Le acciaierie di Verona

Se fra tanti Bravi servi io dovessi scegliere il Re dei Bravi servi, allora sceglierei Fubini. Il quale ha scritto un bell'articolo sulla storia di due acciaierie di Verona.

Quella ucraina Metinvest in Via Salieri 22 (che chiude) e quella russa Nmlk in Via Salieri 36 (che prospera).

Perché la prima faceva parte del complesso Azovstal conquistato da Putin, la seconda è un ingranaggio dell'apparato militare-industriale russo. Beh, il servo, con la bile a giro in tutto il corpo, scrive però la verità del perchè l'una è chiusa e l'altra impiega 260 persone (ipotizziamo non russe, ma venete). Anzitutto perché Nmlk serve il mercato europeo e non la Russia (e quindi non si capisce perché dovrebbe essere chiusa...). E poi, a denti strettissimi, perché "contano le condizioni difficili della manifattura italiana: il prezzo dell'energia elettrica più alto d'Europa contribuisce a far sì che la produzione sia in calo da sedici mesi e molte fonderie del Paese ricorrano ormai alla cassa integrazione". Ecco caro servo, perché non scrivi del perché la manifattura italiana è in crisi, del perché i costi energetici sono divenuti proibitivi per la nostra industria produttiva, del perché i prezzi di luce e gas sono schizzati alle stelle da qualche anno? Sarà mica, caro zerbino, che tutto ciò dipenda dalle sanzioni che gente come te, pagata per scrivere e pensare da una vita, avete invocato, voluto e benedetto? Sanzioni che si sono evidentemente ritorte, come nel caso in questione, su tutto ciò che non è russo? Te ne accorgi ora, Fubini, che qualcosa non è andato per il verso giusto?

"E poiché l'acciaio russo costa il 12% in meno di quello internazionale, in Via Salieri a Vallese di Oppeano Nmlk ha un vantaggio competitivo e Metinvest - che ovviamente non usa acciaio russo - va in difficoltà". Bravo Fubini, bravo, lo hai capito... E ora Fubini, una domanda da parte di Wiatutti: vuoi il condizionatore o la pace?