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martedì 10 giugno 2025

Flop referendum

Alla fine è andata un po' come taluni avevano predetto che sarebbe andata: 30% dei votanti e quorum del referendum non raggiunto. Immediatamente è iniziata la guerra verso chi non è andato alle urne, ma noi vorremmo scendere un po' più nel dettaglio della questione.


Ci garba poco quando una qualsiasi parte politica organizza una iniziativa e poi scarica la colpa del proprio flop su altri. Sì, flop. Perché un referendum su questioni così importanti che non raggiunge il quorum è veramente un flop, checchè se ne dica. E allora tentiamo di capirci qualcosa di più.

Siccome ancora un minimo di memoria la ho, ricordo che nel 2003 Rifondazione comunista (partito che di comunista aveva già solo una vaghissima memoria, ma su certi temi - almeno per finta - era ancora centrato) promosse un referendum per estendere le garanzie dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (1970) ai lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti. Risultato: 25,50% votarono, lontanissimo dal quorum. Fassino il cleptomane, al tempo segretario dei Democratici di Sinistra, e Cofferati il servo, al tempo segretario della CGIL, invitarono caldamente i loro elettori ad andare al mare (i liberal di sinistra) per far fallire il tutto: obiettivo raggiunto. Poi ancora nel 2016 Renzi, allora segretario PD e Primo Ministro, disse che l'astensione per il referendum delle trivelle era "sacrosanta e legittima". Addirittura il demonio Napolitano, da Presidente della Repubblica massonica, affermò che se i referendum si basavano sul non raggiungimento del quorum come metodo di fallimento, allora "non andare a votare è un modo di esprimersi sull'inconsistenza dell'iniziativa referendaria". Il Presidente della Repubblica, eh...

Insomma, a votare ci si deve andare, ma solo quando piace ai liberal di sinistra. I liberal di destra invece sono diversi: a votare i referendum non ci si deve andare mai e stop.

Bello era l'articolo 18. Tutelava i lavoratori dipendenti in caso di licenziamento illegittimo, ingiusto e discriminatorio e disciplinava il reintegro con risarcimento e l'indennità in sostituzione della reintegrazione in caso di licenziamento illegittimo. Peccato che la sfortuna volle che nel 2015 esso fosse abolito tramite il Jobs Act, nuova riforma del diritto del lavoro, dopo un lavoro di preparazione partito anni prima. Ordunque, chi era al governo nel 2015? Matteo Renzi, PD. E chi era il ministro del Lavoro? Giuliano Poletti, area PD. E chi era al governo nel 2012 quando fu emanata la Legge 92 (Riforma Fornero) che di fatto disintegrava i diritti dei lavoratori dipendenti? Monti, idolo del PD. Nel 2015 si incazzarono financo i sindacati (ma senza fare troppo casino, ci mancherebbe), mentre stapparono bottiglie di spumante tutte le varie associazioni ed enti legate al mondo imprenditoriale ed economico. Per cui probabilmente ancora qualcuno si ricorda 'sta roba qui, nonostante la memoria dell'Itagliano medio si fermi a ieri; e quindi ci sta che qualcuno si sia rifiutato di andare a votare un qualcosa proveniente da una certa area (liberal di sinistra), che anni fa aveva devastato lo stesso mondo che ora si dice che va rimesso in piedi. Insomma, strana questa cosa, no? Tanto strana che a qualche complottista è venuta in mente una domandona.

Ordunque, i quesiti referendari erano 5, di cui 4 coerentemente ancorati al mondo del lavoro e 1, totalmente messo lì decontestualizzato, basato sull'abbreviamento dell'iter per ottenere la cittadinanza. Boh, che anomalia... Oh, tanto anomalia che pare quasi come se questo 1 sia stato messo lì per essere "trascinato" dai 4! Già, perché i liberal di sinistra stanno talmente sul cazzo ormai alla maggioranza degli Itagliani che ci vuole una riserva di voto dei neo-Italiani pronta per sostenere l'insostenibile, con milioni di neo votanti che al momento potrebbero fare la differenza in una prossima elezione (come se per il popolaccio zozzo potesse cambiare qualcosa fra Giorgiario e Ellyario). Probabilmente chi pensa così pensa male ed è un fascista, però ci sta che qualcuno così abbia davvero pensato.

Ultima nota. Qualche anno fa questa precisa parte politica (i liberal di sinistra) era quella più integralista nell'esclusione totale dal mondo del lavoro di tutti quelli che avevano deciso di non sottostare ad una pratica totalitaria come quella legata all'introduzione del grinpas nel mondo del lavoro. Anzi, tutti i liberal all'unisono erano anche quelli che sostenevano che ci volevano punizioni pesanti per gli untori, che era giustificato che fossero esclusi dalla vita sociale. Per cui ci sta che qualcuno, con la memoria da elefante, si sia ricordato di quei momenti di totale umiliazione civile e personale e ora... come dire... sia andato ampiamente in culo a quelli che li esclusero dalla società (che poi sono gli stessi che ora vogliono la terza guerra mondiale, en passant). Insomma, ad ogni azione corrisponde una reazione. E la reazione è arrivata.

Ciò detto, ovviamente in culo lo prende sempre la gente normale. E la gente normale in culo, parlando di materie afferenti a questo referendum, lo ha preso da un po’, non da ora.


"La CGIL e il PD sono i traditori della classe operaia. Sono loro i responsabili delle leggi che precarizzano e privatizzano, ma adesso vorrebbero fare una piccola correzione, introducendo il "cavallo di Troia" della cittadinanza ai migranti che sarebbe un colpo ancor più duro nei confronti dei lavoratori"

(M. Rizzo, 08.06.2025)

11 commenti:

  1. Mi trovi pienamente d’accordo. Il quorum al 50% aveva senso quando alle politiche votava il 90% degli italiani. Oggi, con l’affluenza in caduta libera, diventa solo un ostacolo alla partecipazione democratica e un assist a chi preferisce l’astensione come arma politica. Forse è arrivato il momento di ripensarlo del tutto…
    Magari eliminarlo con un…referendum.

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    1. Guarda, dopo decenni sei riuscito a scrivere un commento decente. Bravo, ma anche io mi do una parte del merito

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    2. Bada che quando scrivi cose sensate mi trovi spesso d’accordo.

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    3. Il problema non sono io che scrivo cose sensate, sei te che commenti cose insensate.

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    4. Eh certo…Simone Bernini al cubo! Ne hai scritti di strafalcioni, va…alcuni post che strizzano l’occhio ai novax sono delle vere chicche.

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    5. Quindi spiegami bene Dario Castagno, tu vuoi più guerra ed armi ma te staresti nelle retrovie forse a rastrellare, vuoi più censura per le idee ma te puoi innondare l'etere con le tue cazzate e magari ci tiri su qualche spiccio,vuoi più libertà annullando gli strumenti democratici magari sostituendoli con strutture che ti conferirebbero più prestigio e potere e promuovi la salute propagandando i farmaci attuali magari saltando la fila dal dottore. Mi viene da dirti Sieg Heil Dario e mi parte in su il braccio destro. Coerente ed esperto , Goebbels non ci ha insegnato niente?

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    6. Quindi fammi capire bene, caro no-vax: per te sono io quello che vorrebbe più guerra, più censura, più potere, e pure la fila corta dal dottore… tutto questo perché non credo alle tue fantasie su “stragi di giovani” causate dai vaccini?
      Facciamo chiarezza, che mi sembra serva. Io NON sono a favore delle armi. Lo dice chiaramente anche la nostra Costituzione: Articolo 11 – “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli…”. Lo rispetto e lo sostengo pienamente. Non mi troverai mai a invocare conflitti o a promuovere la violenza.
      Non sono neanche un fan della censura: credo nel dibattito, nella critica, nella libertà d’espressione. Ma… una cosa è la libertà di parola, un’altra è l’abuso di quella libertà per diffondere falsità pericolose, come le “stragi di giovani causate dai vaccini” (spoiler: è falso, e i dati lo dimostrano). E poi, diciamocelo, chi si lamenta di essere censurato mentre urla le proprie teorie ovunque — radio, social, blog autoprodotti — non è proprio il martire della verità. È più tipo… l’influencer della paranoia.
      Tu accusi gli altri di voler potere, ma da dietro la tastiera pontifichi su tutto e tutti senza alcuna competenza, sputando sentenze, insinuazioni e provocazioni. Vuoi più libertà? Benissimo. Ma libertà senza responsabilità e verità non è libertà: è caos travestito da pensiero libero.
      E no, non mi parte nessun “Sieg Heil”. Perché usare l’Olocausto o Goebbels per parlare di vaccini o green pass è disgustoso. Non sei un eroe contro il sistema. Sei solo uno che ha perso la misura.

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    7. Mi inserisco un attimo e poi sparisco. Sottolineo: “Da dietro la tastiera pontifichi su tutto e tutti senza alcuna competenza, sputando sentenze, insinuazioni e provocazioni”. È bello come si parli di noi stessi nei commenti. Scusatemi, proseguite se volete.

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    8. Inglese, io ti vedo,.magari gli altri no ma io si

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  2. Condivido molto di quello che affermi, anche il titolo, certo è che siccome ormai a votare ci vanno circa metà degli aventi diritto e di questi metà votano centrodestra, era quasi scontato che finisse così. Capisco anche la tua riflessione sul perchè molti della sinistra sinistra non hanno votato però non ne condivido le conclusioni. E' vero che il PD è infestato dai liberal ma questa volta erano stati messi con le spalle al muro, per una di quelle strane alchimie politiche sono stati costretti a recarsi alle urne (dove magari di nascosto hanno crocettato il no) per non essere malvisti, e adesso si godono la loro piccola vittoria interna dicendo che il risultato era scontato e che non è saggio fare certe battaglie se poi non si hanno possibilità di vincere (e come dargli torto?). Il mio personale errore (ognuno ha il suo libro dei sogni) è stato sperare che la gente avesse voglia di entrare nel merito dei quesiti referendari e andasse di sua spontanea volontà a votare, non ascoltando le solite campane partitiche, dimostrando così voglia di tutela dei posti di lavoro e la condanna alla precarietà, sarebbe stato un bel segnale per tutte le forze politiche, anche per quelle di destra ,che magari potrebbero recuperare quel lato sociale che invece una volta al governo hanno dimenticato in fretta. L'analogia più calzante è quella dell'omino che si tagliò il pisello per fare un dispetto alla moglie. E comunque si è aperta un'autostrada per i liberal PD all'interno del proprio partito (vedi Bonaccini e similari che in realtà hanno vinto) in barba alla po'ra radical chic Schlein, che comunque ci ha provato a dare al PD almeno una parvenza di partito popolare, ma questa è davvero una cosa impossibile da fare.

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    1. Si ma francamente ciò che (si) dicono i liberal di sinistra ormai importa a loro e basta. Il resto del mondo, il 70%, fa altro. Di ciò che succede dentro il PD idem, interessa solo al PD e all’uomo normale cambia zero.

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