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venerdì 30 maggio 2025

I dem itagliani scoprono Gaza

Mentre si dipana un terrificante genocidio palestinese in diretta mondiale, con bambini uccisi, arsi vivi, animali ammazzati a bruciapelo, donne stuprate e tutto quanto l'essere umano può trovare di malefico dentro se stesso, l'Itaglia, mentre non smette di finanziare lo sterminio in atto, si risveglia di soprassalto. Il tutto grazie ai nostri dem.



Ed è una bellissima gara dello schifo. Fanno più cacare quelli al governo che mandano armi e soldi per ammazzare tutto e tutti in Palestina senza battere ciglio o l'opposizione left che, dopo un mortale silenzio di mesi, sfrutta i bambini morti per farsi propaganda? Davvero una bella lotta. Io, nell'indecisione, metto tutte e due la parti (che poi sono una sola) dentro un grande sacco di merda, che poi butto nell'organico.

Guardate però che, fra tutti, rischia di stagliarsi come davvero abominevole il dott. Conte, quello che ci chiuse tutti in casa, quello che fu il primo responsabile della drammatica gestione pandemica, quello che avallò e decise tutta una serie di misure che portò alla segregazione una parte consistente dei cittadini itagliani.

Ora Conte, con il PD, urla contro il governo per mere ragioni elettorali (ebbene sì, il referendum non ha alcun motivo di esistere se non per quello politico/elettorale) e se la prende con il demone Netanyahu, dimenticandosi del passato. Passato che per la Palestina il passato inizi almeno dal 1948, anno in cui quasi un milione di residenti palestinesi fu allontanato con la forza dalla loro terra, iniziando così il drammatico calvario che culmina nel genocidio odierno. Passato che riguarda direttamente lo stesso Conte, che finge di non essere mai stato al governo del nostro Paese di servi.

Ebbene, cosa ha fatto Conte per la Palestina quando lui era al governo? Andiamo a vedere un po' di numeri.

Durante i suoi due mandati (Conte I: 2018–2019, Conte II: 2019–2021), l’Italia ha autorizzato esportazioni militari verso Israele per decine di milioni di euro. Nel 2019 ad esempio ben 28,7 milioni di euro di armi italiane esportate verso Israele, ovvero il valore più alto dell’intero decennio 2013–2022. Armi che sono servite ad ammazzare centinaia di Palestinesi.

Ma oltre ad esportare, l’Italia acquistava armi da Israele: circa 251 milioni di euro tra il 2013 e il 2022, con contratti firmati o gestiti anche sotto i governi Conte.

Durante le escalation a Gaza (come quelle del 2018–2019), non risultano provvedimenti di Conte per sospendere le esportazioni di armi verso Israele o condanne ufficiali per l’uso sproporzionato della forza. 

Anzi, sotto il suo governo, la cooperazione militare con Israele è proseguita, se non potenziata, attraverso programmi di ricerca congiunta su tecnologie belliche, partecipazioni a fiere militari, collaborazioni con aziende israeliane nel campo di droni, radar e cyberwarfare.

Anche nel 2018 c'erano bambini palestinesi sotto le macerie. Ed anche i milioni di euro stanziati da Conte al tempo contribuiscono oggi a fare sì che di quei bambini sotto le macerie ce ne siano migliaia e migliaia.

Ci asteniamo del tutto a parlare del PD, non ne vale assolutamente la pena.

3 commenti:

  1. Conte, uno dei peggiori... Viscido, opportunista, pensa solo in funzione elettorale.. È stata primo miinistro e ricordiamo cosa ha fatto..

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  2. Sono molto in linea con l'articolo, la sinistra purtroppo si è dimenticata della Palestina in fretta ansiosa com'è di recuperare il gap ideologico con i partiti filo-atlantisti, da giovanotto indossavo la Kefiah senza problemi, persino quelli di destra la indossavano, era un bell'indumento e gridava al mondo solidarietà con i palestinesi (erano gli anni dell'Olp e di Arafat)... E' un capo di vestiario evidentemente passato di moda. Sul referendum invece condivido poco le considerazioni di Almuta. Intanto una eventuale vittoria dei primi 4 sì vorrebbe dire rimettere al centro del dibattito il lavoro e sarebbe un brutto colpo per tutto quel pensiero liberista che crede nella deregolamentazione del lavoro dipendente, che non crede nei contratti nazionali, insomma in sintesi sarebbe un brutto impiccio per quei padroni che vogliono fare come gli pare. Inoltre darebbe un colpetto anche a Renzi e a tutta quell'area neoliberista ben presente dentro il PD (alla quale infatti la Schlein ha dovuto imporre una certa disciplina di partito ben consapevole che rischia di essere fatta fuori al prossimo congresso). Il quinto quesito (se per caso si raggiungesse il quorum) è quello che rischia di più dato che ci hanno ben bene condito con l'odio contro immigrati e poveri in generale per accaparrarsi qualche voto nella cabina elettorale, io personalmente sarei più favorevole al cosiddetto Ius Culturae, che mi sembrerebbe un' idea molto civile, ma in mancanza di meglio ben venga anche questo. Comunque non c'è da preoccuparsi più di tanto, il quorum non lo raggiungeremo mai, io intanto vado, sono abituato a votare a vuoto, sono più di vent'anni che voto formazioni politiche che puntualmente non eleggono nessun rappresentante perchè non arrivano al quorum prescritto!

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  3. Si vota per la propria idea e non per scommettere perché poi ti danno la vincita.
    Io farò come te.
    Sui primi 4 al contrario di come vorrebbe la nana, sul quinto devo decidere.

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