Ok ma 'nsomma, questi neocon... ma chi cazzo sono? Mah, proviamo a farci un'idea partendo dagli scritti di Thierry Meyssan.Detti anche Straussiani, tutti ebrei assolutamente non rappresentativi delle comunità ebraiche nel mondo, i neocon furono formati dal filosofo tedesco Leo Strauss, rifugiatosi, all’avvento al potere dei nazisti, negli USA, ove divenne professore di filosofia all’università di Chicago. Grande scrittore, pare che Strauss formò un ristretto gruppo di fidati allievi attraverso l’insegnamento orale - di cui perciò non esistono tracce scritte - spiegando loro che il solo modo per gli ebrei di sottrarsi a un nuovo genocidio fosse quello di costituire una propria dittatura. I suoi allievi erano denominati opliti (come i soldati di Sparta), fedelissimi al capo, molto discreti ed abili nella "nobile menzogna".
Strauss morì nel 1973 e proprio in quei mesi gli opliti iniziarono a formare un gruppo politico, nell'entourage del senatore democratico Henry Jackson; subito in evidenza balzarono Elliott Abrams, Richard Perle e Paul Wolfowitz, che presero stretto contatto con un gruppo di giornalisti trozkisti ebrei che erano chiamati gli Intellettuali Newyorkesi. Caratteristica comune pare fosse uno stretto legame con la CIA ed alla Rand Corporation. Molti di questi giovani si sposarono tra loro, fino a formare un gruppo compatto di un centinaio di persone.
In piena crisi Watergate (1974) il clan redasse e fece adottare l’emendamento Jackson-Vanik, che imponeva all’URSS di autorizzare l’emigrazione della popolazione ebrea in Israele con tanto di minacce di sanzioni economiche. Fu in pratica questo il loro atto fondatore.
Nel 1976 Wolfowitz fu un uno degli artefici del cosiddetto Team B, incaricato dal presidente Ford di valutare la minaccia sovietica. Il rapporto (delirante) del team preannunciava una imminente conquista egemonica globale dell'URSS.
Cambiato presidente, gli Straussiani e gli Intellettuali Newyorkesi terminarono di essere di sinistra e si affiancarono a Reagan. Dimostrazione (seguita poi da molti altri salti da una parte all'altra) che a questa gente la determinazione partitica non interessava per niente, l’importante era infiltrare il potere, a qualsiasi ideologia appartenesse.
Abrams divenne assistente del segretario di Stato e condusse un’operazione in Guatemala, dove mise al potere un dittatore e sperimentò, con ufficiali del Mossad israeliano, la creazione di riserve per indiani maya, per poterne poi adottare il modello in Israele con gli arabi palestinesi. Dopo Abrams continuò i suoi soprusi in Salvador e poi, con l’affare Iran-Contras, contro i sandinisti in Nicaragua. Da parte loro gli Intellettuali Newyorkesi, ora chiamati Neoconservatori, crearono il Fondo Nazionale per la Democrazia e l’Istituto degli Stati Uniti per la Pace, due dispositivi che organizzarono moltissime rivoluzioni colorate (per dirla con il gergo odierno), più o meno riuscite.
Alla fine del mandato di George H. Bush (padre), Wolfowitz, all’epoca numero tre del segretariato alla Difesa, elaborò un documento attorno a un’idea centrale: dopo la decomposizione dell’URSS, gli Stati Uniti devono prevenire l’emergenza di nuovi rivali, a cominciare dall’Unione Europea. Il testo si concludeva con l’auspicio di azioni unilaterali, ossia di mettere fine alla concertazione delle Nazioni Unite. Wolfowitz fu senza dubbio l’ideatore della "Tempesta del deserto", l’operazione di distruzione dell’Iraq che permise agli Stati Uniti di cambiare le regole del gioco e di organizzare un mondo unilaterale. È in questo periodo che i neocon valorizzarono i concetti di cambiamento di regime autoritario e di promozione della democrazia.
Per ripicca elettorale, i neocon furono estromessi dal potere durante il mandato di Bill Clinton, ma tornarono a spingere nei think tank di Washington. Nel 1992 ad esempio William Kristol e Robert Kagan (marito di Victoria Nuland) pubblicarono un articolo in cui deploravano la timida politica estera del presidente ed esortavano a un rinnovamento dell’"egemonia disinteressata degli Stati Uniti". L’anno successivo fondarono il Progetto per un Nuovo Secolo Americano. Nel 1994 Richard Perle, all’epoca trafficante d’armi, divenne consigliere del presidente ex nazista Alija Izetbebovič in Bosnia Erzegovina. Fu Perle a far venire dall’Afghanistan Osama Bin Laden e la sua Legione Araba (antesignana di Al Qaeda) per difendere il Paese. Perle sarà anche membro della delegazione bosniaca alla firma degli Accordi di Dayton a Parigi. Nel 1996 membri del PNAC, fra cui Richard Perle, Douglas Feith e David Wurmser, redassero uno studio per conto del nuovo primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu; il rapporto raccomandava l’eliminazione di Yasser Arafat, l’annessione dei territori palestinesi, la guerra contro l’Iraq per trasferirvi in seguito i palestinesi. Il PNAC raccolse poi fondi per la candidatura di George W. Bush (figlio) e pubblicò prima della sua elezione il celebre rapporto "Ricostruire le difese dell’America", nel quale si auspicava una catastrofe comparabile a quella di Pearl Harbor come pretesto per scaraventare il popolo statunitense in una guerra per l’egemonia globale. Sono esattamente i termini usati l’11 settembre 2001 dal segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, membro del PNAC... L’alleanza fra Straussiani e sionisti revisionisti fu suggellata nel 2003, in occasione di una grande conferenza a Gerusalemme.
Nell’amministrazione Obama i neocon entrarono nel gabinetto del vicepresidente Joe Biden. Il suo consigliere per la Sicurezza nazionale, Jacob Sullivan, svolse un ruolo centrale nell’organizzazione delle operazioni contro la Libia, la Siria e il Myanmar; un altro consigliere, Antony Blinken, si concentrò invece sull’Afghanistan, il Pakistan e l’Iran. Fu Blinken a pilotare i negoziati con la Guida suprema Ali Khamenei, che sfociarono nell’arresto e nella reclusione dei principali membri della squadra del presidente Mahmud Ahmadinejad, in cambio dell’accordo sul nucleare. Anche il cambiamento di regime a Kiev del 2014 fu organizzato dai neocon, con Biden protagonista. La Nuland si recò in Ucraina per sostenere gli elementi neonazisti del Settore Destro e supervisionare il lavoro da svolgere in piazza Maidan. Un’intercettazione telefonica rivelò il suo auspicio di "mandare in culo l’Unione Europea", nella tradizione del rapporto Wolfowitz del 1992; i dirigenti dell’Unione Europea si limitarono a deboli proteste. Jake Sullivan e Antony Blinken sistemarono il figlio del vicepresidente Biden, Hunter, nel consiglio di amministrazione di una delle più importanti società di gas, Burisma Holdings. Hunter Biden, eroinomane patologico, servirà da paravento a una gigantesca truffa a danno del popolo ucraino: sotto la sorveglianza di Amos Hochstein, il figlio di Biden individuerà parecchi suoi compagni di sballo per farne altri uomini di paglia a capo di diverse società, così da saccheggiare il gas ucraino; sono costoro che il presidente Putin ha definito "cricca di drogati". Sullivan e Blinken si appoggiarono al padrino mafioso Igor Kolomojskij, oligarca ucraino, ebreo, finanziatore del Settore Destro, neonazista.
Con il ritorno di Joe Biden alla Casa Bianca, questa volta come presidente USA, i neocon governano l’insieme del sistema. Sullivan è consigliere nazionale per la Sicurezza, Blinken è segretario di Stato e al suo fianco c’è Victoria Nuland. Proprio la Nuland ad ottobre 2021 si reca a Mosca e minaccia di schiacciare l’economia della Russia se questa non si mette in riga: è l’inizio dell’attuale crisi. A Kiev la Nuland ripropone il neonazista Dmitro Yarosh e lo impone al presidente Zelensky, ex attore televisivo protetto da Igor Kolomojskij, che il 2 novembre 2021 lo nomina consigliere speciale del capo delle forze armate, il generale Valerii Zaluzhnyi. Quest’ultimo inizialmente si oppone, alla fine accetta. Interrogato dalla stampa sulla sorprendente coppia che forma con Yarosh, Zaluzhnyi si rifiuta di rispondere e allude a un problema di sicurezza nazionale. Yarosh offre tutta la sua collaborazione al Führer bianco, colonnello Andrey Biletsky, e al suo Battaglione Azov.
La finiamo qui.
Insomma, gente davvero per bene. Teniamola di conto e sosteniamola, andràtuttobene.
Strauss morì nel 1973 e proprio in quei mesi gli opliti iniziarono a formare un gruppo politico, nell'entourage del senatore democratico Henry Jackson; subito in evidenza balzarono Elliott Abrams, Richard Perle e Paul Wolfowitz, che presero stretto contatto con un gruppo di giornalisti trozkisti ebrei che erano chiamati gli Intellettuali Newyorkesi. Caratteristica comune pare fosse uno stretto legame con la CIA ed alla Rand Corporation. Molti di questi giovani si sposarono tra loro, fino a formare un gruppo compatto di un centinaio di persone.
In piena crisi Watergate (1974) il clan redasse e fece adottare l’emendamento Jackson-Vanik, che imponeva all’URSS di autorizzare l’emigrazione della popolazione ebrea in Israele con tanto di minacce di sanzioni economiche. Fu in pratica questo il loro atto fondatore.
Nel 1976 Wolfowitz fu un uno degli artefici del cosiddetto Team B, incaricato dal presidente Ford di valutare la minaccia sovietica. Il rapporto (delirante) del team preannunciava una imminente conquista egemonica globale dell'URSS.
Cambiato presidente, gli Straussiani e gli Intellettuali Newyorkesi terminarono di essere di sinistra e si affiancarono a Reagan. Dimostrazione (seguita poi da molti altri salti da una parte all'altra) che a questa gente la determinazione partitica non interessava per niente, l’importante era infiltrare il potere, a qualsiasi ideologia appartenesse.
Abrams divenne assistente del segretario di Stato e condusse un’operazione in Guatemala, dove mise al potere un dittatore e sperimentò, con ufficiali del Mossad israeliano, la creazione di riserve per indiani maya, per poterne poi adottare il modello in Israele con gli arabi palestinesi. Dopo Abrams continuò i suoi soprusi in Salvador e poi, con l’affare Iran-Contras, contro i sandinisti in Nicaragua. Da parte loro gli Intellettuali Newyorkesi, ora chiamati Neoconservatori, crearono il Fondo Nazionale per la Democrazia e l’Istituto degli Stati Uniti per la Pace, due dispositivi che organizzarono moltissime rivoluzioni colorate (per dirla con il gergo odierno), più o meno riuscite.
Alla fine del mandato di George H. Bush (padre), Wolfowitz, all’epoca numero tre del segretariato alla Difesa, elaborò un documento attorno a un’idea centrale: dopo la decomposizione dell’URSS, gli Stati Uniti devono prevenire l’emergenza di nuovi rivali, a cominciare dall’Unione Europea. Il testo si concludeva con l’auspicio di azioni unilaterali, ossia di mettere fine alla concertazione delle Nazioni Unite. Wolfowitz fu senza dubbio l’ideatore della "Tempesta del deserto", l’operazione di distruzione dell’Iraq che permise agli Stati Uniti di cambiare le regole del gioco e di organizzare un mondo unilaterale. È in questo periodo che i neocon valorizzarono i concetti di cambiamento di regime autoritario e di promozione della democrazia.
Per ripicca elettorale, i neocon furono estromessi dal potere durante il mandato di Bill Clinton, ma tornarono a spingere nei think tank di Washington. Nel 1992 ad esempio William Kristol e Robert Kagan (marito di Victoria Nuland) pubblicarono un articolo in cui deploravano la timida politica estera del presidente ed esortavano a un rinnovamento dell’"egemonia disinteressata degli Stati Uniti". L’anno successivo fondarono il Progetto per un Nuovo Secolo Americano. Nel 1994 Richard Perle, all’epoca trafficante d’armi, divenne consigliere del presidente ex nazista Alija Izetbebovič in Bosnia Erzegovina. Fu Perle a far venire dall’Afghanistan Osama Bin Laden e la sua Legione Araba (antesignana di Al Qaeda) per difendere il Paese. Perle sarà anche membro della delegazione bosniaca alla firma degli Accordi di Dayton a Parigi. Nel 1996 membri del PNAC, fra cui Richard Perle, Douglas Feith e David Wurmser, redassero uno studio per conto del nuovo primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu; il rapporto raccomandava l’eliminazione di Yasser Arafat, l’annessione dei territori palestinesi, la guerra contro l’Iraq per trasferirvi in seguito i palestinesi. Il PNAC raccolse poi fondi per la candidatura di George W. Bush (figlio) e pubblicò prima della sua elezione il celebre rapporto "Ricostruire le difese dell’America", nel quale si auspicava una catastrofe comparabile a quella di Pearl Harbor come pretesto per scaraventare il popolo statunitense in una guerra per l’egemonia globale. Sono esattamente i termini usati l’11 settembre 2001 dal segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, membro del PNAC... L’alleanza fra Straussiani e sionisti revisionisti fu suggellata nel 2003, in occasione di una grande conferenza a Gerusalemme.
Nell’amministrazione Obama i neocon entrarono nel gabinetto del vicepresidente Joe Biden. Il suo consigliere per la Sicurezza nazionale, Jacob Sullivan, svolse un ruolo centrale nell’organizzazione delle operazioni contro la Libia, la Siria e il Myanmar; un altro consigliere, Antony Blinken, si concentrò invece sull’Afghanistan, il Pakistan e l’Iran. Fu Blinken a pilotare i negoziati con la Guida suprema Ali Khamenei, che sfociarono nell’arresto e nella reclusione dei principali membri della squadra del presidente Mahmud Ahmadinejad, in cambio dell’accordo sul nucleare. Anche il cambiamento di regime a Kiev del 2014 fu organizzato dai neocon, con Biden protagonista. La Nuland si recò in Ucraina per sostenere gli elementi neonazisti del Settore Destro e supervisionare il lavoro da svolgere in piazza Maidan. Un’intercettazione telefonica rivelò il suo auspicio di "mandare in culo l’Unione Europea", nella tradizione del rapporto Wolfowitz del 1992; i dirigenti dell’Unione Europea si limitarono a deboli proteste. Jake Sullivan e Antony Blinken sistemarono il figlio del vicepresidente Biden, Hunter, nel consiglio di amministrazione di una delle più importanti società di gas, Burisma Holdings. Hunter Biden, eroinomane patologico, servirà da paravento a una gigantesca truffa a danno del popolo ucraino: sotto la sorveglianza di Amos Hochstein, il figlio di Biden individuerà parecchi suoi compagni di sballo per farne altri uomini di paglia a capo di diverse società, così da saccheggiare il gas ucraino; sono costoro che il presidente Putin ha definito "cricca di drogati". Sullivan e Blinken si appoggiarono al padrino mafioso Igor Kolomojskij, oligarca ucraino, ebreo, finanziatore del Settore Destro, neonazista.
Con il ritorno di Joe Biden alla Casa Bianca, questa volta come presidente USA, i neocon governano l’insieme del sistema. Sullivan è consigliere nazionale per la Sicurezza, Blinken è segretario di Stato e al suo fianco c’è Victoria Nuland. Proprio la Nuland ad ottobre 2021 si reca a Mosca e minaccia di schiacciare l’economia della Russia se questa non si mette in riga: è l’inizio dell’attuale crisi. A Kiev la Nuland ripropone il neonazista Dmitro Yarosh e lo impone al presidente Zelensky, ex attore televisivo protetto da Igor Kolomojskij, che il 2 novembre 2021 lo nomina consigliere speciale del capo delle forze armate, il generale Valerii Zaluzhnyi. Quest’ultimo inizialmente si oppone, alla fine accetta. Interrogato dalla stampa sulla sorprendente coppia che forma con Yarosh, Zaluzhnyi si rifiuta di rispondere e allude a un problema di sicurezza nazionale. Yarosh offre tutta la sua collaborazione al Führer bianco, colonnello Andrey Biletsky, e al suo Battaglione Azov.
La finiamo qui.
Insomma, gente davvero per bene. Teniamola di conto e sosteniamola, andràtuttobene.
Q
RispondiEliminaZ
Questo non vale come commento eh.😂
RispondiEliminaNon mi preoccuperei oltremisura, l'ultima volta in cui abbiamo dato prova di essere uno stato sovrano risale oramai all'ottobre 1985...... inutile badare agli yankee poliziotti del mondo....
RispondiEliminaRitorno un attimo in casa nostra: la destra meloniana al potere trova la sua legittimazione internazionale proprio nel filo-atlantismo, anzi direi nell'ultra-atlantismo ovvero in qualche modo ricalca ed insegue proprio il modello neocon con qualche puntatina nel teocon (giusto per non farsi mancare niente). Ecco spiegate le spese per il riarmo e la non condanna della politica stragista di Israele.
RispondiEliminaEsattamente così. Salvo slappare anche Trumpete, perché una slappata non la si nega a nessuno
Elimina