Il canale youtube di wiatutti!

martedì 14 marzo 2023

Le radici occulte del comunismo. Stalin, il santo taumaturgo della religione comunista (quarta parte)

Riceviamo e pubblichiamo.


Può essere interessante leggere le testimonianze di alcuni comunisti del XX secolo.

Partiamo da Bucharin, dirigente del PCUS e teorico del marxismo, che fu fatto giustiziare da Stalin.

Nella sua biografia scrive che fin da quando aveva 13 anni voleva diventare l'Anticristo. Strane aspirazioni per un adolescente, evidentemente contaminato, in qualche modo, dall'ambiente satanico di casa in tanti marxisti, come abbiamo visto nelle puntate precedenti. A proposito dell' "uomo di acciaio" accanto al quale visse per anni, Bucharin scrive: "Non è un uomo, è un diavolo". Ma perché il nome di Satana è così presente nel pensiero dei comunisti? Un altro stretto collaboratore di Stalin, Kaganovich, ci tramanda preziose informazioni sul dittatore georgiano.

"Egli non aveva neppure una sola caratteristica umana... anche quando esibiva qualche emozione, nessuna di queste appariva appartenergli. Erano false, come la bilancia sulla cima di un'armatura. E dietro questa bilancia era lo stesso Stalin: un pezzo d'acciaio. Per una ragione o per l'altra, ero convinto che sarebbe vissuto eternamente... non era affatto umano. Rosa dice che le ordina di arrampicarsi su un albero, con niente addosso tranne le calze. Ho la sensazione che non sia affatto umano. È troppo insolito per essere un essere umano regolare, sebbene abbia l'aspetto di un uomo comune. Quale enigma. Ma che cosa sto mai scrivendo? Sono pazzo da legare, anch'io?".

Kaganovich fa un ritratto veritiero, anche se enigmatico, di una persona che non era un essere umano regolare, anzi che non era affatto umana. Cosa altro poteva essere "Koba l'indomabile" se non un dio satanico? Una persona come quella, dai gusti perversi, senza sentimenti e priva di qualsiasi coscienza, che conosceva solo la categoria della malvagità, non poteva che omaggiare il Principe del Male e lo faceva con la classica arma di Satana: la distruzione della vita di milioni di sventurati, sui quali faceva abbattere piaghe così raccapriccianti da far impallidire quelle bibliche d'Egitto.

Qual era il rapporto di Stalin con Dio e la religione? Kaganovich ce lo spiega: "Molto spesso Stalin parlava della religione come del nostro più fiero nemico. Egli odia la religione per molte ragioni, ed io condivido i suoi sentimenti. La religione è un nemico astuto e pericoloso... Credo che lui, segretamente, fosse dedito all'astrologia... Una sua particolarità mi ha sempre stupefatto. Egli parlava sempre con un certo velato rispetto di Dio e della religione... Una cosa mi diventò ben chiara: il suo modo di trattare di Dio e della religione era molto speciale. Per esempio, non disse mai direttamente che non c'era Dio" .

Qui a parlare sembra Lucifero, qui risalta per l'ennesima volta l'elemento chiave della Rivoluzione comunista, cioè l'odio infernale nei confronti di Dio e della religione. Ed ancora una volta viene sfatato l'idolo costruito dell'ateismo proprio della dottrina marxista. Il rispetto nascosto che Stalin nutriva verso Dio, il suo rapporto speciale con Lui e il fatto che mai si lasciasse scappare dalla bocca che Dio non esistesse dimostrano che l'ateismo era solo un paravento per nascondere il vero volto del comunismo, il suo obiettivo finale: la distruzione della supremazia del Creatore.

Rivela ancora Kaganovich: "In un modo o nell'altro le persone cessavano di essere se stesse in sua presenza. Tutti lo ammiravano e lo adoravano... Può suonar strano, ma occupava una posizione precedentemente riservata soltanto a Dio". E' vero, Stalin era venerato come un dio e alla sua morte i proletari e gli intellettuali  di tutto il mondo dettero vita a scene collettive mai viste di disperazione, mentre nei movimenti mondiali socialisti e comunisti fu oggetto di invocazioni taumaturgiche. In Italia lo sconcerto, il cordoglio e la sua santificazione raggiunsero vette imbarazzanti e oltraggiose per la verità dei fatti. Naturalmente il Partito comunista celebrò Stalin con lodi sperticate e narrazioni che farebbero gola al pensiero unico del nostro tempo. Ecco cosa scrisse l'Unità il 6 marzo 1953: "Stalin è morto Onore al grande Stalin! Gloria eterna all'Uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso dell'umanità". Neanche la Chiesa cattolica esalta in  tal modo i suoi Santi. Celebrare così colui che è stato causa  di decine di milioni di morti e di infinite sofferenze per i popoli sovietici rimane ad imperitura memoria di come l'uomo, privato della scintilla divina, si abbandoni a misfatti inenarrabili.

Bisogna tenere conto poi che Stalin mise a morte o rinchiuse nei gulag almeno duecento comunisti emigrati in Russia e lo fece con l'avallo di Togliatti e quindi del Partito. E il Pci che fece? Nulla e alla morte dell'assassino seriale di comunisti italiani lo venerò come un dio, raggiungendo l'apice dell'abiezione.  

Il Pci fornì una prova agghiacciante di manipolazione e falsificazione della storia, dimostrando così che il comunismo non conosce il minimo rispetto per la verità. Viene da rabbrividire a leggere il documento che il Comitato Centrale del Pci licenziò in occasione della morte di Stalin. Era una serie ininterrotta di incredibili falsità, con la storia stuprata e resa zerbino per la causa del comunismo. Eccone un esemplare cenno: "A Giuseppe Stalin, al grande partito che Egli ha diretto con mano sicura, ai popoli dell'U.R.S.S. che sotto la Sua guida hanno dato la scalata al cielo, edificando la prima società di uomini veramente liberi, vada, in queste ore tristi e solenni, il pensiero riconoscente di tutti gli italiani onesti, al di sopra di ogni differenza di fede e di pensiero". 

L'inventore della narrazione artefatta alla corte del pensiero unico è stato il comunismo, a partire da Marx, con il culmine raggiunto nella seconda metà del Novecento, quando è stato "brevettato" l'alone buonista della religione classista, quello che dipinge la Rivoluzione comunista come mossa da ideali umanitari e di progresso e che derubrica i suoi crimini a incidenti della storia. La verità è che quell'ideologia distruttiva si è affermata solo grazie ad una cieca violenza. 

Sue peculiarità erano la pretesa di abolire la realta, la negazione della natura dell'uomo e la cancellazione della storia: in una parola, il comunismo ha elevato la menzogna a fonte ispiratrice della sua azione. Io credo che solo una religione poteva diffondere come vere e buone idee così antiumane, sine ratio et conscientia, che solo una Forza poteva obnubilare le menti umane in modo tale che si perdesse la distinzione fra il Bene e il Male. Solo Lucifero, Principe del mondo, poteva ispirare quell'impressionante attacco finale contro Dio e l'uomo. E' agghiacciante ed indegno ritenere Stalin, il più feroce macellaio della storia umana, un benefattore dell'umanità, addirittura elevandolo agli altari della storia.

Milovan Gilas, importante esponente comunista jugoslavo, ha conosciuto personalmente "Koba l'indomabile", descritto così: "Forse non è che il potere demoniaco e l'energia di Stalin consistono in questo, che egli fece che il movimento (comunista) ed ogni suo componente arrivassero a uno stato di confusione e di stordimento, creando e assicurandosi così il suo regno della paura?". Continua, con riferimento alla nomenklatura sovietica: "Fanno mostra di credere nell'ideale del socialismo, in una futura società senza classi. In realtà non credono in nulla se non nel potere organizzato". Ecco un comunista che ha avuto il coraggio di confrontarsi con la realtà e di togliere il velo alla narrazione del comunismo paradisiaco.


(Fine quarta parte)


Marco Sbarra


Le citazioni virgolettate provengono dal libro "L'altra faccia di Carlo Marx", di Richard Wurmbrand.

62 commenti:

  1. Grande Sbarra.
    La storia è ciclica e l'animo di merda del genere umano è destinato a degenerare sempre più. Finiremo coi chip al braccio, volontari peraltro.
    Oh ma questa Amministrazione quanto ha rotto le palle alla nostra Robur?
    Una Amministrazione che odia Siena, con squalifiche a casaccio in ambito Palio (salvo il fantino ganzo, contrade segate per niente), mette i bastoni tra le ruote alla Robur ecc.
    MEO

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao MEO. E' vero, la situazione dell'umanità è quella che hai descritto, ma sta sicuro che il Male verrà vinto. Garantito!
      Per quanto riguarda le prossime elezioni amministrative a Siena mi raccomando, vota chi ti pare, ma non i rappresentanti del vecchio regime che per le colpe commesse meritano almeno 100 anni di confino in Cina.

      Elimina
    2. Se non vanno votati i rappresentanti del vecchio regime, ci rimane poco: tra ex sindaci PD (condannati dalla Corte dei Conti, mi pare), ex assessori PD, massoni (non ex) come una bella fetta di amministratori (non solo del PD), civici con nella lista ex consiglieri (PD?), ex amministratori nominati dal PD, destrorsi che - in continuità con la situazione attuale - si circonderanno di "suggeritori" del bel tempo del PD abbiamo fatto il pieno. Almeno una volta era più semplice: si votava direttamente il PD, magari un bel montepaschino, ed eri a posto per cinque anni!
      Diceva un omino una volta che “la storia è una monotona ripetizione; gli uomini sono stati, sono e saranno sempre gli stessi”, certi senesi, notoriamente poco acculturati, non se ne sono accorti; altri invece lo hanno capito benissimo e si può stare tranquilli, chiunque sarà votato saranno sempre e solo loro a vincere!

      Elimina
    3. Credo proprio che Tu abbia centrato il nodo del problema di Siena. E' un amaro sfogo il tuo, ma riguarda una realtà come quella senese che è particolarmente complicata. La colpa è un po' anche di noi cittadini, che accettiamo passivamente le malefatte degli amministratori. Ma il caso di Siena rappresenta un unicum. Per 70 anni ininterrottamente avete dato fiducia ad un partito che, per norme civiche obsolete, aveva il pieno potere, pure sul Monte e che lo ha esercitato per mantenere il controllo della Città. Certamente, con i quaquaraquà delle opposizioni, che si consideravano comunque perdenti e venivano gravemente meno ai loro compiti di controllori, il Pd è andato a nozze, anche grazie alla cassaforte della banca e tutto è andato avanti per decenni, senza il minimo scossone. Tutti erano contenti, i cittadini che godevano delle prebende del Monte, gli pseudo oppositori che lucravano i contentini che astutamente il partito elargiva loro, ma soprattutto il Pd, che ha potuto tessere una rete fittissima di rapporti con tutte le realtà sociali esistenti sul territorio, che garantivano voti a palate.
      Poi venne il diluvio e diventarono pubbliche le vergogne del Pd nel governo del Monte, e a cascata in quello della Città. Ci è voluto un terremoto perché i cittadini si rendessero conto di che cosa erano stati capaci di fare personaggi fino ad allora osannati, ma neanche quello è riuscito a far provare repulsione per quel partito.
      Andrebbe ostracizzato per anni e anni, e invece rischia di essere rimesso al centro del potere. Io non sono di Siena, ma se succedesse perderei il rispetto nei confronti dei senesi che lo avessero votato. E allora chi scegliere? In un caso complicatissimo come è quello della tua Città io andrei sempre a votare, ma sceglierei le persone meno peggio, il classico male minore, perché c'è sempre una classifica del valore. Non è un granché, lo riconosco, ma permetterebbe la sconfitta dei meno presentabili.
      Auguri!




































































      Elimina
    4. Quello di Castelnovo mi riporta in mente una vecchia conoscenza della Robur. Quasi quasi lo voto.

      Elimina

  2. Papa Clemente V

    Fra Dolcino, per nulla intimorito dalle minacce dell’Inquisizione, si scaglia contro Clemente V accusandolo di immoralità. Ridotto a brandelli il suo corpo viene bruciato al rogo.

    13 marzo 1307 Suor Margherita e Frate Longino insieme ad oltre mille seguaci dell’eretico Dolcino, bruciati al rogo.

    1307. Soppressione dei Templari con stragi di massa con “torture inimmaginabili” perché accusati di eresia. Molay, Gran Maestro, fu arso vivo a Parigi dopo anni di atroci torture.

    — Papa Benedetto XII (beatificato)

    Francesco da Pistoia, Lorenzo Gherardi, Bartolomeo Greco, Bartolomeo da Bucciano, Antonio Bevilacqua e altri dieci frati Francescani, arsi vivi per predicare la povertà di Cristo – Venezia 1337. Stessa sorte a Parma per Donna Oliva anch’essa perché seguace di S. Francesco.

    — Papa Clemente VI

    Migliaia di vittime dell’inquisizione delle quali ci sono pervenuti soltanto i processi di: Francesco Stabili, detto Cecco d’Ascoli, il quale fu arso vivo per aver detto, a proposito delle tentazione di Gesù, che non è possibile vedere tutta la terra da una montagna per quanto alta fosse stata come veniva affermato da vangelo.

    Pietro d’Albano, medico, bruciato vivo perché accusato di stregoneria.

    Domenico Savi condannato al rogo come eretico per aver eretto un ospedale senza la benedizione della Chiesa.

    — Innocenzo VI

    Tra le numerose vittime di Santa Madre Chiesa da ricordare i frati Pietro da Novara, Bernardo da Sicilia, Fra Tommaso vescovo d’Aquino e Francesco Marchesino vescovo di Trivento accusati di appartenere ai fraticelli di S.Francesco. Torturati e bruciati vivi.
    Gregorio XI

    Intere città furono teatro di stragi perché avevano ospitato gli eretici. Nelle piazze di Firenze, Venezia, Roma e Ferrara fu un continuo accendersi di roghi.

    Belramo Agosti, umile calzolaio, torturato e bruciato vivo per aver bestemmiato durane una partita a carte: 5 giugno 1382.

    Menelao Santori perché conviveva con due donne: 10 ottobre 1387.

    Lorenzo di Bologna costretto sotto tortura a confessare di aver rubato una pisside. Reso moribondo dalle torture, fu accompagnato al rogo a colpi frusta. 1 novembre 1388.

    — Gregorio XII

    Dopo il periodo di tregua passato sotto Urbano VI, con Gregorio XII riprendono le stragi e i roghi in una maniera estremamente spietata. La città che fu particolarmente colpita fu Pisa. Un certo giovane di nome Andreani fu torturato e bruciato vivo insieme alla moglie e alla figlia perché aveva osato deridere i Padri Conciliari. I cardinali appartenenti al concilio assistettero in massa alle esecuzioni per il piacere di veder morire insieme alla sua famiglia colui che essi “avevano condannato per solo sentimento di vendetta”. 1413.

    Jean Hus e Gerolamo da Praga macellati e bruciati vivi per aver detto che la morale del vangelo proibisce ai religiosi di possedere beni materiali. 1414

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posso capire che tu abbia voluto contrapporre i peccati della Chiesa cattolica nei duemila anni della sua esistenza a quelli commessi dalla Rivoluzione bolscevica, che è durata solo settant'anni. Certo, la Chiesa di Cristo ha fatto e sta facendo ancora molti errori ed oggi veri e propri abomini, ma va sgombrato il campo dalle esagerazioni storiche e dalle omissioni compiacenti compiute da studiosi suoi avversari.
      Detto questo, la bilancia del bene e del male del comunismo pende dalla parte del secondo, mentre quella della Chiesa privilegia il primo. Se io mettessi di fronte al tuo elenco quello dei Santi e dei benefattori dell'umanità della Chiesa, non ci sarebbe partita. Ma io qui vorrei mettere in evidenza quanto la Chiesa abbia voluto glorificare la Bellezza come espressione del Bene. Guarda le grandi Cattedrali, imponenti e di una bellezza mistica, osserva le pitture e le sculture di grandi geni artistici finanziati dai Pontefici, che con la loro struggente bellezza ci hanno fatto amare Gesù e la Madonna. Cosa c'è di bello e di buono nel comunismo e come avrebbe potuto esserci, quando anche la libera espressione artistica era repressa? In una religione demoniaca quale era, come poteva risaltare una sola bellezza, un solo atto di amore verso l'uomo, visto che Satana odia la Bellezza e l'uomo come Creatura di Dio? I santi del comunismo sono Marx, Lenin, Stalin, quest'ultimo raffigurato con simpatica arguzia da Al-Mutababbi nella copertina dell'articolo, tutti personaggi che al di là dell'apologia storica praticata dagli studiosi compiacenti, nel loro intimo covavano la disperazione e sfogavano tutto il loro livore contro le persone più umili.
      (PRIMA PARTE)

      Elimina
    2. Posso capire che tu abbia voluto contrapporre i peccati della Chiesa cattolica nei duemila anni della sua esistenza a quelli commessi dalla Rivoluzione bolscevica, che è durata solo settant'anni. Certo, la Chiesa di Cristo ha fatto e sta facendo ancora molti errori ed oggi veri e propri abomini, ma va sgombrato il campo dalle esagerazioni storiche e dalle omissioni compiacenti compiute da studiosi suoi avversari.
      Detto questo, la bilancia del bene e del male del comunismo pende dalla parte del secondo, mentre quella della Chiesa privilegia il primo. Se io mettessi di fronte al tuo elenco quello dei Santi e dei benefattori dell'umanità della Chiesa, non ci sarebbe partita. Ma io qui vorrei mettere in evidenza quanto la Chiesa abbia voluto glorificare la Bellezza come espressione del Bene. Guarda le grandi Cattedrali, imponenti e di una bellezza mistica, osserva le pitture e le sculture di grandi geni artistici finanziati dai Pontefici, che con la loro struggente bellezza ci hanno fatto amare Gesù e la Madonna. Cosa c'è di bello e di buono nel comunismo e come avrebbe potuto esserci, quando anche la libera espressione artistica era repressa? In una religione demoniaca quale era, come poteva risaltare una sola bellezza, un solo atto di amore verso l'uomo, visto che Satana odia la Bellezza e l'uomo come Creatura di Dio? I santi del comunismo sono Marx, Lenin, Stalin, quest'ultimo raffigurato con simpatica arguzia da Al-Mutababbi nella copertina dell'articolo, tutti personaggi che al di là dell'apologia storica praticata dagli studiosi compiacenti, nel loro intimo covavano la disperazione e sfogavano tutto il loro livore contro le persone più umili.
      (PRIMA PARTE)

      Elimina
    3. Detto questo vorrei ricordarti che Paolo VI e in particolare Giovanni Paolo II ammisero gli errori della Chiesa pubblicamente. Il secondo in particolare istituì la Giornata del perdono in cui “Come successore di Pietro, chiedo che in questo anno di misericordia la Chiesa, forte della santità che riceve dal suo Signore, si inginocchi davanti a Dio e implori il perdono per i peccati passati e presenti dei suoi figli. I cristiani sono invitati a farsi carico, davanti a Dio e agli uomini offesi dai loro comportamenti, delle mancanze da loro commesse. (…) Lo facciano senza nulla chiedere in cambio, forti solo dell''amore di Dio che è stato riversato nei nostri cuori”.
      E li elencò senza alcun sconto: i “peccati in generale”, le “colpe nel servizio della verità”, i “peccati che hanno compromesso l’unità del Corpo di Cristo”, le “colpe nei confronti di Israele”, le “colpe commesse con comportamenti contro l’amore, la pace, i diritti dei popoli, il rispetto delle culture e delle religioni”, i “peccati che hanno ferito la dignità della donna e l’unità del genere umano”, i “peccati nel campo dei diritti fondamentali della persona”.
      Qui ti voglio svelare il contenuto delle "colpe nel servizio delle verità", che potrebbe comprendere gli esempi da te citati: “Preghiamo perché ciascuno di noi, riconoscendo che anche uomini di Chiesa, in nome della fede e della morale, hanno talora fatto ricorso a metodi non evangelici nel pur doveroso impegno di difesa della verità, sappia imitare il Signore Gesù, mite e umile di cuore”.
      Nel comunismo reale c'è stato un analogo sincero pentimento?. Mi citerai Nikita Chruscev, che criticò l'operato di Stalin. Ma dopo di lui cosa cambiò in Unione Sovietica? Vi furono meno uccisioni dei dissidenti, ma gli stessi continuarono ad essere reclusi nei gulag e negli ospedali psichiatrici e si prolungò la mancanza di qualsiasi libertà. Di più si ebbro due invasioni con i carri armati nei due Paesi fratelli dell'Ungheria e della Cecoslovacchia.
      Che non ritorni più quell'orrendo inferno.

      Elimina
  3. Una squadra di troiai… una squadra di troiai… una squadra di troiai…

    RispondiElimina
  4. Papa Eugenio IV

    Giovanna d’Arco, bruciata viva accusata di stregoneria (1431).

    Merenda e Matteo, due popolani, bruciati vivi dall’Inquisizione per rendere un favore alle famiglie dei Colonna e dei Savelli delle quali avevano parlato male. Ripetute stragi in Boemia contro gli Hussidi (seguaci di Jean Hus), per le rimostranze fatte in seguito alla uccisione del loro maestro. Una delle stragi fu eseguita facendo entrare gli Ussidi in un fienile al quale dettero fuoco dopo aver chiuso le porte. Il fatto fu così commentato da uno scrittore cattolico: «Appena entrati, si chiusero le porte e si appiccò il fuoco; e in tal modo quella feccia, quel rifiuto della razza umana, dopo aver commesso tanti delitti, pagò finalmente tra le fiamme la pena del suo disprezzo per la religione».



    — Papa Sisto IV


    In Spagna eccelse per la sua crudeltà il domenicano Tommaso Torquemada il quale, confiscando i beni degli accusati di eresia e di stregoneria, era arrivato ad accumulare tante ricchezze da essere temuto dallo stesso Papa che lo obbligò a versargli la metà del bottino. Quando costui arrivava in un paese come inquisitore, la popolazione fuggiva in massa lasciando tutto nelle sue mani. Nell’impossibilità di elencare tutte le vittime di Torquemada mi limiterò a dire che in 18 anni della sua inquisizione ci furono: 800.000 ebrei allontanati dalla Spagna, con confisca dei beni, sotto pena di morte se fossero restati. 10.200 bruciati vivi. 6.860 cadaveri riesumati per essere bruciati al rogo in seguito a processi (terminati tutti con la confisca dei beni) celebrati “post mortem” (dopo la morte). 97.000 condannati alla prigione perpetua con confisca delle proprietà. E intanto che Torquemada faceva il macellaio in Spagna, a Roma l’inquisizione accendeva roghi in tutte le sue piazze per bruciare gli eretici i cui patrimoni venivano automaticamente requisiti per conto del Papa dalla confraternita di San Giovanni Decollato.

    — Papa Alessandro VI

    Gerolamo Savonarola bruciato vivo in Piazza della Signoria a Firenze. 23 maggio 1498 insieme ai suoi due suoi discepoli Domenico da Pescia e Sivestro da Firenze.

    Tre ebrei arsi vivi in campo dei Fiori a Roma. 13 gennaio 1498

    Gentile Cimeli, accusata di stregoneria arsa viva a campo dei Fiori 14 luglio 1498

    Marcello da Fiorentino arso vivo in piazza S. Pietro. 29 luglio 1498.

    — Giulio II

    4 donne giustiziate per stregoneria a Cavalese (Trento). 1505.

    Diego Portoghese impiccato per eresia. 14 ottobre 1606.

    30 persone bruciate vive a Logrono (Spagna) per stregoneria.

    Fra Agostino Grimaldi giustiziato per eresia. 6 agosto. 1507

    15 cittadini romani massacrati dalle guardie svizzere per eresia.1513.

    Orazio e Giacomo di Riffredo, giustiziati per eresia. 30 aprile 1513.

    — Leone X (Il Papa che ha dichiarato la non esistenza di Cristo)

    30 donne accusate di stregoneria arse vive a Bormio. 1514.

    Martino Jacopo giustiziato per eresia a Vercelli. 18 febbraio 1517.

    80 donne bruciate vive in Valcamonica per stregoneria. 1518.

    5 eretici arsi vivi a Brescia. 13 aprile 1519.

    Baglione Paolo da Perugia decapitato per eresia alla Traspontina. 4 giugno 1520.

    Fra Camillo Lomaccio, Fra Giulio Carino, Leonardo Cesalpini strangolati in carcere per eresia. 8 luglio 1520.

    RispondiElimina
  5. Clemente VII

    Anna Furabach, giustiziata per eresia. 9 maggio 1524.

    Migliaia di protestanti Anabattisti decapitati, arsi vivi, annegati e torturati a morte. 1525.

    Una donna accusata di stregoneria arsa viva in Campidoglio. 30 settembre 1525

    Claudio Artoidi e Lerenza di Pietro giustiziati per eresia. 16 maggio 1526.

    Rinaldo di Colonia giustiziato per eresia. 26 agosto 1528.

    Lorenzo di Gabriele da Parma e Tiberio di Giannantonio torturati e giustiziati per eresia. 9 sett. 1528.

    Berrnardino da Palestrina Burciato vivo per eresia. 20 novembre 1529. Giovanni Milanese bruciato vivo per eresia. 23 novembre 1530.

    — Paolo III (Un altro Papa ateo che ha affermato la non esistenza di Cristo. Gli altri lo sanno come lui ma non lo dicono).

    Uccisi tutti gli abitanti della città di Mérindol (Francia) per aver abbracciato la fede dei protestanti Evangelici. I loro beni furono confiscati e la città rimase deserta e inabitabile.1540.

    Tutti gli Anabattisti della città di Munster (Germania) furono massacrati. Giovanni di Leida, loro capo, fu ucciso dopo essere stato sottoposto “a orrendo supplizio”. 4 aprile 1535.

    Martino Govinin giustiziato nelle carceri di Grenoble. 26 aprile 1536.

    Francesco di Giovanni di Capocena ucciso per eresia. 1538.

    Ene di Ambrogio giustiziato per eresia. 1539.

    Galateo di Girolamo giustiziato nelle carceri dell’Inquisizione per eresia. 17 gennaio 1541.

    Giandomenico dell’Aquila. Eretico, bruciato vivo. 4 febbraio 1542.

    Federico d’ Abruzzo ucciso per eresia. Il suo corpo fu portato al supplizio trascinato da un cavallo. Quello che rimase del suo corpo fu appeso alla forca. 12 luglio 1542.

    2.740 Valdesi furono massacrati dai cattolici in Provenza (Francia). Aprile 1545.

    Girolamo Francese impiccato perchè luterano. 27 settembre 1546.

    Baldassarre Altieri, dell’Ambasciatore inglese, fatto sparire nelle carceri dell’Inquisizione. 1548

    Federico Consalvo, eretico, giustiziato. 25 maggio 1549.

    Annibale di Lattanzio giustiziato per eresia. 25 maggio 1549.

    RispondiElimina
  6. Giulio III

    Fanino Faenza impiccato e bruciato per eresia. 18 febbraio 1550.

    Domenico della Casa Bianca, luterano. Decapitato. 20 febbraio 1550.

    Geronimo Geril Francese, Impiccato per eresia e poi squartato. 20 marzo 1550.

    Giovanni Buzio e Giovanni Teodori, impiccati e bruciati per eresia. 4 settembre 1553.

    Francesco Gamba, decapitato e bruciato vivo per eresia. 21 lugio 1554.

    Giovanni Moglio e Tisserando da Perugia, luterani. Impiccati e bruciati vivi. 5 settembre 1554.

    — Paolo IV

    Istituzione del Ghetto a Roma con restrizioni contro gli ebrei ancor più severe del ghetto di Venezia.

    Cola Francesco di Salerno, giustiziato per eresia. 14 giugno 1555

    Bartolomeo Hector, bruciato vivo per aver venduto due Bibbie. 20 giugno 1555.

    Golla Elia e Paolo Rappi, protestanti, bruciati vivi a Torino. 22 giugno 1555.

    Vernon Giovanni e Labori Antonio, evangelisti, bruciati vivi. 28 agosto 1555.

    Stefano di Girolamo, giustiziato per eresia. 11 gennaio 1556.

    Giulio Napolitano, bruciato vivo per eresia. 6 marzo 1556.

    Ambrogio de Cavoli, impiccato e bruciato per eresia. 15 giugno 1556.

    Don Pompeo dei Monti, bruciato vivo per eresia. 4 luglio 1556.

    Pomponio Angerio, bruciato vivo per eresia. 19 agosto 1556.

    Nicola Sartonio, luterano, bruciato vivo. 13 maggio 1557.

    Jeronimo da Bergamo, Alessandra Fiorentina e Madonna Caterina, impiccati e bruciati per omosessualità. 22 dicembre 1557.

    Fra Gioffredo Varaglia, francescano, bruciato vivo per eresia. 25 marzo 1558.

    Gisberto di Milanuccio, eretico, bruciato vivo. 15 giugno 1558.

    Francesco Cartone, eretico, bruciato vivo. 3 agosto 1558.

    14 protestanti bruciati vivi a Siviglia in Spagna. 1559. 15 protestanti bruciati vivi a Valadolid in Spagna. 1559.

    Gabriello di Thomaien, bruciato vivo per omosessualità. 8 febbraio 1559.

    Antonio di Colella arso vivo per eresia. 8 febbraio 1559.

    Leonardo da Meola e Giovanni Antonio del Bò, impiccati e bruciati per eresia. 8 febbr.1559.

    13 eretici più un tedesco di Augsburg accusato di omosessualità arsi vivi. 17 febbraio 1559.

    Antonio Gesualdi, luterano, giustiziato per eresia. 16 marzo 1559.

    Ferrante Bisantino, eretico, arso vivo. 24 agosto 1559.

    Scipione Retio, eretico, ucciso nelle carceri della Santa Inquisizione. 1559.

    RispondiElimina
  7. — Papa Pio IV

    I monaci dell’Abazia di Perosa (Pinerolo) si divertirono a bruciare vivi a fuoco lento un prete evangelico insieme ai suoi fedeli. Dicembre 1559.

    Carneficina di Valdesi in Calabria per opera di bande di delinquenti assoldate da Santa Madre Chiesa (uomini, donne, vecchi e bambini atrocemente torturati prime di essere uccisi su diretto ordine del Papa). Dicembre 1559.

    ”A Santo-Xisto, alla Guardia, a Montalto e a Sant’Agata si fecero cose inaudite: gente sgozzata, squartata, bruciata e orrendamente mutilata. Pezzi di resti umani furono appesi alle porte delle case come esempio alle genti. Quelli che fuggirono sulle montagne furono assediati fino a che morirono di fame. Molte donne e fanciulli furono ridotti in schiavitù”. I559. (Da “La Santa Inquisizione di Maurizio Marchetti. Ed. La Fiaccola).

    4000 valdesi massacrati su ordine di Santa Madre Chiesa. 1560.

    Giulio Ghirlanda, Baudo Lupettino, Marcello Spinola, Nicola Bucello, Antonio Rietto, Francesco Sega, condannati a morte perchè sorpresi a svolgere una funzione religiosa in una casa privata officiante la messa uno spretato. 1560.

    Giacomo Bonello, bruciato vivo perché evangelista. 18 febbraio 1560.

    Mermetto Savoiardo, eretico, arso vivo. 13 agosto 1560.

    Dionigi di Cola, eretico, bruciato vivo. 13 agosto 1560.

    Aloisio Pascale, evangelista, impiccato e bruciato. 8 settembre 1560.

    Gian Pascali di Cuneo, bruciato vivo per eresia. 15 settembre 1560.

    Stefano Negrone, eretico, lasciato morire di fame nelle prigioni della Santa Inquisizione. 15 settembre 1560.

    Stefano Morello, eretico, impiccato e bruciato. 25 settembre 1560.

    Bernardino Conte, bruciato vivo per eresia. 1560.

    300 persone a Oppenau, 63 donne a Wiesensteig e 54 a Obermachtal in Gemania, bruciate vive per stregoneria. 1562.

    Macario, vescovo di Macedonia, eretico, bruciato vivo. 10 giugno 1562.

    Cornelio di Olanda, eretico, impiccato e bruciato. 23 g3nnaio 1563.

    Franceso Cipriotto, inpiccato ebruciato per eresia. 4 settembre 1564.

    Giulio Cesare Vanini, panteista, bruciato vivo dopo avergli strappato la lingua. Giulio di Grifone, eretico, giustiziato.

    RispondiElimina
  8. Pio V (elevato dalla Chiesa agli onori degli altari).

    Con bolla papale viene imposta a Roma la chiusura di tutte le sinagoghe.

    Muzio della Torella, eretico, giustiziato. 1 marzo 1566. Giulio Napolitano, eretico, bruciato vivo. 6 marzo 1566.

    Don Pompeo dei Monti, decapitato per eresia. 3 luglio 1566.

    Curzio di Cave, francescano, decapitato per eresia. 9 luglio 1566.

    17.000 (diciassettemila) protestanti massacrati nelle Fiandre da cattolici spagnoli.

    Giorgio Olivetto arso vivo perché luterano. 27 gennaio 1567.

    Domenico Zocchi, ebreo, impiccato e bruciato a Piazza Giudia nel Ghetto di Roma. 1 febbraio 1567.

    Girolamo Landi, impiccato e bruciato per eresia.. 25 febbraio 1567.

    Pietro Carnesecchi, impiccato e bruciato per eresia. 30 settembre 1567.

    Giulio Maresco, decapitato e arso per eresia. 30 settembre 1567.

    Paolo e Matteo murato vivo per eresia. 30 sett.1567.

    Ottaviano Fioravanti, murato vivo per eresia. 30 sett. 1567.

    Giovannino Guastavillani, eretico, murato vivo. 30 settembre 1567.

    Geronimo del Puzo, murato vivo per eresia. 30 settembre 1567.

    Gerolamo Donato con altri suoi confratelli dell’Ordine degli Umiliati, vengono giustiziati su ordine di Carlo Borromeo (santo), vescovo di Milano, dopo lunghe ore di torture, per eresia. 2 agosto 1570.

    Macario Giulio da Cetona, decapitato e bruciato per eresia. 1 ottobre 1567.

    Lorenzo da Mugnano, impiccato e bruciato per eresia. 10 maggio 1668.

    Matteo d’Ippolito, impiccato e bruciato per eresia. 10 maggio 1568.

    Francesco Stanga, impiccato e bruciato per eresia. 10 maggio 1568.

    Donato Matteo Minoli, lasciato morire nelle carceri dopo avergli rotto le ossa e bruciato i piedi. 27 maggio 1568.

    Francesco Castellani, eretico, impiccato. 6 dicembre 1568.

    Pietro Gelosi, eretico, impiccato e bruciato. 6 dicembre 1568.

    Marcantonio Verotti, eretico, impiccato e bruciato. 6 dicembre 1568.

    Luca di Faenza, eretico, bruciato vivo. 28 febbraio 1568.

    RispondiElimina
  9. Donato Matteo Minoli, lasciato morire nelle carceri dopo avergli rotto le ossa e bruciato i piedi. 27 maggio 1568.

    Francesco Castellani, eretico, impiccato. 6 dicembre 1568.

    Pietro Gelosi, eretico, impiccato e bruciato. 6 dicembre 1568.

    Marcantonio Verotti, eretico, impiccato e bruciato. 6 dicembre 1568.

    Luca di Faenza, eretico, bruciato vivo. 28 febbraio 1568.

    Borghesi Filippo, decapitato e bruciato per eresia. 2 maggio 1569.

    Giovanni dei Blasi, impiccato e bruciato per eresia. 2 maggio 1569.

    Camillo Ragnolo, impiccato e bruciato per eresia. 25 maggio 1569.

    Fra Cellario Francesco, impiccato e bruciato per eresia. 25 maggio 1569.

    Bartolomeo Bartoccio, bruciato vivo per eresia. 25 maggio 1569.

    Guido Zanetti, murato vivo per eresia. 27 maggio 1569.

    Filippo Porroni, eretico luterano, impiccato. 11 febbraio 1570.

    Gian Matteo di Giulianello, giustiziato per eresia. 25 febbraio 1570.

    Nicolò Franco, impiccato per aver deriso il papa con degli scritti. Impiccato. 11 marzo 1570.

    Giovanni di Pietro, eretico, impiccato e bruciato. 13 maggio 1570.

    Aolio Paliero, eretico, impiccato e bruciato su espresso desiderio di Papa Pio V (santo).3 luglio1570.

    Fra Arnaldo di Santo Zeno, eretico, bruciato vivo. 4 novembre 1570.

    Don Girolamo di Pesaro, Giovanni Antonio di Jesi e Pietro Paolo di Maranzano, giustiziati per eresia. 6 ottobre 1571.

    Francesco Galatieri, pugnalato a morte dai sicari pontifici perché eretico. 5 gennaio 1572.

    Madonna Dianora di Montpelier, eretica, impiccata e bruciata. 9 febbraio 1572.

    Madonna Pellegrina di Valenza, eretica impiccata e bruciata. 9 febbraio 1972.

    Madonna Girolama Guanziana, eretica impiccata e bruciata. 9 febbraio 1572.

    Madonna Isabella di Montpelier, eretica impiccatae bruciata. 9 febbraio 1572.

    Domenico della Xenia, eretico impiccato e bruciato. 9 febbraio 1572.

    Teofilo Penarelli, eretico impiccato e bruciato. 22 febbraio 1572.

    RispondiElimina
  10. Gregorio XIII

    Alessandro di Giulio, impiccato e bruciato per eresia. 15 marzo 1572.

    Giovanni di Giovan Battista, impiccato e bruciato perchè eretico. 15 marzo 1572.

    Girolamo Pellegrino, impiccato e bruciato per eresia. 19 luglio 1572.

    10.000 (diecimila) eretici massacrati in Francia per ordine del Papa (strage degli Ugonotti- Notte di S. Bartolomeo). 24 agosto 1572.

    500 eretici massacrati in Croazia per ordine del vescovo cattolico Juraj Draskovic. 1573.

    Nicolò Colonici eretico impiccato e bruciato. Giovanni Francesco Ghisleri, strangolato nelle carceri dell’Inquisizione. 25 ottobre del 1574.

    Alessandro di Giacomo, arso vivo. 19 novembre 1574.

    Benedetto Thomaria, eretico bruciato vivo. 12 Maggio 1574.

    Don Antonio Nolfo, eretico giustiziato. 29 luglio 1578.

    Giovanni Battista di Tigoni, eretico giustiziato. 29 lugio 1578.

    Baldassarre di Nicolò, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.

    Antonio Valies de la Malta, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.

    Francesco di Giovanni Martino, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.

    Bernardino di Alfar, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.

    Alfonso di Poglis, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.

    Marco di Giovanni Pinto, eretico impiccato e bruciato.13 agosto 1578.

    Girolamo di Giovanni da Toledo, eretico impiccato e bruciato 13 agosto 1578.

    Gasparre di Martino, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.

    Fra Clemente Sapone, eretico impiccato e bruciato. 29 novembre 1578.

    Pompeo Loiani, eretico impiccato e bruciato. 12 giugno 1579.

    Cosimo Tranconi, eretico impiccato e bruciato. 12 giugno 1579. 2

    22 (duecentoventidue) ebrei bruciati al rogo per ordine della Santa Inquisizione. 1558.

    Salomone, ebreo impiccato per aver rifiutato il battesimo. 13 marzo 1580.

    Un inglese bruciato vivo per aver offeso un prete. 2 agosto 1581.

    Diego Lopez, bruciato vivo per eresia. 18 febbraio 1583.

    Domenico Danzarelli, impiccato e bruciato per eresia. 18 febbraio 1583.

    Prospero di Barberia, eretico impiccato e bruciato. 18 febbraio 1583.

    Gabriello Henriquez, bruciato vivo per eresia. 18 febbraio 1583.

    Borro d’Arezzo, bruciato vivo per eresia. 7 febbraio 1583.

    Ludovico Moro, eretico arso vivo. 10 luglio 1583.

    Fra Camillo Lomaccio, Fra Giulio Carino, Leonardo di Andrea strangolati nel carcere di Tor Nona per eresia. 23 luglio 1583.

    Lorenzo Perna, arrestato per ordine del cardinale Savelli per eresia, si ignora la sua fine. 16 giugno 1584.

    «La Signora di Bellegard», arrestata per eresia, si ignora la sua fine. ottobre 1584.

    Giacomo Paleologo, decapitato e bruciato. 22 marzo 1585.

    I fratelli Missori decapitati per aver espresso il diritto alla libertà di stampa. Le loro teste furono lasciate in esposizione al pubblico. 22 marzo 1585. (Il corpo di Gregorio XIII, di questo carnefice, viene onorato e riverito dai cattolici nella sua monumentale tomba in S.Pietro a Roma).

    RispondiElimina
  11. Sisto V

    Questo Papa fece impiccare uno spagnolo per aver ucciso con una bastonata un soldato svizzero che lo aveva ferito con l’alabarda. Respinta la richiesta di sostituire la forca con la mannaia, Sisto V assisteva gioiosamente alle esecuzioni facendosi portare da mangiare perchè “questi atti di giustizia gli accrescevano l’appetito”. Dopo l’esecuzione di una sentenza disse: « Dio sia benedetto per il grande appetito con cui ho mangiato».

    Pietro Benato, arso vivo per eresia. 26 aprile 85.

    Pomponio Rustici, Gasparre Ravelli, Antonio Nantrò, Fra Giovanni Bellinelli, impiccati e bruciati vivi per eresia. 5 agosto 1587.

    Vittorio, conte di Saluzzo, giustiziato per eresia. 9 dicembre 1589.

    Valerio Marliano, eretico impiccato e bruciato. 16 febbraio 1590.

    Don Domenico Bravo, decapitato per eresia. 30 marzo 1590.

    Fra Lorenzo dell’Aglio, impiccato e bruciato.13 aprile 1590.

    — Gregorio XIV

    Fra Andrea Forzati, Fra Flaminio Fabrizi, Fra Francesco Serafini, impiccati e bruciati. 6 febbraio 1591.

    Giovanni Battista Corobinacci, Giovanni Antonio de Manno Rosario, Alexandro d’Arcangelo, Fulvio Luparino, Francesco de Alexandro, giustiziati. Giugno 1590. Giovanni Angelo Fullo, Giò Carlo di Luna, Decio Panella, Domenico Brailo, Antonio Costa, Fra Giovanni Battista Grosso, l’Abate Volpino, insieme ad altri seguaci di Fra Girolamo da Milano, arrestati dalla Santa Inquisizione, si ignora la loro fine… 1590.

    ( Tutto questo in un solo anno di Santo Pontificato!)

    RispondiElimina
  12. Clemente VIII

    Giordano Bruno, bruciato vivo per eresia il 17 febbraio 1600.

    Quattro donne e un vecchio bruciate vive per eresia. 16 febbraio 1600.

    Francesco Gambonelli, eretico arso vivo. 17 febbraio 1594.

    Marcantonio Valena e un altro luterano, arsi vivi. agosto 1594.

    Graziani Agostini, eretico impiccato e bruciato. 1596.

    Prestini Menandro, eretico impiccato ebruciato. 1596.

    Achille della Regina, se ne ignora la fine. Giugno 1597.

    Cesare di Giuliano, eretico impiccato e bruciato. 1597.

    Damiano di Francesco, eretico impiccato e bruciato. 1597.

    Baldo di Francesco, impiccato e bruciato per eresia. 1957.

    De Magistri Giovanni Angelo, eretico impiccato e bruciato.1597.

    Don Ottavio Scipione, eretico, decapitato e bruciato.1597.

    Giovanni Antonio da Verona e Fra Celestino, eretici bruciati vivi. 16 settembre 1599.

    Fra Cierrente Mancini e Don Galeazzo Porta decapitati per eresia. 9 novembre 1599.

    Maurizio Rinaldi, eretico bruciato vivo. 23 febbraio 1600. Francesco Moreno, eretico impiccato e bruciato. 9 giugno 1600. Nunzio Servandio, ebreo impiccato. 25 giugno 1600.

    Bartolomeo Coppino, luterano arso vivo. 7 aprile 1601. Tommaso Caraffa e Onorio Costanzo eretici decapitati e bruciati. 10 maggio 1601

    RispondiElimina
  13. Vedi Marco, come ho sempre detto, se si parla dell'inferno poi, quello risponde e spalanca le porte.

    Puntare pubblicamente il dito in veste di Giudice, non è sempre prudente.

    RispondiElimina
  14. Papa Paolo V

    Giovanni Pietro di Tunisi, impiccato e bruciato. 1607.

    Giuseppe Teodoro, eretico impiccato e bruciato. 1609. Felice d’Ottavio, eretico impiccato e bruciato. 1609.Rossi Francesco, eretico impiccato e bruciato. 1609. Antonio di Jacopo, eretico impiccato e bruciato. 1609. Fortunato Aniello, eretico impiccato e bruciato. 1609. Vincenti Pietro, eretico impiccato e bruciato. 1609. Umberto Marcantonio, eretico impiccato e bruciato. 1609.

    Fra Manfredi Fulgenzio, eretico impiccato e bruciato. 1610. Lucarelli Battista, eretico impiccato e bruciato. 1610. Emilio di Valerio, ebreo, impiccato e bruciato. 1610.

    Don Domenico di Giovanni, per essere passato dal cristianesimo all’ebraismo, impiccato. 1611. Giovanni Milo, luterano impiccato. marzo 1611. Giovanni Mancini, per aver celebrato la messa da spretato impiccato e bruciato. 22 ottobre 1611.

    Jacopo de Elia, ebreo impiccato e bruciato. 22 gennaio 1616. Francesco Maria Sagni, eretico impiccato e bruciato. 1 luglio 1616.

    Arrestato un negromante zoppo, arso vivo per stregoneria. 1617.

    Lucilio Vanini, arso vivo per aver messo in dubbio l’esistenza di Dio. 17 febbraio 1618.

    Migliaia di eretici trucidati dai cattolici nei Grigioni in Valtellina. 1620. (La Chiesa, rimasta nella convinzione che in Valtellina ci siano ancora tendenze religiose eretico-pagane, mantiene tutt’oggi la regione sotto controllo tramite la “Missione Rezia”, affidata ai cappuccini, dipendenti direttamente da “Propaganda Fidei”) … e il Santo Padre Giovanni Paolo II chiede perdono!

    RispondiElimina
  15. — Urbano VIII

    Galileo Galilei, torturato e condannato al carcere perpetuo quale eretico per aver affermato che la Terra gira intorno al Sole. 1633.

    Ferrari Ambrogio, eretico impiccato. 1624.

    Donna Anna Sobrero, morta di peste in carcere dove era stata condannata a vita. 1627. (nei mesi che seguirono, tutti coloro che passarono per quel carcere, morirono di peste).

    Frate Serafino, eretico, inpiccato e bruciato. 1634.

    Giacinto Centini, decapitato per aver offeso la sovranità papale. 1635.

    Fra Diego Giavaloni, eretico impiccato e bruciato. 1635.

    Alverez Ferdinando, bruciato vivo per essersi convertito all’ebraismo. 19 marzo 1640.

    Policarpo Angelo, impiccato e bruciato per aver celebrato la messa da spretato. 19 maggio 1642.

    Ferrante Pallavicino, eretico impiccato e bruciato. 1644. Fra Camillo d’Angelo, Ludovico Domenico, Simone Cossio, Domenico da Sterlignano, giustiziati per eresia. 1644.

    RispondiElimina
  16. Il Comunismo ed il Cristianesimo hanno avuto in passato un problema comune ovvero quello di sentirsi i depositari dell'unica verità. Ora non metto in dubbio che siano entrambi potenzialmente benefici per l'umanità ma nella loro realizzazione pratica, ovvero una volta raggiunto il potere politico (diciamo con Lenin per i comunisti e con l'imperatore Costantino per i cristiani) più che a perseguire i loro scopi umanitari hanno pensato a consolidare il proprio potere soprassadendo ai loro stessi principi. Entrambi si sono sentiti minacciati da quelli che erano loro più vicini, non credo mi si possa tacciare di eresia se accosto i marinai di Kronstadt ai Valdesi, entrambi hanno lamentato un tradimento dei valori originari ed entrambi sono stati massacrati .... Per finire il mio ragionamento: il diavolo di cui parla l'autore dell'articolo non è nel Comunismo, nel Socialismo, nel Cristianesimo e neppure nell'Islam ma nella pretesa che ha storicamente l'uomo che detiene il potere di sentirsi depositario dell'unica verità non riuscendo a capire che ci sono altre ragioni ed altri punti di vista ugualmente degne di rispetto. Forse l'unico Male è proprio il Potere capace di corrompere l'uomo e renderlo appunto disumano, mi viene naturale citare De Andrè ed il suo "non esistono poteri buoni". Cordialmente
    Cecco

    RispondiElimina

  17. Hai finito storico anonimo? Bene, ora comincio io.

    I GRANDI SANTI DELLA CHIESA

    San Benedetto è stato il legislatore e fondatore del monachesimo occidentale che ha avuto una grande forza d’irradiazione. Lo stesso Gregorio Magno lo ha definito come un “astro luminoso”. Nel corso della sua vita Benedetto fuggì dalla città per rispondere a un bisogno di coerenza: la scelta incondizionata di Dio.
    Benedetto mise al primo posto nella sua vita Gesù e l’amore per lui, l’unum necessarium per il quale occorre superare la resistenza delle strutture umane e sociali.
    Dopo tre anni di vita eremitica, Benedetto si trovò circondato in modo inaspettato da uomini che avvertivano con serietà la sua stessa esigenza religiosa. La solitudine ricercata per ritrovare l’unione stretta con Dio è diventata un punto di unione tra la vita dell’uomo e un nuovo tipo di compagnia umana visibile. Questo atteggiamento cambierà radicalmente il volto dell’Europa, senza segnare una vera e propria rottura netta con il passato.

    San Francesco d’Assisi
    San Francesco ha rapito il cuore dei fedeli per la sua limpidezza e la purezza della sua esperienza. Ma la cosa che colpisce di più è il suo amore incondizionato per Cristo e la chiesa. La sua vita fu un misto di atteggiamenti diversi e contrastanti: da un lato l’eremitismo dall’altro la predicazione cittadina, da una parte il lavoro manuale e dall’altra la questua, l’estasi della contemplazione contrapposta al desiderio della missione tra i non cristiani.
    In modo graduale, Francesco iniziò a vivere la “nudità” come fondamento della sua nuova vita. Poco a poco iniziò a combattere la logica della società del tempo e questo attirò ben presto molti giovani, che condivisero la sua stessa scelta di vita per mettersi ai margini con gli ultimi.
    Insieme ai sui seguaci, Francesco rifiutò di appropriarsi di qualsiasi bene, deciso a vivere senza beni di proprietà. Così inaugurò un nuovo ordine di frati che seguivano particolari principi, che si trasformarono presto in valori sociali, quali: fraternità, minorità e povertà.
    (CONTINUA ...)

    RispondiElimina
  18. Santa Chiara d’Assisi
    Santa Chiara è la prima donna nella storia della Chiesa ad aver dato origine ad una Regola scritta. Fino ad allora erano sempre stati gli uomini a farsi avanti in questo senso ma ecco che, sulle orme di San Francesco, anche Chiara d’Assisi ha potuto ispirare l’umanità. Dopo aver donato ai poveri tutta la sua dote ed era fuggita dalla casa nobiliare del padre, e trascorse un periodo presso alcune comunità monastiche per proteggersi dalle ire dei parenti. Promise obbedienza a Francesco, insieme alle prime suore e in seguito, non potendo mendicare e predicare come i frati, si stabilì nella Chiesa di S. Damiano, dove inizialmente prestava servizio di accoglienza ai poveri.
    Chiara seguì l’idea originaria di Francesco, per questo non si lasciò incantare dalle regole tradizionali dell’ordinamento monastico che voleva le monache fornite di dotazione patrimoniale. Fu così che Papa Gregorio IX, in visita a S. Damiano per operare la canonizzazione di Francesco nel 1228, offrì alle suore delle rendite per permettergli di dedicarsi con tranquillità alla contemplazione, ma Chiara le rifiutò per non venir meno alla promessa di seguire Cristo povero.
    l papato tentò quindi di normalizzare la nuova fondazione, ma ancora una volta Chiara si oppose a tal punto che il papa le concesse il privilegium paupertatis, secondo il quale nessuno poteva costringerla ad accettare beni e averi. Due giorni prima della morte di Chiara, la Regola fu approvata da Papa Innocenzo IV il 9 agosto 1253.

    Santa Caterina da Siena
    Fin da bambina Caterina manifestò una caparbietà nel vivere una forma di vita ascetica, comprensibile solo nell’ambito di un’esperienza di Dio mistica. Intorno ai 15 anni entrò a fare parte del gruppo delle mantellate. Si tratta di un terzo ordine domenicano che si impegnava a seguire una certa forma di vita, rimanendo all’interno delle mura domestiche e praticando l’assistenza ai malati e ai poveri.
    All’età di vent’anni ricevette in dono l’anello delle mistiche nozze con Gesù, identificandosi con la Chiesa di Cristo.
    Caterina capì e affrontò profeticamente il problema centrale della chiesa di quei tempi. La chiesa e il papato dovevano rappresentare uno strumento di salvezza per tutti gli uomini, ma rischiava di perdersi nel gioco di interessi politici. Caterina sapeva che il papa era l’unica figura storica in grado di salvare l’universalità della chiesa come corpo sociale, così lo esortò a mantenere il rigore all’interno della cristianità.
    Giovanna d’Arco è vissuta in un periodo di transizione, in cui lo scenario politico era molto caotico: dalle lacerazioni dello Scisma d’Occidente all’interminabile Guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra. Giovanna d’Arco si presentò al re come inviata da Dio, richiamandolo ai suoi doveri di fronte a Lui e al popolo. Lo convinse così a riprendere le trattative per la pace e terminare ogni lotta. In seguito fu abbandonata dal sovrano, cadde prigioniera dei suoi nemici e subì un processo ecclesiastico che portò alla condanna al rogo per eresia.
    Giovanna d’Arco ha esercitato una grande influenza su una giovane santa dell’epoca: Teresa di Gesù Bambino, la carmelitana di Lisieux.
    (CONTINUA ...)

    RispondiElimina

  19. San Giovanni Bosco
    San Giovanni Bosco era dotato di particolari doni carismatici, come ad esempio quello della profezia. La portata sociale della sua opera fu così grande da suscitare fin da subito i sospetti nell’autorità civile. In particolare cercò di guadagnare l’opinione pubblica, in particolare quella dei giovani. Propose un nuovo sistema per togliere i bambini dai pericoli e salvarli dalla corruzione dei costumi e dalla perdita della fede.
    Quando qualcuno gli chiedeva dove fosse il segreto di quel suo modo di stare con i ragazzi, del costruire comunità in cui tutti si volevano bene, rispondeva con tre semplici parole: ragione, religione, amorevolezza.
    In particolare, l’allegria doveva essere una spinta naturale che si univa in modo indissolubile al soprannaturale.
    Don Bosco riusciva a far capire che non basta amare, bisogna far vedere che si ama con parole, atti ed espressioni, e questo richiede un coinvolgimento totale e quotidiano.

    Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Nel Settecento, alcuni vescovi provenienti da famiglie nobili premevano per distinguersi dai loro “colleghi” che invece erano di umili origini. Pertanto, riuscivano ad ottenere dalla Santa Sede, pagando un obolo, il privilegio di poter celebrare messa tenendo in testa lo zucchetto episcopale. Questa opportunità fu offerta anche a sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che pure era nobile. L’autore di “Tu scendi dalle stelle” era pressato da amici e parenti, in modo che chiedesse ed ottenesse questo onore. Il santo, che era abituato a parlare in dialetto napoletano, era solito rispondere “”cchè per mancare di creanza a Gesù Cristo devo pagare anche la tassa?”

    San Giuseppe Moscati. Nato da famiglia ricca, il medico napoletano Giuseppe Moscati, luminare universitario, morì in povertà dopo aver donato quasi tutto quello che possedeva agli indigenti nel corso della sua vita. Una volta, ad esempio, Moscati, su richiesta di un gruppo di ferrovieri, si recò a Castellammare di Stabia da un loro collega molto malato. Giacché l’uomo era ridotto in miseria, i lavoratori, a bassa voce, cominciarono a raccogliere tra di loro del denaro per pagare il medico ed acquistare le medicine che avrebbe prescritto. Accortosene, Moscati si rivolse a loro così: “Poiché voi, sottraendo parte del vostro duro lavoro, siete venuti in aiuto del vostro amico infermo, io mi associo al vostro senso umanitario e contribuisco alla sottoscrizione con la mia quota, onde l’infermo possa avere, con la somma raccolta, i mezzi necessari per curare la malattia” e diede loro tre banconote.

    San Massimiliano Kolbe. Quando era solo un ragazzo, Raimondo raccontò alla madre che, durante la notte, aveva fatto un sogno. Gli era apparsa la Madonna con in mano un mazzo di fiori, uno rosso ed uno bianco e gli aveva chiesto quale dei due volesse e il giovane le avevo detto che li voleva tutti e due. La mattina dopo, al risveglio, trovò effettivamente i due mazzi di fiori sul cuscino. La cosa sembrò incredibile a Raimondo ed a sua madre, la quale serbò questo ricordo per anni nel suo cuore. Negli anni  seguenti, il giovane divenne frate e prese il nome religioso di Massimiliano. Fatto prigioniero dai nazisti per causa della sua fede, morì nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1944 dopo aver Scambiato la sua vita con quella di un altro internato. Dopo la sua morte, la madre capì il senso del prodigio avvenuto anni prima: il mazzo di fiori bianco simboleggiava la purezza della scelta religiosa, quello rosso il sangue ed il martirio per la fede. 
    (Continua ...)









    RispondiElimina
    Risposte

    1. Cattivi di qua, cattivi di là.
      Santi ed Eroi di qua e di là.
      Così non si arriva da nessuna parte.

      Elimina
  20. ll beato Francesco Marto nacque ad Alijustrel, nella parrocchia
    di Fatima, 11 giugno 1908; è il penultimo degli undici figli di Emanuele Pietro Marto e Olimpia di Gesù. Con la sorellina Giacinta e la cugina Lucia sarà il terzo protagonista delle
    apparizioni del 1917.
    Alla fine del 1918 Francesco e Giacinta furono irrimediabilmente colpiti dall'epidemia di broncopolmonite, la terribile spagnola, che seminò tanti morti in tutta l'Europa. La malattia lo rendeva così debole da non aver più la forza di recitare il Rosario. Egli sapeva perfettamente che sarebbe morto e tale certezza gli veniva da quanto la Bianca Signora
    aveva detto a Fatima nelle 39 apparizione del 13 giugno 1917: Vorrei chiedervi di portarci in cielo, domandò Lucia alla Vergine, a nome suo e dei cugini. Sì, Giacinta e Francesco li
    porterò presto, fu la risposta, ma tu devi restare qui ancora un po' di tempo. Durante la malattia Francesco si mostrò sempre allegro e contento. Quando Lucia gli domandava se soffriva molto, egli così rispondeva: Abbastanza, ma non fa niente, soffro per consolare il Signore, e poi tra poco vado in cielo! Nel febbraio 1919 le sue condizioni peggiorarono visibilmente e fu deciso di farlo rimanere a letto, assistito quasi sempre da Giacinta. Un giorno i due bambini mandarono a chiamare Lucia che, appena entrò da loro, disse: La Madonna è venuta a trovarci e dice che presto tornerà a prendere Francesco per condurlo in Cielo.
    Il 2 aprile lo stato di salute di Francesco era così aggravato che fu chiamato il parroco per confessarlo. Egli temeva di morire senza poter ricevere la prima Comunione e questo pensiero gli causava una grande pena. Ma il parroco lo accontentò, somministrandogli per la prima volta l'Eucarestia la sera stessa. L'indomani Francesco diceva alla sorellina Giacinta: Oggi sono più felice di te, perché ho Gesù nel mio cuore. E insieme si misero a recitare il santo Rosario. A notte salutò Lucia, dandosi un arrivederci in Cielo. Poi disse alla madre: Guarda, mamma, che bella luce là, vicino alla porta!... Adesso non la vedo più... Il suo volto si illuminò di un sorriso angelico e, senza agonia, senza contrazione, senza un gemito, spirò dolcemente: erano le 10 di sera. Ancora non aveva 11 anni.








    RispondiElimina
  21. Domenico Savio nacque il 2 aprile 1842 a San Giovanni, frazione di Riva presso Chieri. Fu il secondo di ben dieci fratelli, figli di Carlo, che svolge l’attività di fabbro, e di Brigida Gaiato, sarta. . Alla fine del 1843 la famiglia si trasferì a Murialdo, frazione di Castelnuovo d’Asti, odierna Castelnuovo Don Bosco. Proprio in tale occasione, all’età di appena sette anni, tracciò il suo progetto di vita che sintetizzò in quattro propositi ben precisi: “Mi confesserò molto sovente e farò la Comunione tutte le volte che il confessore me ne darà il permesso. Voglio santificare i giorni festivi. I miei amici saranno Gesù e Maria. La morte ma non peccati”.
    Il 2 ottobre 1854 Domenico, ormai dodicenne, incontrò Don Bosco ai Becchi. Il santo educatore rimase sbalordito da questo ragazzo.Con la sua innata schiettezza il ragazzo gli disse: “Io sono la stoffa, lei ne sia il sarto: faccia un bell’abito per il Signore!”. Nel giro di soli venti giorni poté così fare il suo ingresso nell’oratorio di Valdocco a Torino. Si mise dunque a camminare veloce sulla strada che Don Bosco gli consigliò per “farsi santo”, il suo grande sogno: allegria, impegno nella preghiera e nello studio, far del bene agli altri, devozione a Maria.
    Domenico imparò presto a dimenticare se stesso, i suoi capricci ed a diventare sempre più attento alle necessità del prossimo. Sempre mite, sereno e gioioso, metteva grande impegno nei suoi doveri di studente e nel servire i compagni in vari modi: insegnando loro il Catechismo, assistendo i malati, pacificando i litigi.
    Nell’estate del 1856 scoppiò il colera, malattia a quel tempo incurabile. Le famiglie ancora sane si barricarono in casa,rifiutando ogni minimo contatto con altre persone. I colpiti dal
    male morivano abbandonati. Don Bosco pensò di radunare i suoi cinquecento ragazzi, invitando i più coraggiosi ad uscire con lui. Quarantaquattro, tra i ragazzi più grandi, si offrirono subito volontari. Tra di essi in prima fila spiccava proprio Domenico Savio. Ammalatosi anch’egli, dovette fare ritorno in famiglia a Mondonio, dove il 9 marzo 1857 morì fra le braccia dei genitori, consolando la madre con queste parole: “Mamma non piangere, io vado in Paradiso”. Con gli occhi fissi come in una dolce visione, spirò esclamando: “Che bella cosa io vedo mai"

    RispondiElimina
  22. Edith Stein nasce a Breslavia, il 12 ottobre 1891, da una famiglia ebrea di ceppo tedesco. Allevata nei valori della religione israelitica, a 14 anni abbandona la fede dei padri
    divenendo atea. Studia filosofia a Gottinga, diventando discepola di Edmund Husserl, il fondatore della scuola fenomenologica. Ha fama di brillante filosofa. Nel 1921 si converte al cattolicesimo, ricevendo il Battesimo nel 1922. Nel 1933, assecondando un desiderio lungamente accarezzato, entra come postulante al Carmelo di Colonia. Assume il nome
    di suor Teresa Benedetta della Croce. Il 21 aprile 1938 suor Teresa Benedetta della Croce emette la professione perpetua.
    Fino al 1938 gli ebrei potevano ancora espatriare, in America perlopiù in Palestina, poi invece – dopo l’incendio di tutte le sinagoghe nelle città tedesche nella notte fra il 9 e il 10
    novembre, passata alla storia come la notte dei cristalli - occorrevano inviti, permessi, tutte le carte in regola; era molto difficile andare via. In Germania era già cominciata la caccia aperta al giudeo. La presenza di Edith al Carmelo di Colonia rappresenta un pericolo per l’intera comunità: nei libri della famigerata polizia hitleriana, infatti, suor Teresa Benedetta è registrata come non ariana. Le sue superiori decidono allora di farla espatriare in Olanda, a Echt, dove le carmelitane hanno un convento. L’anno 1942 segnò l’inizio delle deportazioni di massa verso l’est, attuate in modo sistematico per dare compimento a quella che era stata definita come la Endlösung, ovvero la soluzione finale del problema ebraico. Neppurel’Olanda è più sicura per Edith. Il pomeriggio del 2 agosto due agenti della Gestapo bussarono al portone del Carmelo di Echt per prelevare suor Stein insieme alla sorella Rosa.
    Destinazione: il campo di smistamento di Westerbork, nel nord dell’Olanda. Da qui, il 7 agosto venne trasferita con altri prigionieri nel campo di sterminio di Auschwitz- Birkenau. Il 9 agosto, con gli altri deportati, fra cui anche la sorella Rosa, varcò la soglia della camera a gas, suggellando la propria vita col martirio: non aveva ancora compiuto cinquantuno anni. Nel 1987 viene proclamata Beata, è canonizzata da Giovanni Paolo
    II l’11 ottobre 1998. Nel 1999 viene dichiarata, con S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena, Compatrona dell’Europa.

    RispondiElimina
  23. Madre Teresa di Calcutta, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, era nata il 26 agosto 1910 a Skopje (ex-Jugoslavia, oggi Macedonia), da una famiglia cattolica albanese. A 18 anni decise di entrare nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo è già in India.
    el 1931 la giovane Agnes emette i primi voti prendendo il nuovo nome di suor Mary Teresa del Bambin Gesù (scelto per la sua devozione alla santa di Lisieux), e per circa vent’anni insegnerà storia e geografia alle ragazze di buona famiglia nel collegio delle suore di Loreto a Entally, zona orientale di Calcutta. Oltre il muro di cinta del convento c’era Motijhil con i suoi odori acri e soffocanti. Era l’altra faccia dell’India, un mondo a parte per lei, almeno fino a quella fatidica sera del 10 settembre 1946, quando avvertì la “seconda chiamata” mentre era in treno diretta a Darjeeling, per gli esercizi spirituali.
    Durante quella notte una frase continuò a martellarle nella testa per tutto il viaggio, il grido dolente di Gesù in croce: “Ho sete!”. Un misterioso richiamo che col passare delle ore si fece sempre più chiaro e pressante: lei doveva lasciare il convento per i più poveri dei poveri. Quel genere di persone che non sono niente, che vivono ai margini di tutto, il mondo dei derelitti che ogni giorno agonizzavano sui marciapiedi di Calcutta, senza neppure la dignità di poter morire in pace.
    Suor Teresa lasciò il convento di Entally con cinque rupie in tasca e il sari orlato di azzurro delle indiane più povere, dopo quasi 20 anni trascorsi nella congregazione delle Suore di
    Loreto. Era il 16 agosto 1948. La piccola Gonxha di Skopje diventava Madre Teresa e iniziava da questo momento la sua corsa da gigante.
    Il 7 ottobre 1950 la nuova Congregazione ottiene il suo primo riconoscimento, l’approvazione diocesana. È una ricorrenza mariana, la festa del Rosario, e di certo non è casuale, dal momento che a Maria è dedicata la nuova famiglia religiosa.
    Madre Teresa è scomparsa a Calcutta la sera di venerdì 5
    settembre 1997. Aveva 87 anni.

    RispondiElimina
  24. P.G. Frassati nasce nel 1901 a Torino in una famiglia della ricca borghesia: suo padre è Alfredo Frassati noto giornalista e la mamma è Adelaide Ametis affermata pittrice. Dopo l'infanzia viene istruito privatamente e successivamente avviato alle scuole statali, ma Pier Giorgio in questi primi studi non mostra molta attenzione;
    nel 1909 subisce una bocciatura. Nel 1917-18 frequenta il liceo presso i gesuiti: il latino continua a creargli qualche pensiero. Però scopre che, l'applicazione continuativa e volenterosa, i buoni risultati possono essere anche alla sua portata. Dopo la maturità si iscrive al politecnico di Torino e sceglie come indirizzo Ingegneria industriale. Fin dai primi
    momenti ha in mente il settore minerario per poter dedicarsi a un lavoro vicino agli operai delle miniere. Pier Giorgio deve sudare sui libri universitari anche perché è sempre molto
    impegnato nelle attività caritative e associative. Dai suoi scritti traspare come egli senta lo studio come dovere e come utile preparazione all'attività professionale. Rimane attivo e sereno. Fonda con i suoi amici più cari una società allegra che viene denominata "i tipi losch": sono giovani attenti ad aiutarsi nella vita interiore e nell'affrontare l'assistenza dei poveri e degli emarginati. Nel 1925, anno che accoglierà le ultime attività terrene, manifesta sempre serenità e impegno; ma nei suoi scritti e nelle sue conversazioni comincia a insinuarsi il pensiero della morte. A causa di una poliomelite fulminante muore il 4 luglio. Chi era Pier Giorgio Frassati? Amico di tutti, espresse, nella sua pur breve vita, in tutte le sue azioni una fiducia illimitata e completa in Dio e nella Provvidenza. Affrontò le situazioni difficili con impegno, ma con serenità e letizia. Dedicava il tempo libero prevalentemente alle opere assistenziali a favore di poveri e diseredati. Viveva una vita normale ma proiettata verso l'impegno di servizio alla società e con disponibilità ai disegni di Dio. Nei ricordi degli amici viene accentuata la sua grande tranquillità d'animo e fiducia nei disegni della Provvidenza. A Pier Giorgio piaceva molto recarsi in montagna e così meglio avvicinarsi alla natura.
    E' stato beatificato il 20 maggio 1990.

    RispondiElimina
  25. Papa Innocenzo X

    Brugnarello Giuseppe e Claudio Borgegnone, impiccati e bruciati per aver falsificato alcune lettere apostoliche. 1652. ( Se questo Papa applicò in prevalenza condanne di carceri a vita ciò dipese dal fatto che in quegli anni ricorreva l’anno Santo).

    — Papa Alessandro II

    Fello Giovanni, sacerdote, decapitato per eresia. 1657.
    1.712 Valdesi massacrati dai cattolici nelle Valli Alpine. 1655.

    — Papa Innocenzo XI (santificato)

    20 ebrei condannati al rogo. 1680.

    Vincenzo Scatolari, per aver esercitato la professione di giornalista senza autorizzazione di Santa Madre Chiesa. Decapitato. 2 agosto 1685.

    2.000 (duemila) Valdesi massacrati dai cattolici nelle Valli Alpine per ordine diretto del Papa. Maggio 1686.

    24 protestanti uccisi dai cattolici a Pressov in Slovacchia. 1687.

    — Papa Innocenzo XII

    Martino Alessandro, morto in carcere per tortura. 3 maggio 1690.

    37 ebrei bruciati vivi. 1691. (poi si cercano le cause che hanno generato l’antisemitismo!).

    Antonio Bevilacqua e Carlo Maria Campana, cappuccini, decapitati perchè seguaci del Quietismo di Molinos. 26 marzo 1695.

    — Clemente XI

    Filippo Rivarola, portato al patibolo in barella per le torture ricevute, decapitato. 4 agosto 1708.

    Spallaccini Domenico, impiccato e bruciato per aver bestemmiato a causa di un colpo di alabarda ricevuta da una guardia papalina. 28 luglio 1711.

    Gaetano Volpini, decapitato per aver scritto una poesia contro il Papa. 3 febbraio 1720.

    — Clemente XII

    Questo Papa, ripristinando la “mazzolatura” (rottura delle ossa a colpi di bastone), si dimostrò uno dei più cinici sostenitori dell’arte della tortura.

    Pietro Giarinone, filosofo e storico, morì sotto tortura per aver sostenuto la supremazia del re sulla curia romana. 24 marzo 1736.

    Enrico Trivelli, decapitato per aver scritto frasi di rivolta contro il Papa. 23 febbraio 1737.

    Le numerose vittime di questo Papa sono rimaste sconosciute perchè egli preferiva più uccidere sotto tortura nella carceri dell’Inquisizione che giustiziarle nelle pubbliche piazze.

    RispondiElimina
  26. Padre Pio da Pietrelcina
    Francesco Forgione era nato a Pietrelcina, provincia di Benevento, il 25 maggio 1887. I suoi genitori erano poveri contadini, ma assai devoti: in famiglia il rosario si pregava ogni sera in casa tutti insieme, in un clima di grande e filiale fiducia in Dio e nella Madonna. Il soprannaturale irrompe assai presto nella vita del futuro santo: fin da bambino egli riceveva visite frequenti di Gesù e Maria, vedeva demoni e angeli, ma poiché pensava che tutti avessero queste facoltà non ne faceva parola con nessuno. Il 22 gennaio 1903, a sedici anni, entra in convento e da francescano cappuccino prende il nome di fra Pio da Pietrelcina. Diventa sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Vuole partire missionario per terre lontane, ma Dio ha su di lui altri disegni, specialissimi. I primi anni di sacerdozio sono compromessi e resi amari dalle sue pessime condizioni di salute. Padre Pio è malato assai gravemente ai polmoni. I medici gli danno poco da vivere. Come se non bastasse, alla malattia si vanno ad aggiungere le terribili vessazioni a cui il demonio lo sottopone, che non lasciano mai in pace il povero frate, torturato nel corpo e nello spirito.
    Nel 1916 i superiori pensano di trasferirlo a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, e qui, nel convento di S. Maria delle Grazie, ha inizio per Padre Pio una straordinaria avventura di
    taumaturgo e apostolo del confessionale. È il suo ministero, che attinge la propria forza dalla preghiera e dall’altare, e che Padre Pio realizza non senza grandi sofferenze fisiche e morali. Il 20 settembre 1918, infatti, il cappuccino riceve le stimmate della Passione di Cristo che resteranno aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Maria è il segreto della grandezza di Padre Pio, il segreto della sua santità. A Lei, nel maggio 1956, dedica la “Casa Sollievo della Sofferenza”. Lui stesso aveva sempre la corona del rosario in mano. Lo recitava incessantemente per intero, soprattutto nelle ore notturne.
    “Questa preghiera – diceva Padre Pio – è la nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità”.
    Il suo testamento spirituale, alla fine della sua vita, fu: “Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario”. Quando muore, il 23 settembre 1968, a 81 anni, le stimmate
    scompaiono dal suo corpo.

    RispondiElimina
  27. Bernadette Soubirous
    L’11 febbraio del 1858 era un giovedì grasso e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous non c’era più legna da ardere. Bernadette, che allora aveva 14 anni, era andata con la sorella Toinette e una compagna a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese. Verso mezzogiorno le tre bambine giunsero vicino alla rupe di Massabielle, che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui c’era “la tute aux cochons”, il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna e detriti. Toinette e l’amica entrarono. Bernadette rimasta sola, udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito di vento. Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida Signora apparve sulla roccia. Istintivamente, Bernadette s'inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La Signora la lasciò fare, unendosi alla sua preghiera. Quando la piccola veggente ebbe terminato il Rosario, la bella Signora scomparve all’improvviso. Bernadette Soubirous aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Non sapeva né leggere né scrivere e non aveva ancora fatto la prima Comunione, tuttavia sapeva assai bene il Rosario e teneva sempre con sé una coroncina da pochi spiccioli. È, quindi, proprio a una quattordicenne poverissima ed analfabeta, ma che prega tutti i giorni il Rosario, che la Madonna decide di apparire la mattina dell’11 febbraio 1858, in un piccolo paese ai piedi dei Pirenei. Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete per tre volte la parola “Penitenza”. Ed esorta: “Pregate per i peccatori”. Infine nell’apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela finalmente il suo nome: “Que soy – dice nel dialetto locale - era Immaculada Councepciou…” (Io sono l’Immacolata Concezione). Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della fede cattolica, ma questo Bernadette non poteva saperlo. L’abate, sconvolto, non ha più dubbi. Da questo momento il cammino verso il riconoscimento ufficiale delle apparizioni può procedere speditamente, fino alla lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, che, dopo un’accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua
    vocazione di santuario mariano internazion le. La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous varcava la soglia di Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle
    Suore della Carità di Nevers. Nei 13 anni che rimane a Nevers è tormentata dalla malattia che avanza implacabile: asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio. Il 16 aprile 1879 si
    spegne.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. CESARE SACCHETTI

      La Meloni al congresso della CGIL è parte del fenomeno che ci è capitato di descrivere recentemente. Stanno cadendo tutti i residui ed ipocriti veli di apparenza che separavano formalmente il centrodestra dal centrosinistra. Il centrodestra apre al gender e al cambio di sesso e lo stesso centrodestra apre i porti italiani ai trafficanti di esseri umani. Ora il centrodestra entra nel tempio dei sindacati confederali che hanno sacrificato il lavoro e i lavoratori al tempio della globalizzazione finanziaria. È la definitiva e aperta piddinazzazione del centrodestra. Ormai non c'è più tempo per le apparenze. La democrazia liberale sta affondando e tutti i partiti provano a rinchiudersi nel fortino sperando che la storia passi e risparmi lo stato profondo italiano. Ma non sarà così. La storia ha già bussato alla porta delle élite liberali italiane e ha sentenziato la loro estinzione.

      Elimina
  28. PER ME POTETE CONTINUARE EH, FINO A CHE C'E' SPAZIO. Al-Mutanabbi

    RispondiElimina
  29. Arrivo fino a pionono poi smetto

    RispondiElimina
  30. Mi rendo conto dello spettacolo non edificante offerto. Io non ho problemi a smettere, ma lo storico Anonimo deve cessare la pagliacciata di presentare elenchi tendenziosi senza la minima ricostruzione storica dei fatti, senza tener conto di un minimo contesto storico e delle cause degli eventi riportati. E pure senza indicazione delle fonti.
    Non è corretto né serio fare storia in quella maniera. Serve solo per demonizzare un'Istituzione come quella della Chiesa Cattolica, che ha sì commessi atti imperdonabili e delitti sanguinari, ma ha pure offerto al mondo, nei suoi duemila anni, migliaia di uomini e donne santi e beati, come ho mostrato, a mo' di esempio, negli spicchi di ritratti proposti. Non potevo certo lasciar correre una provocazione bella e buona ed ho ribattuto credo nel modo più consono.
    Devo però sottolineare che il cruccio nei lettori per lo scambio di idee pervenuto è intervenuto solo dipoi che io, attesi invano per giorni e giorni la cessazione dell'inoltro di quegli elenchi, ho doverosamente risposto senza, offendere nessuno.
    E ciò lo ritengo ingiusto. Io, destinatario della provocazione a cui ho reagito, sono stato considerato colpevole di fomentare gli animi con giudizi da inquisitore. Vabbè, siamo in Quaresima, è bene fare sacrifici.
    In realtà ritengo di non aver nulla da rimproverarmi. I miei ultimi articoli vertevano sulla presenza di Satana nel marxismo-comunismo, come sempre curati nelle fonti e nelle argomentazioni a sostegno, che non hanno ricevuto contestazioni nel merito. Se poi qualcuno volesse scrivere articoli sulla Chiesa, accompagnati dalle dovute dissertazioni, lo faccia. Se ne discuterebbe senza problemi. Mi rendo conto naturalmente di andare a toccare certi fili scoperti riguardanti argomenti che sono ancora considerati tabù. L'unico oggetto su cui si può sparare impunemente è la religione, cattolica naturalmente.
    Sono un provocatore, o un un procacciatore di notorietà? Ciascuno pensi ciò che vuole.
    Io posso solo dire che credo fermamente nei miei ideali e che so benissimo che devo lottare con il coltello fra i denti per difenderli in un mondo impazzito come è questo, pervaso sempre dipiù da idee nichiliste, illogiche e antiumane e pure totalitarie. .
    Credo quindi che non mancheranno altre occasioni di discutere aspramente, sempre che permangano le condizioni indispensabili.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No no, lungi da me indirizzare un discorso. Facevo solo una constatazione basata sul fatto che NON SO fino a dove lo spazio sui commenti possa contenerne. Forse è infinito, ma non ci giurerei. Per cui, tante volte non me ne accettasse più, si smette di default, ecco. Per il resto per me anzi è istruttivo, sto imparando tante cose che non conoscevo. Al-Mutanabbi

      Elimina
    2. "devo lottare con il coltello fra i denti per difenderli in un mondo impazzito come è questo, pervaso sempre dipiù da idee nichiliste, illogiche e antiumane e pure totalitarie"

      Ecco, io sono convinto che si debba partire dalle comuni convinzioni invece che cercare a tutti i costi le divisioni.
      Qui ti condivido pienamente.
      Tanti di noi "satanisti" (datosi che io mi dichiari Socialista ne consegue che anche io sia un seguace di Lucifero) si sono apertamente schierati contro questo Nuovo Ordine nel quale non ci riconosciamo.
      Il momento è talmente pericoloso che io ritengo sarebbe opportuno sottolineare i punti in comune piuttosto che perseguire il dividi et impera che tanto comodo fa ai distruttori dell'Umanità.
      Ma, di certo, se in me annusi puzzo di zolfo sarà dura che ne potresti sopportare la puzza in una comune battaglia pro-humanitas.

      Elimina
    3. Se c'è una persona a cui essere grato sei Tu Al-Mutanabbi e non lo svelo certo ora.
      Mi hai offerto subito ospitalità e mai sei venuto meno alla tua promessa di garantire la massima libertà di testimoniare, sul tuo blog, una qualsiasi fede religiosa o politica che fosse, e ciò anche a costo di vedere la tua messa in discussione.
      Pertanto posso solo dirti: Grazie di cuore.

      Elimina
  31. Clemente XIII

    Tommaso Crudeli, condannato al carcere a vita per massoneria. 2 agosto 1740.

    Giuseppe Morelli, impiccato per aver celebrato l’Eucaristia da spretato. 22 agosto 1761.

    Carlo Sala, eretico, giustiziato. 25 settembre. 1765. (Carlo Sala è l’ultimo martire ucciso dalla Chiesa per eresia).

    I massacri, non più di carattere religioso, continuarono contro i cospiratori politici, i giornalistI e tutti quei progressisti che intendevano rovesciare l’immoralità dell’oscurantismo religioso attraverso una rivoluzione armata. Le atrocità furono come nel passato. Tagli di teste, torture con mazzolature, impiccagioni e sevizie che spesso portavano allo squartamento degli accusati. Pur di mantenere il terrore venivano puniti di morte anche i delitti meno gravi come i semplici furti.

    — Pio VI

    Nei suoi quattro anni di pontificato ci furono soltanto cinque esecuzioni capitali per reati comuni, anche se la sua lotta si intensificò aspramente contro gli ebrei che furono costretti, tra le tante umiliazioni e minacce che subirono, a indossare vestiti di colore giallo perchè fossero pubblicamente oltraggiati.

    — Pio VII

    Gregorio Silvestri, impiccato per cospirazione politica. 18 gennaio 1800.

    Ottavio Cappello, impiccato perchè patriota rivoluzionario. 29 gennaio 1800.

    Giovanni Battista Genovesi, patriota squartato e bruciato. La sua testa fu esposta al pubblico. 7 febbraio 1800.

    Teodoro Cacciona, impiccato e squartato per furto di un abito ecclesiastico. 9 febbraio 1801.

    Paolo Salvati, impiccato e squartato per aver derubato un corriere del Papa. 11 dicembre 1805.

    Bernardo Fortuna, impiccato e squartato per furto ai danni di un corriere francese. 22 aprile 1806.

    Tommaso Rotilesi, impiccato per aver ferito un ufficiale francese.

    161 furono le esecuzioni capitali per reati comuni nei 15 anni del pontificato di questo vice Dio in terra che prese il mite e devoto nome di Pio.

    RispondiElimina
  32. PER CECCO

    Ciao Cecco, come sempre offri più di uno spunto alla discussione.
    Purtroppo esiste una sola verità, per definizione, e il Cristianesimo la fa risalire, unica religione al mondo, alla rivelazione di Dio che è sceso nel mondo nella figura di Gesù Uomo e Dio. Capirai pertanto che per un cristiano nessuna religione mondana, nessuna ideologia può essere messa a confronto con Dio. O è sbagliata la verità di Dio o è sbagliata quella affermata dalla fede comunista. Questo è un percorso puramente logico. Poi c'è la Chiesa fondata da Cristo, che ha il compito e il dovere di proclamare la Fede come Gesù gliel'ha donata. La Sua Chiesa però vive nel mondo ed è guidata da uomini che spesso si fanno sedurre dalle lusinghe del mondo e dal potere, arrivando a compiere atti od azioni del tutto incoerenti rispetto alla dottrina professata, che a volte raggiungono vette spregevoli. L'inquisizione, praticata per un lungo periodo di tempo, nacque per prima cosa per combattere le eresie, cosa di per sé non irragionevole, in quanto una religione ha il dovere di proteggere la propria dottrina dalle infiltrazioni erronee. Il problema è che i chierici di quel periodo purtroppo si sono lasciati andare, seguendo il contesto storico del tempo, a comportamenti persecutori assolutamente ingiustificabili. Ma è erroneo pensare che quel periodo sia stato caratterizzato in toto da uccisioni e roghi accesi. E' fuorviante stilare giudizi storici che condannano in blocco l'agire dell'Inquisizione, spesso falsati da forte acredine verso la Chiesa. Ecco perciò che la ricerca storica deve svolgersi affidandosi a fonti sicure, che stabiliscano la verità sull'effettivo numero delle condanne e degli eccidi. Perché contro la Chiesa è stato tutto un fiorire di leggende nere, molte delle quali del tutto inventate. Essa, fin dai suoi albori, ha subito attacchi da parte di laici e di chierici, volti alla sua caduta e purtroppo a volte ha utilizzato il suo potere nel ramo secolare in modo abnorme. Ed oggi sta vivendo la crisi più violenta della storia.
    Tu parli del diavolo ma guarda che esiste per davvero come puro spirito. Lo afferma la Chiesa, sulla base dei Vangeli, ma lo dichiarano indirettamente pure Marx, Engels e Stalin, come testimoniano varie fonti. Per cui i casi sono due: o sono falsi i documenti e le testimonianze citati nella serie di articoli, oppure il preteso ateismo è solo un paravento dietro al quale si nasconde la lotta contro Dio. Come Satana insegna.

    RispondiElimina
  33. PER QUIXOTE
    Quixote nessuno ha affermato che i comunisti siano seguaci di Satana. Io ho scritto che i maggiori esponenti del marxismo-comunismo credevano nella sua esistenza come persona spirituale e avevano con lui un'intima familiarità. Lui era da loro considerato come il dio che avrebbe finalmente cacciato Dio dal Cielo.
    Identificavano la Rivoluzione con il Maligno e quindi non c'è da stupirsi se il comunismo abbia cercato di estirpare dal cuore dei cristiani l'idea stesso di Dio, che è lo scopo di Satana. Quindi nessuno deve stupirsi che un cristiano consideri la religione comunista come il suo peggiore nemico.
    Nessuno come il cristianesimo può oggi avvertire il pericolo mortale costituito dall'imposizione mondiale del pensiero unico, che non è altro che una nuova creatura del Principe del Male, volta all'asservimento del mondo e alla scomparsa della religione cristiana. Ed è vero che in questa battaglia contro il potere mondiale dei potenti la sinistra estrema condivida l'obiettivo della lotta con una piccola parte, purtroppo, dei cattolici. Questo evento mi ha sorpreso, ma non mi ha destabilizzato per niente. Le motivazioni possono essere diverse, ma l'obiettivo è lo stesso, fermare il comune nemico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Affermazioni:

      - Dio esiste, è inconfutabile
      - Può esistere una sola vera religione
      - Il mio è l’unico vero Dio
      - la mia religione è l’unica vera religione
      - la tua religione, se la mia è l’unica vera religione, è sbagliata

      a questo punto, dato che abbiamo stabilito che la mia religione è l’unica vera religione e che il mio sia l’unico vero Dio:
      - qualsiasi cosa affermi chiunque altro (religione o credo) è sbagliata

      Io ci vedo tante falle in questo modo di ragionare sinceramente.
      Il tuo sincero e irremovibile convincimento di essere assolutamente dalla parte della ragione non è alienabile, ne hai diritto.
      Tuttavia non puoi aspettarti che altri uomini pensanti, con pensieri uguali e contrari ai tuoi, si debbano per forza convincere del tuo supposto “filo logico”.
      Tu credi che sia LOGICA tutto quanto affemi ma in realtà non è così dato che un’altra persona può aver stabilito che Dio non esiste oppure che Dio sia una Mucca e, seguendo il tuo sistema logico, arrivi alla tua stessa conclusione:
      - Se il mio Dio è l’unico, tutti gli altri sono errati (dunque per lui il Vero Dio è il Dio Mucca)
      E ne ha diritto tanto quanto te.

      Nella tua risposta a Cecco, basterebbe sostituire la parola Comunismo (o Socialismo) ogni volta che citi il Cristianesimo (Cattolicesimo) e vedresti che le tue lecite spiegazioni e giustificazioni si adatterebbe perfettamente anche al Comunismo/Socialismo.
      Errori commessi di qua e di là, aberrazioni commesse di qua e di là. Ragionaci un attimo.

      Sai bene che ti ho sempre detto che io non butto via il bambino con l’acqua sporca.
      Per me la Chiesa ha fatto tanto del bene e sotto tanti punti di vista ma ha anche commesso crimini orribili.
      Stessa cosa per il Socialismo/Comunismo, Nazifascismo, Capitalismo.
      Io non vedo nessun BUONO in tutta questa storia, vedo Eroi e Criminali ovunque.
      Perché siamo UMANI e come umani agiamo.

      “La Religione è l’oppio dei Popoli”
      Fu una giustissima affermazione nel momento in cui si vedeva nella religione un modo per sottomettere i popoli (cosa storicamente verissima) e consolarli di un aldilà che li avrebbe ricompensati delle ingiustizie subite nell’aldiquà.
      Dunque, dal mio punto di vista, NON DIO fu davvero messo in discussione bensì l’uso strumentale che ne potevano fare (e ne facevano) le religioni (TUTTE le religioni e non solo il cristianesimo).
      Ed è buffo pensare a quanto sia diventata una forma di religione il CREDERE in certe ideologie (Socialiste o Nazi-fasciste che fossero) e, dunque, sarebbe interessante comprendere se per concetto RELIGIONE si intendesse solo chi credesse in un Dio o anche chi trasformasse in cieca fede anche un’ideologia (strumentalizzabile anch’essa dunque).

      Come vedi, se mi sono ben spiegato, è che io non condivido il tuo modo “semplice” di affrontare tutta la questione.

      Socialisti satanisti o no?
      Se sei convinto che gli ideologi del Socialismo fossero satanisti, va da sé che, anche inconsapevolmente, chi li segue sia un complice di Satana.
      Io rimango convintamente Socialista (più Socialdemocratico direi) e dunque, dal tuo punto di vista, io agevolo Satana.
      Qui si che siamo sul piano della logica e non si rischiano i sofismi.

      SOFISMO: Argomentazione capziosa, apparentementa valida ma basata su deduzioni apparenti che si basano su presupposti e affermazioni fallaci o discutibili.

      PS. Io CREDO IN UN DIO (forse non esattamente nel tuo Dio ma io CREDO in qualcosa di enormemente superiore).
      Io CREDO anche nel MALE, ritengo che esista, e ritengo che permei TUTTO l’Universo, esattamente come il BENE, in un’eterna lotta di equilibri. Io credo che nessuno dei due vincerà mai, ma che sia NECESSARIO che ci sia chi lotta di quà e di là al fine di conservare un EQUILIBRIO, altrimenti si sfascia tutto.

      Elimina
  34. — Leone XII

    Leonida Montanari, decapitato per aver offeso pubblicamente il Papa. 23 novembre 1825.

    Angelo Targhini, decapitato per aver ferito una spia papalina. 23 novembre 1825.

    Luigi Zanoli, decapitato per aver ucciso uno sbirro papalino. 13 maggio 1828.

    Angelo Ortolani, impiccato per aver ucciso guardia papalina. 13 maggio 1828.

    Gaetano Montanari, squartato per tentato omicidio dell’emissario papalino Rivolta. 1828.

    Gaetano Rambelli, impiccato per aver ferito emissario papalino. 1828.

    Le esecuzioni capitali, oltre queste sopra elencate, furono 29 e sempre per reati comuni.

    — Pio VIII

    In un anno di Pontificato eseguì 13 condanne capitali per reati comuni.

    — Gregorio XVI

    Impose divieto assoluto ad ogni libertà di parola o di espressione scritta che non seguisse i dettami di Santa Madre Chiesa. Dietro le minacce più gravi obbligò gli ebrei a non esercitare nessuna attività fuori del Ghetto.

    Giuseppe Balzani, decapitato per offese la Papa. 14 maggio 1833.

    Luigi Scopigno, decapitato per furto di oggetti sacri. 21 luglio 1840.

    Pietro Rossi, decapitato per piccolo furto. 9 gennaio 1844. Luigi Muzi, decapitato per piccolo furto. 19 gennaio 1844.

    Giovanni Battista Rossi, decapitato per piccolo furto. 3 agosto 1844.

    Oltre a queste ci furono sotto il pontificato di questo Santo Padre altre 110 condanne a morte per reati comuni. La descrizione dei moltissimi decapitati, impiccati e squartati dall’Inquisizione sotto Gregorio XI è riportata in un libro scritto da Mastro Titta.

    — Pio IX

    (santificato da Giovanni Paolo II)

    Romolo Salvatori, decapitato per aver consegnato ai Garibaldini l’Arciprete di Anagni. 10 settembre 1851.

    Gustavo Paolo Rambelli, Gustavo Marloni, Ignazio Mancini, decapitati per aver ucciso tre preti. 24 gennaio 1854.

    Antonio de Felici, decapitato per aver attentato al Cardinale Antonelli. 1854.
    Quando i patrioti dell’unificazione italiana entrarono nelle carceri pontificie per liberare alcune decine di prigionieri che vi vivevano incatenati da così lungo tempo da aver perso la vista e l’uso delle gambe, trovarono in quei sotterranei mucchi di scheletri e di cadaveri in decomposizione in un misto di tonache di frati e di monache, di vestiti civili di uomini e di donne, divise militari e scarpe come quando furono liberati i campi di sterminio nazisti. Vi furono trovati anche giocattoli di bambini morti insieme ai loro genitori.

    RispondiElimina
  35. Tu sei solo un anonimo intellettualmente disonesto, che si permette di discreditare la Chiesa Cattolica senza prove certe, utilizzando degli elenchi funebri ottenuti da copia e incolla. Tutto ciò rivela la tua vigliaccheria nascosta nell'anonimato. L'unica fonte saresti tu? Figurarsi che garanzia di obiettività!
    Te l'ho già detto anonimo: se vuoi discuterne seriamente io ci sto, ma la tua è solo una vile provocazione dettata dal tuo odio contro la Chiesa. Tutti i mezzi sono buoni per colpire la religione vero? Sei un degno compare dei vari Marx, Bakunin, Hess, Lenin & Company.
    Ti commisero.

    RispondiElimina
  36. Caro Marco, il tuo appunto sulla mancanza di critica nel merito dei tuoi scritti risulta del tutto fuorviante! Arrivati a questo punto per me non è più possibile disquisire su alcunché: la natura maligna o divina di tizio o di caio, le radici diaboliche del comunismo, il cristianesimo quale nemico da abbattere e compagnia cantante. Se tu leggessi Marx capiresti che nel suo modello di analisi economica e sociale la religione rappresenta la sovrastruttura del capitalismo, non il contrario, dunque per lui ogni sforzo di lotta politica da parte della classe subalterna dovrebbe essere indirizzata all'abbattimento del regime capitalista inteso come struttura principale della società. La critica nel merito: nel tuo primo scritto, quello su Marx ho provato a farla(sbagliando clamorosamente), evidentemente a me mancano le basi per capire certe cose, é chiaro che nella divisione categorica dell'umanità tra bene e male, mi sfugge il confine definito che ti guida nel giudizio. Detto questo rimane di primaria importanza il metodo. Tu possiedi in tasca una verità assoluta tramandata dalle rivelazioni, talmente abbondante da riempire oltre lo spirito tuo anche quello di chi ti circonda, aiutando, amando e al tempo stesso giudicando e correggendo. Per me non è così, io la verità vo cercando nel mio errare m'imbatto in questo e quello, campo parecchio alla giornata, oggi posso essere così domani al contrario, amo di meno, odio di meno, correggo per niente, quello che non sopporterei mai è che mi s'impedisse di farlo. Per questo, Marco, di primaria importanza per la base della convivenza civile rimane, non solo, il non impedire a chi che sia il proprio percorso personale di ricerca ma anche l'eventuale esigenza di manifestazione pubblica del frutto di tale ricerca. Penso anche, che se fossi diavolo starei, nella mia opera, parecchio vicino a chi ci crede e parecchio lontano da chi non ci crede, proprio per un puro discorso di ottimizzazione dei fattori produttivi. Marco, lo avrai capito, io non ci credo, non credo in Dio, non credo in Cristo, non credo nel bene e nel male, in ragione di quello sterminato elenco di cui sopra, rappresentativo solo dell'infinitesima parte dei crimini contro l'umanità commessi da SRC nei secoli dei secoli, voglio avere la libertà di dirlo senza che nessuno obietti niente, se mi accorgessi, anche per puro caso fortuito, che qualcuno pensasse d'impedirmelo quel qualcuno diventerebbe il mio peggior nemico.
    Con cordialità.
    Irui.

    RispondiElimina
  37. Con altrettanta cordialità ti saluto Iuri, ma mi pare che tu abbia scritto alla persona sbagliata.
    Capisco che le mie argomentazioni ti abbiano colpito. Constatare che Marx e compagnia cantante credevano nel demonio e avevano una certa confidenza con Lui, non fa piacere.
    Ma io mi sono limitato a farli parlare, a citare loro dichiarazioni inequivocabili, che non si può far finta che non esistano. Io, grazie a Richard Wurmbrand, ho messo in dubbio il presunto ateismo di Marx e del comunismo. Non capisco le critiche che Tu ed altri mi avete rivolto. Sai con chi devi prendertela? Con coloro che parlavano tranquillamento e convintamente del demonio. Venire a sapere che il capostipite del marxismo e i suoi seguaci chiamavano Lucifero a capo della Rivoluzione comunista, beh, qualche brivido lo provoca, e magari anche qualche dubbio. Non ho capito bene di cosa, Tue gli altri, mi accusiate. Forse avrei dovuto soprassedere e rinunciare a metterne in evidenza le inevitabili conclusioni? Sinceramente devo dire che tutte le critiche rivoltemi mi sembrano solo una cortina fumogena per deviare l'attenzione dal nucleo fondamentale del discorso. E' inutile metterla sul personale, perché quelle evidenze sono di una chiarezza esemplare e non è possibile derubricarle ad invenzioni.
    Inoltre avrai sicuramente notato che solo Wurmbrand ha trattato dell'aspetto spirituale di Marx e del comunismo. Te lo sei chiesto il perché? Io sì, e l'unica risposta logica è che la documentazione citata mostra un Marx e compagni incredibili, capace di sovvertire la vulgata classica dei rivoluzionari mossi da un benefico interesse verso le classi più deboli e disagiate. Mi rendo conto che sia una novità dura da digerire per chi crede alla genuinità della Rivoluzione, ma lasciami dire che la storia avrebbe già dovuto mettere in chiaro la "bontà" del comunismo. Tu scrivi che il vero Marx è quello classico, puro e duro. Allora vorrà dire che chi ha scritto quelle pagine era un altro Marx, un suo sosia.
    Non c'è niente da capire, c'è solo da ammettere ciò che è. Possibile non ci sia stato nessuno di Voi a voler entrare nel merito, cioè a considerare il significato di quelle parole inequivocabili? O forse ho toccato un argomento che deve rimanere tabù?. Invece si è preferito colpevolizzare il sottoscritto, facendo trapelare il solito equivoco voluto dello Sbarra inquisitore, che impedisce la libertà di critica. Aspetto con ansia, Iuri, che tu me ne fornisca degli esempi.
    (Prima parte)







    RispondiElimina
  38. Se tu non credi in Dio, peggio per te, ma se io ci credo non è un delitto, ed è ridicolo che Tu possa pensare per ciò che io voglia metterti al rogo. Non è con le mistificazioni che ci si avvicina alla verità. Spero che anche Tu non sia convinto che Gesù sia un'invenzione o una fantasia, come da alcune parti si avanza. Certamente, se le prove storiche e archeologiche vengono subordinate alle proprie convinzioni, di certo non ci sarà nulla. La verità va cercata, è vero, ma bisogna percorrere la strada che ti ci porta. In ultimo, Iuri, mi lasci con la favola di Pinocchio: addirittura evochi i crimini contro l'umanità commessi dalla Chiesa. Bene, andiamoli pure a vedere, ma non limitiamoci ad un mero elenco elevato al rango di verità assoluta. La ricerca storica è una cosa seria e non consiste nello sfogliare le Pagine Gialle.
    Lasciami solo dire che accusare la Chiesa, da parte di un comunista, di misfatti planetari mi fa tenerezza. Il comunismo ha cercato di risolvere il problema della sovrappopolazione mondiale, ed ha pensato bene di uccidere nel suo insieme ben oltre il centinaio di milioni di uomini. Tu affermi di non credere in Gesù, ma in Stalin, riconosciuto come un dio, ci credi, no? In un personaggio che oltre a detenere il primato della malvagità insieme a Mao, si è tolto lo sfizio di uccidere comunisti in tutto il mondo, ed in particolare di far passare a miglior vita o di far trascorrere qualche annetto nei confortevoli gulag centinaia di comunisti italiani?. Poveri illusi che cercavano il paradiso!
    Stai tranquillo Iuri, nessun cattolico, né tantomeno io, ha l'intenzione di toglierti la libertà d'espressione. Professa pure la tua fede, ma guardati dai tuoi amici di fede: è assai più facile che i Torquemada vivano nella tua parrocchia, che ha due secoli d'allenamento.
    (Fine)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Se non credi in dio peggio per te"
      Ti sbagli, Marco, io non credo perché non credo non perchè sia meglio o peggio, del resto in questo momento sto anche parecchio bene senza credere. Per la proprietà della logica che tu stesso tiri in ballo nel discettar di fede, posso dire con certezza che non credo in Dio dunque meglio per me!

      Elimina
  39. PER QUIXOTE

    Quixote, sei ancora a ripetere le solite accuse, i soliti ragionamenti, le solite colpe che allestisci Tu? Ho fatto davvero fatica ad arrivare in fondo al tuo commento, tanti sono gli errori logici, le affermazioni apodittiche e i giudizi arbitrari da te proposti. Possibile che tu non abbia ancora capito il discorso dell'unica vera religione.? Provo per l'ultima volta a rispiegartelo tramite un ragionamento laico.
    Sgombriamo subito il campo sull'assioma che è una pretesa erronea affermare che c'è solo una religione vera. Mi faccio aiutare dal principio della logica classica chiamato di non contraddizione, che stabilisce che se una data proposizione "A" è vera, allora non può essere vera anche la sua negazione cioè la proposizione "non A". Ciò equivale a dire che una proposizione non può essere contemporaneamente vera e falsa. Cioè se io credo che la religione cristiana sia vera, devo necessariamente affermare che le altre religioni siano false, visto che propongono verità diverse dalla mia. Se io predicassi che anche le altre religioni fossero vere, verrebbe meno la verità della mia fede. Insomma, non si può professare una fede e nello stesso tempo ammettere che anche le altre siano vere. E lo stesso vale per un protestante, un buddista e un islamico. Ma ciò non vuol dire essere intolleranti e prepotenti. E' pura logica!
    Smettiamola con il ripetere continuamente al lupo, al lupo senza che ci sia. Io ho tutti i diritti di credere e di affermare che il Protestantesimo, l'Islam e tutte le altre religioni siano false. Lo stesso pensano i Testimoni di Geova, con i quali ho avuto parecchi incontri, senza che ci sia scappato il morto
    Metto forse in pericolo la libertà religiosa? NO, perché io non ho mai impedito al Tdg di esprimere la sua opinione, ma Tu preferisci scambiare per forzature le manifestazioni dei miei principi e vorresti che io vi rinunciassi. E' un continuo ripetere che io sono un integralista, un fomentatore di divisioni che pretende di obbligare (con cosa non si sa) chi la pensa diversamente da me ad abbracciare le mie convinzioni. In verità sei Tu che vorresti limitare il mio diritto di pensiero, che pretendi la mia rinuncia a testimoniare la mia fede. Io credo nelle cose che affermo, pertanto continuerò a testimoniarle in ogni occasione, e al diavolo le critiche.
    Ti rendi conto che non c'è stato un solo commento dedicato al significato delle parole riferite nei miei articoli a esponenti marxisti? Forse sono incomprensibili o di difficile interpretazione? Macché, la verità è che sono talmente semplici da spiegare che anche dei bambini ne capirebbero il senso. Sono dei macigni giganti, capaci di di svelare il vero volto del comunismo, per cui vanno silenziate, affinché rimanga intatta la verità ufficiale della bontà di quella religione. E quindi non rimane che affidarsi ad accuse risibili e fuorvianti al sottoscritto, in modo da creare una bella cortina fumogena.
    (Fine prima parte)










    RispondiElimina
  40. PER QUIXOTE

    Ma ciò che mi ha veramente disgustato del tuo commento è il ridurre la Chiesa cattolica ad un alter ego della rivoluzione comunista, che non ha fatto altro che perseguitarla con una violenza ed un odio insuperati. Hai sporcato non solo la verità storica, che conosci, ma pure la logica e la ragione. E' veramente una bassezza gratuita, che non può essere attribuita alla buona fede dell'ignoranza. L'hai voluta colpire con una fake news riprovevole, come hai voluto affibbiarmi un falso, accusandomi di avere affermato che i comunisti sono tutti seguaci di Satana. Questa è una delle tante affermazioni che t'inventi per potermi far dire ciò che vuoi Tu. Per essere seguaci di Satana, bisogna far parte coscientemente della su chiesa. I tanti comunisti che hanno aderito in buona fede alla dottrina spiritica comunista probabilmente non credevano nemmeno alla sua esistenza. Ma Marx eccome se ci credeva, Hess pure, Bakunin anche. Ma è vietato dirlo. Vietato o no, io voglio dirlo e lo dico.
    P.S. Ma hai davvero letto i miei articoli o hai sbianchettato le dichiarazioni autentiche dei personaggi indicati? Altro che combattere la religione come oppio dei popoli, come hai scritto, quelli sparavano fucilate contro Dio, lo volevano cacciare dal Cielo, pregavano che Satana si mettesse alla guida della loro rivoluzione. Se poi vuoi negarlo, padrone di farlo, e valuta Tu la tua coerenza, ma non t'inventare accuse senza senso a scopo di distrazione di massa! Il sofista non sono certo io, anche perché non ho bisogno di argomentare speciosamente, viste le tante affermazioni farlocche che mi capita di leggere.
    (Fine)















    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guardi Sig. Sbarra (PRIMA PARTE)

      io credo che lei volutamente si rifiuti di capire.
      Qui il loop intellettuale è solo suo e tutto suo, le risposte, se degne di libero pensiero esattamente come il suo, sono coerentemente dovute al suo insistente loop.
      Prima di rispondere io leggo e leggo molto attentamente cosa che invece io dubito faccia lei dato che la vedo leggere con il filtro del “preconcetto” con il terribile e odioso “complesso della vittima”.

      Dunque io affermo che le sue dichiarazioni, le sue analisi, sono talmente manipolate dal suo evidente fanatismo, (apparentemente documentato) che per dibatterle si dovrebbe aprire un simposio.

      La sua capacità di concentrazione nel leggere le mie parole la si dimostra nel momento in cui crede che io voglia farle dire che: “Anche la religione degli altri può essere vera”.
      Legga più attentamente e impari a farlo con onestà intellettuale (eh già, si ricasca sempre lì”).

      Io affermo, e continuerò a farlo anche sotto minaccia di morte che:
      Come lei ha il diritto di ritenere la propria fede l’unica e assoluta VERA FEDE, deve ammettere che anche per altri possa avvenire lo stesso fenomeno ma partendo da altre religioni.
      Questo significa che le chiedo di indebolire il suo CREDO?
      NO Signor Sbarra, significa soltanto che, pur continuando ad avere le proprie fideistiche convinzioni deve AMMETTERE che ci siano persone di ALTRI CREDO che hanno le sue stesse convinzioni e certezze, che lei può continuare a pensare sbagliate ma dal SUO PUNTO DI VISTA, e che dunque deve ammettere che altri hanno (ed è un fatto che lo abbiano) le sue stesse convinzioni ma UGUALI E CONTRARIE.
      Lei è convinto che la sua sia la Unica Vera Fede (ed ha il diritto di pensarlo), ma altri hanno la convinzione che la Unica Vera Fede sia la loro.
      E’ molto semplice ma a quanto pare lei non riesce ad arrivarci… troppo intellettualmente accecato.

      Anche io provo disgusto nel vederla sempre, sempre, sempre, attaccare una grande ideologia come quella Socialista, avvicinandola al male assoluto.
      Ho provato a risponderle con civiltà, con spirito di dialogo ma non c’è nulla da fare, lei “ha ragione” e può permettersi di dire quel che vuole dall’alto della sua assoluta verità.
      Può offendere tutto e tutti con la feroce calma del convinto e fanatico inquisitore.
      Lei documenta e gli altri fanno il copia-incolla dalle pagine gialle… giusto?
      Quanta prosopopea c’è in lei!

      Elimina
    2. Guardi Sig. Sbarra (SECONDA PARTE)

      Io non ho stima né di ciò che di male ha fatto la Chiesa nel mondo reale, né di ciò che di male ha fatto il Socialismo nel mondo reale. E si, io sono convinto di poter legittimamente paragonare queste due forme di pensiero e/o credo, ne sono convinto e lo faccio… è lei che me lo vuole impedire indignandosi.
      Io sono assolutamente convinto di questa mia affermazione, come lei delle sue e non potrà certo privarmi della mia libera convinzione solo perché lei si attribuisce una capacita di analisi logica della storia più alta e documentata degli altri.
      Documentazione storica? Centinaia di milioni di morti? Si è mai interessato delle Civiltà Precolombiane e dei Nativi Americani del nord? Giusto per portare un esempio documentatissimo dove, in nome della Vera Fede e della Civilizzazione, preceduti da una croce armata di tizzone e pistola si è STERMINATO 2 intere civiltà (STERMINATO HA CAPITOOOO??? STERMINATO!!!)

      Eh si, nel mio libero pensiero c’è l’assoluta convinzione che Socialismo e Cristianesimo (le ricordo che per me Cristianesimo non è uguale a Cattolicesimo) siano stati due eventi necessari.
      Due grandi pensieri che hanno fatto tanto del bene e anche tanto del male.
      Sono libero di pensarlo? O solo lei ha questa facoltà?
      Io ho i miei documenti, lei ha i suoi; fine del chiasso per quanto mi riguarda.

      E’ semmai disgustoso che lei continui ad accusare persone con cui si confronta da anni, che ci sia mai stata la volontà di impedirle di esporre i suoi pensieri ed i suoi convincimenti.
      E’ proprio nell’accettazione del libero pensiero che si trova in nuce la democrazia di questo annoso confronto; ci arriva a capirlo? O il solo fatto che SI OSI controbattere alle sue affermazioni, secondo le proprie convinzioni la indigna?

      Ancora una volta si disvela la PREPOTENZA del suo pensiero.

      Stia sereno e vada avanti per la sua strada, personalmente non oserò mai più disturbarla, si goda la FEROCIA delle sue convinzioni, si rotoli nel convincimento di essere colui che ha capito tutto mentre gli altri sono solo degli stupidi illusi o degli ignoranti impenitenti se non, addirittura, degli spregevoli esseri in malafede.

      Lei è la VERITA’ e dunque non comprendo come mai desideri tanto evangelizzare noi poveri dementi che, tale sua verità, evidentemente, non condivideremo mai.

      Io mi metto sempre all’altezza dello sguardo dell’altro quando ci dialogo… Lei invece si IMPONE sempre dall’alto, una statura. che si autoattribuisce.

      Mi saluti il suo scranno

      “et nunc, et semper, et in saecula saeculorum… AMEN”

      Elimina
  41. Solo un ateo può essere buon cristiano, solo un cristiano può essere buon ateo ... non è roba mia naturalmente ma è una frase provocatoria del filosofo marxista Ernst Bloch, diciamo che questa frase mi piace, Bloch fu allontanato per la sua non ortodossia dalla DDR, trattava tra gli altri l'aspetto religioso dell'uomo come uno dei bisogni che l'utopia marxista avrebbe dovuto soddisfare e non come una semplice sovrastruttura. Che vi devo dire, la contrapposizione porta poco lontano, come secondo me porta poco lontano descrivere l'altro come il male, o poi fate come vi pare ci mancherebbe altro, buon pomeriggio. Cecco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Cecco

      temo tu stia facendo confusione.
      Dato che io concordo assolutamente con ciò che dici,.
      Ma si da il fatto che qui chi parla di MALE assoluto da una parte sia una sola persona e non certo io.

      Ho provato in mille maniere a spiegare che ci vuole equilibrio.
      Ho scritto più di una volta che non esiste il buono assoluto e il cattivo assoluto in questa vicenda.
      Ma qualcuno si indigna se si critica il suo credo mentre gli altri sono disonesti se non ammettono di far parte di una setta fondata da un satanista, una setta ove è stato fatto tutto il male del mondo.

      In pratica, quel qualcuno può dire ciò che vuole dell'altra parte e se l'altra parte prova a rispondere per le rime riceve indignazione: "Come osate!"

      Quel qualcuno non ha capito che l'altra parte può credere alle proprie idee con la stessa forza, convinzione e dignità di quanto lui creda nelle sue ma è evidente che lui ritenga il suo credo più elevato e lo ritiene semplicemente affermandolo (io, ad esempio, ritengo più evoluto il pensiero Socialista... seppure non quando si pone ferocemente contro le Religioni, TUTTE le religioni); in sintesi lui attribuisce al suo credo una maggiore dignità del credo altrui.

      Io non mi sono mai posto in questi termini.

      Se ho usato aggettivi, l'ho fatto nei confronti della persona ma non del suo credo.

      Temo tu sia caduto in 5 minuti di buonismo.... capita.

      Elimina
  42. Ciao Quixote.
    Ho riletto il mio commento e devo ammettere che ho esagerato nei toni e nella scelta delle parole, spinto da risentimento. Me ne dispiace e ti chiedo scusa. Vista la tensione creatasi nel nostro rapporto epistolare a seguito dei miei ultimi articoli ho deciso di posticipare l'ultima parte della serie sul comunismo..
    Io spero Quixote che tu rinunci alla volontà espressa di non partecipare più alla discussione con me: mi rincrescerebbe, perché sei stato uno dei miei primi interlocutori e hai sempre animato i nostri confronti con originalità e competenza.
    Ti saluto con stima.

    Marco Sbarra.

    P.S. Ho appena finito di scrivere il commento, quando leggo la tua risposta a Cecco.
    Vedo che la ferita ti fa ancora male. Va bene, ci vorrà un po' di tempo per sanarle.
    Ma riconfermo ciò che avevo scritto.

    RispondiElimina
  43. PER QUIXOTE 20 MARZO

    "Se tu non credi in Dio ("d" maiuscolo) peggio per te". Vorrei precisare, Iuri, il senso autentico di quella frase, onde evitare un ulteriore avvitamento della discussione.
    Io intendevo dire che chi non crede in Dio non potrà conoscere certe realtà che superano la mera conoscenza umana e quindi che non potrà gustarle.
    Che Tu poi stia godendo di una vita felice non può che farmi piacere e ti auguro ogni bene.
    Un saluto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi scuso con Quixote, il commento è indirizzato a Iuri.

      Elimina
  44. Interessante Cecco. Ci fu tanto, tanto tempo fa, un Personaggio che così disse: "Io sono la Via, la Verità e la Vita", annunciando "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno".

    Mise in guardia i capi dei sacerdoti del suo tempo e gli anziani de popolo dicendo loro: "In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni (il Battista) infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto" .

    Ti porgo un'ultima citazione: “Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”.21 giu 2020
    Come vedi Cecco, non è facile trovare la via del Paradiso essendo angusta e impervia, anche per chi crede".

    Marco Sbarra

    RispondiElimina