Cuccurucucù Buristo Reale

Qualche giorno fa una dotta opinionista di quelli Bravi ha, per l'ennesima volta, aperto la boccuccia e lasciato andare un giudizio a nostro avviso un po' avventato. Ci sta, ci mancherebbe altro. Soprattutto perchè il tutto viene da un Buristo Reale che da anni ci insegna come vivere, basandosi solo su inconsistenti basi: le sue.
Fascisti, anzitutto! Tutti eh. Nessuno si salvi, a parte lei, il Buristo Reale. Che alla fine sarà l'Eletta, l'Unta (con la sugna) del Signore. Noi ce ne compiaciamo.
Tuttavia, da appassionati della materia, ci è parso che sull'argomento Battiato il Buristo Reale non fosse abbastanza preparata. Tralasciamo tante cazzate uscite da quella boccuccia e concentriamoci in special modo su un passaggio, che ci ha particolarmente colpito: "Cuccurucucù Paloma? Dov’è la pregnanza del testo? Anche Parco Sempione di Elio mi evoca un mondo però c’è anche un significato nel momento mi sta dicendo: il Parco Sempione è uno dei polmoni di Milano, non lo devi toccare. Con Cuccuruccucù Battiato cosa mi sta dicendo?".
Cuccurucucù paloma è una delle sette (immortali) hit contenute ne "La voce del padrone" del 1981. Disco che fa da spartiacque per la musica italiana, per certo tipo di musica pop colta, per Battiato stesso.
Il Buristo Reale non sa forse che Francone veniva da anni di meravigliosa musica aspramente sperimentale e che, alla fine, si era un po' rotto i coglioni di strimpellare su moog e sequenziatori, finendo per approdare al pop commerciale. Ma che tipo di commerciale? Citando di tutto e di più (roba che il Buristo Reale neppure si immagina), costringendo mezza Italia a verificare chi fossero tali Rumi o Gurdjieff ad esempio, giocando sui ritmi new wave dei primi anni '80, andando a scrivere dei testi oggi entrati di diritto in molte espressioni colloquiali popolari e non.
In questo contesto, Cuccurucucù è una canzone (apparentemente) priva di senso, è un gioco, è una boutade attraverso la quale Battiato ci apre decine di mondi. E quindi, caro il mio Buristo Reale, come pretendi di trovare un senso, un significato tangibile in Cuccurucucù? E' come criticare Dalì o De Chirico per una mancata resa di un oggetto, o Bunuel per aver cannato la linearità nella storia di un film. Ma di cosa si sta parlando?
Cuccurucucù cita un mare di canzoni, fin dal titolo (Tomàs Méndez), per finire a Mina ed i Rolling Stones. Cuccurucucù apre squarci nel mondo dell'infanzia di Francone, che è più e più volte citato in tanti altri componimenti. Cuccurucucù è dissacrazione dei falsi miti fondanti della società già minati dagli anni '70. Ma soprattutto Cuccurucucù è l'apoteosi del nonsense, dell'assenza di significato, del rifiuto del messaggio, quella cazzata che il Buristo Reale e tante persone mentalmente blindate come lei tentano di trovare in tutto, anche dove l'Artista ti dice che il messaggio non c'è, perchè non ci deve essere.
Capito, caro Buristo Reale? Hai il vuoto dentro di te e fai di tutto per espanderlo al tuo esterno. Risuoni su vibrazioni bassissime, per cui non puoi sentire quanto sta in Alto. Hai sentenziato per l'ennesima volta su un qualcosa che non potrai mai padroneggiare, dall'alto della tua insicura boria, roba che proprio Francone nei suoi testi insegna a gestire. Hai fatto una mostruosa figura di merda perchè sei andata incontro alla (mite) reazione di tutti coloro che ascoltano Battiato e che secondo te si fingono intellettuali, ma che invece ti hanno travolta con le argomentazioni ed un metodo che l'ascolto battiatesco, appunto, ti fornisce.
E ora vai Buristo Reale, decripta questo, se ti riesce.



"Good vibrations, Satisfaction, sole mio
Cinderella mit violino, Lux eterna
Galileo, douce France, Nietzsche-Lieder
Kurosawa, meine Liebe
Mister Einstein on the beach".

("Passaggi a livello", F. Battiato, 1980)