Sul tentacolare web si trova uno splendido documentario della RAI del 1968, "Ritratti di città: Matera".
Interessantissimo per capire la transizione da città degradata a città evacuata, fra De Gasperi, Olivetti, Levi e circa 20.000 persone che dovettero trovare una nuova sistemazione, fuori dai Sassi.
Sono passati 70 anni e Matera, da cosiddetta "vergogna nazionale", ora è già ex capitale della cultura europea.
Matera è un luogo non replicabile. Unico. Per morfologia e storia, anche recente. Eppure, qualcosa oggi non quadra.
La sensazione infatti, soprattutto dopo l'orgia di presenze dello scorso anno, è che la svendita al turismo di massa, nella Basilicata che non ti aspetti, non solo sia già iniziata, ma che si sia sistemata su un versante irreversibile.
Matera oggi è città in cui l'autoctono fatica a vedersi, se non nelle vesti di colui il quale deve servire il turista, che sia un cameriere, un ristoratore o un albergatore.
Sia chiaro, i Sassi sono spettacolari. Soprattutto al tramonto, assumono una forma incredibile, come se si fosse dentro ad un piccolo presepe. Ma mi pare che si sia davvero perso l'anima di Matera, ormai assimilata ad una grande giostra turistica, come sta capitando a tante splendide città italiane dotate di centri storici unici, adornati di ristoranti, B&B e case in affitto. Insomma, Matera rischia di diventare una città come tante, in attesa del turismo di massa straniero, non appena qualche agenzia avrà inquadrato il giusto format per interessare i ricchi americani o russi.
Il sindaco Raffaello De Ruggieri, alla fine del 2018, ovvero poco prima dell'avvio dei Baccanali del 2019, aveva rilasciato un'intervista al New York Times che fece clamore: "We don't want turists. We don't want to be occupied by turists". Ma i turisti, nel 2019 e nel 2020, hanno letteralmente cinto d'assedio i Sassi, arrecando sicuramente benefici economici, ma sradicando ogni giorno di più l'anima della città.
Eppure una soluzione ci sarebbe, a portata di mano. Per ragioni legate allo sgombro di inizio anni '50, ancora oggi il 70% dei Sassi è patrimonio indisponibile dello Stato, per cui basterebbe che esso impostasse una politica di limitazione delle attività di accoglienza ricettiva e favorisse un reale ripopolamento dei quartieri con popolazione autoctona. Una popolazione che non abbia timore di raccontare il recente passato, quello definito appunto come "vergogna nazionale". Un passato di estrema povertà, ma anche di eccezionale sentimento comunitario, di mutuo soccorso, di rapporti di vicinato. Tutte notizie che vengono oggi tralasciate, dando invece in pasto al turista la parte più truce della povertà della prima parte del secolo scorso, che ormai tuttavia neppure sporca i lindi vestiti dei visitatori.
Il 2019 è stato recepito come una grande occasione di riscatto da questo passato, ma ci pare che questa ansia di essere nel mondo insieme al mondo abbia portato ad un appiattimento verso il mondo, in attesa dell'ora dell'aperitivo come a Milano, Londra e - ahimè - Siena.
Molto probabilmente in tali condizioni Pasolini non avrebbe mai girato il suo "Vangelo secondo Matteo" qui, nei Sassi e nella Murgia. Semplicemente perchè Matera ha scelto di rinnegare il suo passato, semplicemente perchè non si troverebbero più le facce rugate dei discepoli di Cristo, semplicemente perchè Matera ha deciso di aderire in toto a quel tipo di modernità che Pasolini riteneva la morte della nostra cultura.

Finita la vacanza gastronomica culturale... Basilicata bellissima.. Ora però urge seguimento ravvicinato società squadra e mister... Preparati.
RispondiEliminaHai ragione, però vivere nei sassi, per quanto ristrutturati, non è la stessa cosa che vivere in un piano nobile con volte affrescate in centro storico a Siena. Una cosa sono 2 giorni di weekend romantici in ambienti suggestivi, altra cosa è viverci 365 giorni all’anno, con disagi e scomodità oggettive.
RispondiEliminaIn questo caso è facile comprendere gli autoctoni che fanno scelte differenti e per la Matera da film è difficile sottrarsi ad un destino che o è turistico oppure non è.
AB
Non so da quando è che non vai a Matera, ma stanno recuperando in maniera impeccabile molti sassi. Se ci stai benone per 2 giorni, ci puoi campare benissimo. Non a caso i prezzi stanno lievitando. No, non è una questione di stare bene / stare male, ma di scelta di utilizzo. Se il destino sarà una Matera da film, ok, ce ne faremo una ragione. L'importante è capire che ci sarebbe stata una alternativa. Come per Venezia o per Firenze. Al-Mutanabbi
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