Colpaccio di Carlo Conti, presentatore e direttore artistico (ahahaha) del carrozzone di mostri sanremese 2025. Pensate, ha portato sul palco una coppia che presumibilmente cambierà le carte in tavola nel genocidio di Gaza.
Beh, diciamo che è stato un po' come portare insieme Pelè e Maradona. Due artiste di fama internazionale che hanno, per un attimo, portato la pace a Sanremo, mentre Israele atomizzava qualche bambino palestinese (come sempre). Le cantanti, esibitesi in un duetto, erano la israeliana Noa e la palestinese Mira Awad.
Giustamente, due rappresentanti dei popoli in lotta (beh, di popolo in lotta ce n'è uno solo...) che hanno voluto dimostrare come la musica possa lenire immensi dolori e profonde ferite.
Peccato che questo duetto non fosse proprio inedito. Già, perché ambedue rappresentarono, all'Eurovision Song Contest del 2009, Israele. Sì, insomma... Mira Awad ha doppio passaporto e a seconda dei contesti diventa israeliana o palestinese. Non vorremmo essere delle malelingue, ma ci pare proprio che si siano esibite due israeliane, di cui una spacciatasi per palestinese. Non un figurone, ma se Sion vuole questo, noi da inferiori eseguiamo, lo si sa.
Ed a proposito di gente che si spaccia per altri, l'esibizione delle due artiste è stata preceduta da un messaggio video di Papa Francesco: “La musica è bellezza, la musica è strumento di pace, la musica può aiutare la convivenza dei popoli”, ha detto Bergoglio col pensiero rivolto ai bambini di Gaza, “le guerre distruggono i bambini, non dimentichiamoci che la guerra è sempre un’ingiustizia”. “Vedere chi si è odiato stringersi la mano”, continua il Papa, “e che la buona musica possa raggiungere il cuore di tutti, perché la musica può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme, facendoci impegnare per un mondo più giusto e fraterno”. Tutto molto bello, i bambini di Gaza senza braccia e senza gambe ringraziano, in attesa del miracolo della ricrescita degli arti.
Peccato che l'omelia papale non fosse stata fatta ad hoc per questo duetto, ma riciclata da maggio scorso, quando Bergoglio intervenne per la giornata benefica dei bambini. Eh vabbè, nel contesto grottesco della kermesse canora mi pare il minimo.
Buon Sanremo a tutti.
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