In questo borgo polveroso in piena decadenza - almeno così ci dicono - spicca qualche eccellenza. Una si denomina Associazione Arturo Pratelli.
L’associazione non sarebbe dovuta nascere, in un mondo più giusto. Oppure sarebbe dovuta nascere, ma in altre circostanze. Tuttavia il dato di fatto è che l’associazione si è costituita per atto di volontà e di amore di un gruppo di persone, primi fra tutti chi ad Arturo era più vicino. Da quel momento, Arturo ha iniziato una seconda vita.
Mentre una città continua, dopo più di dieci anni dalla sua caduta mai dichiarata, ad autoflagellarsi ed a piangere su se stessa, incapace di uscire dalle logiche che la hanno imprigionata per lungo tempo, c’è chi ha deciso di darsi da fare, nel picco massimo del dolore e della rabbia. Vincenzo soprattutto (uomo cui Siena, se fosse tornata ad essere posto normale, intitolerebbe un premio prestigioso), con meravigliosa forza e lucidità ha deciso di fare. Di operare. E di operare sulla qualità, non tanto per fare. Andando a concentrarsi nelle passioni che avvolgevano Arturo: calcio, Robur, contrada, musica.
E quindi via con il meraviglioso quadrangolare al quale da anni partecipiamo tutti, con cena annessa.
E poi ecco il fantastico progetto “Tata-Mama”, che solo una mente illuminata poteva progettare. Far costruire i tamburi ai giovanotti di ogni contrada, far loro apprendere le tecniche dai meno giovani, metterli a lavoro nella manualità e nel rispetto dei tempi e dei limiti di un economato, coinvolgere attivamente le istituzioni pubbliche e contradaiole: ma tutto ciò non è splendido?
Ed infine il recentissimo concorso musicale denominato ‘E ti vengo a cercare” (eh già, Vincenzo come me adora Francone). Strepitosamente organizzato e diretto da due giovanissimi, già di alta qualità dopo solo due anni di vita, con una possibilità fornita ai ragazzi di suonare davanti a un pubblico folto e con la opportunità di far sentire a Siena un po’ di musica dal vivo, opzione ormai rarefatta a parte qualche sparuto e coraggioso tentativo.
Signori, anche questa è Siena. Una Siena che, pur nel dolore estremo, decide di non piangersi addosso e permette ai ragazzi - il nostro futuro - di potersi esprimere, di far vedere le proprie qualità in modo pulito e divertente.
Grazie Associazione Arturo Pratelli.
Reagire come ha fatto Pelfo, a una tragedia immane,innaturale e annientante... e' da pochissimi. Riuscire a tirarne fuori il meglio, costruendo tantissime cose belle, idem. solo profonda ammirazione per una persona cosi'.
RispondiEliminaMi associo all'ammirazione per Pelfo e tutti quelli dell'Associazione Pratelli. Queste sono le cose che contano davvero, non aggiungo altro.
RispondiEliminaTra le quisquilie, Guerri ha fatto la conferenza di fine anno?
Duro di Menta
Sto aspettando anche io di leggere novità su calcio-turismo e robur femminile.
EliminaIntervista fatta. Non lo hanno mandato via, si vede. Al-Mutanabbi
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