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martedì 25 marzo 2025

Dal covid alla guerra 2

Di Mattias Desmet abbiamo più volte parlato su Wiatutti. Professore di psicologia clinica, ha affrontato il tema della nascita dei sistemi totalitari e di come la psicologia delle masse, ottenebrate dalla paura, tenda a consolidarli affidandosi ad Esperti, burocrati, tecnici.


Desmet ha da breve scritto un interessantissimo articolo, che tentiamo di riassumere.

Il prof parte da un dato di fatto, ovvero che il coronavirus non sia di origine naturale come narrato dalla neo Scienza, ma che ci siano sempre più evidenze che esso provenga da un laboratorio; e che alcuni di coloro che decisero le misure antipandemiche conoscessero tale verità (al momento lo hanno ammesso USA, Germania, Inghilterra). Voci discordanti come quella di Montaigner furono zittite con spietatezza dal mondo dei media, aiutati dai famigerati fact-checkers.

Eppure capire l'origine del virus è di fondamentale importanza, dato che ciò dimostra "il drammatico fallimento dell'intero approccio tecnocratico e razionalista alla vita e alla convivenza". Effettivamente siamo davanti ad un paradosso e soprattutto alle sue grottesche conseguenze: "Non solo il rimedio tecnologico per la malattia ha fallito (ad esempio, i vaccini a MRNA non hanno fermato la diffusione del virus), ma questo approccio ora risulta anche responsabile della malattia stessa (vale a dire, ha prodotto il virus)”.

Eppure, nonostante il fallimento della politica del coronavirus, gli Esperti sono già pronti a replicarla per altre pandemie in arrivo (come già annunciato), come ha fatto ad esempio l'OMS acquisendo dalla UE la tecnologia di sorveglianza per trasformarla in un passaporto digitale, a sua volta integrato in una identità digitale più ampia ed ancora ad un sistema di credito sociale legato ad una valuta digitale. Come si fa per educare i bambini, si puniranno o premieranno i nostri comportamenti buoni o cattivi. Ciò accade perché l'attuale sistema totalitario tecnocratico "non impara nulla dai disastri che provoca. Naviga ciecamente e fanaticamente sul vento ideologico verso gli scogli del suo prossimo fallimento. Sacrifica la prossima generazione delle sue vittime in previsione di un paradiso tecnologico che rimarrà sempre un'utopia all'orizzonte. I sistemi totalitari vivono sempre a credito. Più tardi, quando il sistema funzionare perfettamente, compenseranno per i disastri che stanno causando al momento. Ed è per questo che continueranno a causare disastri per il momento".

Ma perché la narrazione del coronavirus sta crollando in questo momento? Forse perché solo ora stiamo iniziando a vedere cosa sia successo in questi anni? No, dato che molte persone avevano intuito o capito tutto fin dai primi momenti della storia. No, sta succedendo ora "perché tutte le emozioni che vi avevano trovato rifugio - paura, frustrazione, aggressività, la spinta all'autodistruzione della persona completamente isolata - hanno lentamente trovato un nuovo rifugio: la storia della guerra in Ucraina e la prospettiva di una nuova guerra mondiale. Tutta la paura, la frustrazione e l'aggressività che erano state collegate al coronavirus e agli 'anti-vaccini' sono ora collegate a un nuovo oggetto: Putin e i russi".

La nuova formazione di massa acritica è d’altronde ancor più aggressiva della precedente, poiché essa ha aumentato la solitudine e la violenza nelle persone. Nella massa difatti la solitudine non fa che aumentare, la solidarietà con le altre persone non esiste, esiste solo la solidarietà con la collettività. Ed il fine ultimo della massa è la morte, dato che essa prospera sulla pulsione della autodistruzione. "La persona che scivola nella massa ha già scelto la morte; la morte di tutti gli altri e la propria morte".

Capirete quindi, partendo dal pensiero di Desmet, perché stiamo assistendo a questo delirio da cinque anni a questa parte: la gente sta male, la gente si sta annullando nella massa, la gente vuole morire. Concordo pienamente con questa interpretazione.

3 commenti:

  1. Il solito post privo di una qualsivoglia prova. In questo caso riprende le teorie di Mattias Desmet, già ampiamente criticate da numerosi esperti per la loro mancanza di solide basi scientifiche. La sua teoria sulla “psicosi di massa” è stata demolita da psicologi e scienziati sociali perché non supportata da evidenze empiriche. Il concetto stesso di “formazione di massa” che Desmet propone non è riconosciuto dalla comunità scientifica e viene considerato un’interpretazione vaga e semplicistica di fenomeni sociali complessi.
    Per quanto riguarda il COVID-19, Desmet mescola congetture e retorica anti-tecnocratica senza affrontare i dati reali. Il dibattito sull’origine del virus è legittimo, ma non esiste una conferma definitiva che sia stato creato in laboratorio, e le teorie del complotto su un presunto piano totalitario sono prive di fondamento. Inoltre, il fallimento dei vaccini a mRNA è una narrativa fuorviante: non erano stati progettati per eliminare completamente il virus, ma per ridurre gravità e mortalità, obiettivi che hanno raggiunto con successo secondo gli studi scientifici.
    Infine, l’idea che le persone si stiano annullando in una “massa” guidata dalla pulsione di morte è una semplificazione esagerata e apocalittica. Le dinamiche sociali sono molto più complesse e non si riducono a uno schema rigido di manipolazione totalitaria. La storia ha dimostrato che il progresso tecnologico e scientifico ha migliorato le condizioni di vita, non le ha distrutte. Il vero pericolo non è la “tecnocrazia”, ma la diffusione di narrazioni prive di fondamento che alimentano sfiducia e paranoia.

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    Risposte
    1. Analisi lucida e puntuale

      Niente da eccepire

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    2. Tana per Dario nascosto dietro il London Bridge

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