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giovedì 26 giugno 2025

Benvenuti nell'era dell'economia bellica. Permanente

Quando finisce il mercato, comincia la guerra. Così funziona il capitalismo, da sempre.


Il Padrone ha tuonato ed i servi (non tutti) hanno chinato la testolina e accettato: 5% del pil per armarsi e w tutti. La spinta al riarmo riguarda lo stato comatoso e disperato in cui versa il sistema capitalistico occidentale. Russia, Iran & C. sono solo scuse.
C’era una volta il mercato che si autoregolava, la crescita infinita, le riforme strutturali, le auto elettriche e il green deal. Poi è arrivata la realtà e la guerra. E quindi il riarmo. Che non è una risposta militare o un piano di sicurezza, ma solo l’ennesimo tentativo - disperato - del capitalismo e della dottrina neoliberale di salvare loro stessi.
Il capitalismo ci ha insegnato che quando non funziona più la domanda interna, si crea un nemico esterno; quando l’industria civile crolla, si riconverte in industria bellica; quando il consumatore non consuma più, diventa soldato.
Tutto ciò con la geopolitica c'entra pochissimo, incidentalmente. Trattasi di economia, comunicata come vestita da patriottismo.
Esempi concreti?
In Germania, la Rheinmetall vuole occupare gli stabilimenti Volkswagen per produrre carri armati, con iniezioni pesantissime di capitali statali (perché lo Stato, nelle dottrine neoliberali, è il soggetto che paga, sempre).
In Francia, la Renault avvierà la produzione di droni militari in Ucraina, con manodopera locale e finanziamenti UE.
L'altra faccia della medaglia, con i famigerati diktat della UE, riguarderanno ulteriori tagli alla sanità e alla scuola; e più sacrifici (soldi pagati) dei cittadini. Perché i soldi per curarsi non ci sono, per ammazzarsi sì.
In un eterno ciclo di vita, il capitalismo sopravvive (a se stesso) solo convertendo le sue crisi in fasi di ricostruzione e per ricostruire serve distruggere.
L'Europa, definitivamente, passa dal libero mercato alla guerra, nell'assoggettamento ultimo ad un modello di distruzione.
Quando storicamente ciò è successo (più e più volte) non è andata benissimo. Per l'Europa...

1 commento:

  1. In effetti con l'auto elettrica hanno padellato, hanno scoperto che per comprarla ci vogliono troppi denari (e la gente non ha il becco di un quattrino) e per alimentarla troppa elettricità e qui, il piano Salvini di imbottire il paese di centrali nucleari forse comincia ad avere un senso. Ma non solo, per produrre auto (e magari acciaio) ci vuole energia e guarda caso, questa ce la forniva a basso costo proprio la famigerata Russia con la quale abbiamo scientemente rotto i ponti. Di conseguenza l'industria dell'auto entra in crisi ed in qualche modo bisogna fare, la Germania prende l'occasione per riarmarsi (impossibile non avere un pensiero nefasto su questo specifico punto) e la Francia, come sempre ossesionata dalla grandeur non può che fare lo stesso. L' Italietta, desiderosa di essere come gli altri ma con evidenti limiti finanziari, rischia veramente il collasso sociale a meno che, come al solito, il tutto non si traduca nella solita colossale figura di merda del "vorrei, ma non posso". La Spagna perlomeno salva la faccia in questo circo di pagliacci che non fanno ridere.

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