va controcorrente, ARGOMENTANDO, vedrebbe che le persone avrebbero la possibilità di ascoltare tutte le opinioni.
    Cose che invece non succede più da tempo anzi, ai feudatari ed ai loro vassalli non basta più costringerli a rintanarsi nei blog. Non basta perché, proprio come appunto succede in una setta, chi porta un pensiero diverso come un blog ad esempio, rischia di rompere l'incantesimo ed aprire gli occhi ai seguaci quindi alcuni vengono a rompere anche qui.
    Ma fate pure, magari imparate qualcosa.

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  5. Caro Angelo,
    ti ringrazio sinceramente per il tono e per l’intento delle tue parole, che colgo come un segnale di attenzione e lucidità, doti oggi tutt’altro che scontate. Il tuo messaggio è garbato, profondo, e contiene riflessioni che condivido in larga parte, soprattutto quando parli del rischio di rimanere invischiati in meccanismi tossici e in dinamiche che si alimentano solo del conflitto.

    Tuttavia, permettimi di dirti che rispondere ogni tanto al Bernini – con la consapevolezza del suo gusto per la provocazione – è per me un atto leggero, quasi di esercizio retorico, e nulla più. Non c’è livore, né reale desiderio di confronto: so bene che il “gioco” funziona proprio così, e proprio per questo non me ne sento ostaggio. Lo faccio con una certa spensieratezza, direi quasi con ironia. Non ho più nulla da dimostrare, né da affermare. Ma ogni tanto mi diverto ancora a prendere parte alla pantomima.

    Ti ringrazio ancora per il tuo sguardo limpido e per il consiglio sincero. Lo tengo a mente. Anche perché, come dici giustamente tu, leggere ciò che è distante può far bene. Purché, aggiungo io, non si perda il gusto di rispondere… ogni tanto.

    Con stima,
    Dario Castagno

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