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giovedì 21 ottobre 2021

Principio tattico n.4 - Orchestrazione

Sto leggendo un libro. Esso è molto interessante. Si intitola "Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura" ed è scritto da Gianluca Magi. Esso tratta di tecniche, riprese dal sulfureo Goebbels, di manipolazione e controllo delle masse, tratteggiando un inquietante parallelo con il nostro tempo, ove l'addomesticamento del popolaccio pare attività primaria da parte dei "padroni dell'umanità". L'argomento - lo saprete - ci garba assai.


PRINCIPIO TATTICO N. 4 - ORCHESTRAZIONE

"La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e slogan e ripeterli instancabilmente, senza dubbi e incertezze. Uniformi nei principi e multiformi nelle sfumature: presentarli sotto diverse prospettive e forme, però convergendo sempre sullo stesso concetto. Come lo slogan in conclusione di un discorso, sempre condensato in una formula invariabile. Le masse ricordano le idee più semplici solo se ripetute centinaia di volte. Una menzogna tanto più è sfrontata, tanto più è convincente".

L'azione sistematica e reiterata, la ossessiva ripetizione del messaggio, sono le basi della propaganda. La scelta va prima limitata agli argomenti di una singola posizione, poi gli stessi argomenti devono essere ribaditi continuamente fino a farli divenire verità assodata. Tramite questo dogmatismo dottrinale, come ha insegnato la Chiesa, si profila la popolazione, della quale si influenzano le opinioni, le abitudini, le decisioni.

La menzogna, tanto più è smaccata, diventa verità. Nel raccontarla, bisogna bandire l'esitazione ed il dubbio e va invece premiata l'audacia. L'audacia genera paura, la paura genera autorità.

La ripetizione crea una convinzione di verità. Si ripetono parole, immagini, marchi, slogan. In tale maniera si crea la realtà, si costruisce il consenso basato su un conformismo disattento.

La massa pertanto soddisfa un suo desiderio psicologico: etichettare persone ed azioni, per formare una immagine che con il tempo si consolida e si presenta come reale, anche se inizialmente parte da basi di menzogna o supposizione superficiale. Attraverso le parole gli uomini formano realtà che esistono solo nella nostra mente, o deformano a piacimento i fatti esistenti. Il vocabolario va ridotto per poter esprimere solo poche e stereotipate idee, evitando l'insorgere di altre alternative. La nuova lingua sostituisce termini neutri con altri emotivi, parole con significato negativo cambiano in positivo. Si devono usare forme imperative, superlativi, acronimi, abbreviazioni. E bisogna reiterarle in modo perpetuo, per rendere poltiglia servile il cervello irriflessivo. Alla parola stampata si preferisce l'arte oratoria e l'immagine.

Ma mentre bisogna essere rigorosi nei principi e nella reiterazione, conta la flessibilità nella applicazione, adattandosi alla struttura del mezzo, del pubblico che ascolta, al canale che lo trasmette. Lo stesso messaggio deve trovare echi indefiniti, ampi campi di applicazione, forte risonanza. E la risonanza si ottiene soprattutto quando l'obiettivo della campagna di propaganda corrisponde ai desideri più o meno consci delle masse cui è rivolta.

6 commenti:

  1. Lo zoppino trasse dai principi enunciati e scritti nei libri di Bernays ( propaganda e cristallizing the pubblic opinion) le linee guida per la sua bella carriera.
    Riguardo a quelle che tu definisci "masse" parola di origine greca che indica la massa per fare il pane ,che prende forma e lievita( appunto e non a caso) previa manipolazione, le masse si possono chiamare anche folle , ( notare bene quale altro significato abbia tale parola)
    Sulle folle e sulla loro psicologia e' interessante leggere Guatave LeBon( psicologia delle folle, appunto)
    Notare bene....
    Bernays era la lettura preferita di Goebbels
    LeBon quella di Mussolini.
    Nb. Bernays era doppio nipote di Sigmund Freud, su' come funzionasse la psiche umana ,aveva informazioni di prima mano, i suoi scritti avevano come obbiettivo la teorizzazione dei principi attraverso i quali svolgere un efficace propaganda commerciale,Goebbels ne colse l utilita' e li uso' in campo sociale.
    NMB.All epoca non esisteva la tv, ma' esistevano radio e cinema, come ben sai uno degli slogan del cranioleso predappiese era " il cinema e' l arma piu' forte ", non a caso la mostra del cinema di Venezia nacque in quegli anni, non a caso nacque per iniziativa del conte Volpi di misurata,non a caso Goebbels controllava le produzioni cinematografiche nella Germania nazista.


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    1. Estiquaatsi dice: “grande capo Manunta, quanta erudizione, siamo tutti ammirati, ma soprattutto Estiqaatsi!!”

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    2. A forza di ripeterlo... comincio ad avere il sospetto che le masse finiranno per credere che ci sia davvero una manipolazione di massa.
      Ohi ohi ohi... piccoli complottisti crescono

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    3. Ma è proprio così strano che in una società in cui non sono più solo elite a decidere i destini dei popoli e in cui le masse hanno acquisito un peso decisivo, chi vuole accedere al potere utilizzi dei metodi per aumentare il consenso? Mi pare che dalla rivoluzione francese (se non quella inglese) in poi in regimi totalitari o democratici abbia funzionato in questo modo. Di cosa vi stupite? Cosa c’è di strano?
      Caso mai dovrei essere io a chiedervi se non c’è un conflitto tra il vostro mondo dominato da un ristretto gruppo di potere indipendentemente da tutto (i vari aspen, davos, bilderberg, britannia, massonerie varie ecc) e questa ossessiva ricerca del consenso. A che serve il consenso se a decidere sono comunque sempre gli stessi?
      AB

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    4. Prima viene la psicologia delle folle, poi la psicologia sociale, infine la propaganda manipolatoria ,
      4 esperimenti di psicologia sociale
      Asch,milgram,zimbardo ,bandura.
      Adeguamento della percezione individuale a quella della maggioranza,modifica dei principi morali ed etici in funzione dell autorita',imprinting e assuefazione ai comportamenti violenti e coercitivi.



      https://www.samuelecorona.com/gli-esperimenti-piu-famosi-della-psicologia-sociale/

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  2. Sei in sciopero almuta? Questa settimana è stata un po'inutile senza di te(escluso oggi).

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