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martedì 17 ottobre 2023

Amedeo Boscagli

Riceviamo e pubblichiamo.


Può darsi che per molti il 17 ottobre sia una data importante da ricordare, ad esempio per una nascita, una gioia o un dolore. 

Per noi della Robur ed in particolare per un gruppo di amici che ha voluto celebrarlo intitolandogli uno spazio in cui ci si ritrova per parlare unicamente, con amore e passione, del Siena, è il giorno in cui ci lasciava Amedeo Boscagli. 

Di tempo ne è passato molto, oltre un secolo. Morì giovanissimo, da bordello appena diciottenne, durante la prima guerra mondiale, anzi all'inizio di essa nel 1915, colpito in battaglia durante la mattanza. Nessuno di noi, quindi, ha mai potuto conoscerlo. La nostra ammirazione va a quello che siamo riusciti a sapere, fortunatamente tramandato dagli archivi di cultori della storia di Siena e della sua squadra di football. 

Indomito e sempre pronto a profondere tutte le energie disponibili in ogni gara, podistica o ciclistica, a cui partecipava, volle suggellare questo amore, chiedendo, con suo espresso volere alla sorella, di essere tumulato, con la gloriosa maglia a scacchi della Robur, che aveva tante volte indossato. Vale la pena ricordare che questa volontà fu espressa da un ragazzo appena maggiorenne.

Ci sia concesso un monito: chi ha calpestato - e sono tanti - in questi anni terribili, questa società, dovrebbe vergognarsi solo di aver tradito uno come Amedeo Boscagli. Noi, nel nostro piccolissimo microcosmo, lo abbiamo preso ad esempio e crediamo che, in lui, si rispecchi quello che dovrebbe essere un tifoso, ma anche un atleta. 

Ci dispiace di non averti conosciuto, ma di sicuro ti vogliamo bene.

Tuo BATTAGLIONE BOSCAGLI.

3 commenti:

  1. Storia triste ma di grande spessore.
    Comunicato che condivido.
    W il Battaglione Boscaglia.

    TDF

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  2. Il Favi di Montarrenti17 ottobre 2023 alle ore 13:41

    Onore a Amedeo Boscagli, onore al Battaglione che di lui ne porta il nome

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  3. Chiedo scusa per le tante battute rivolte ai ragazzi del Battaglione Boscagli, facili ironie senza malizie.
    La storia è di quelle belle e mi associo al ricordo.
    Forza Robur, forza Boscagli.
    Manipolo Chiavistello

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