Un grande convegno si è svolto nei giorni scorsi al Santa Maria della Scala, dal titolo "Siena 2030". Belle scoperte, eccezionali novità, moltissimi w tutti fra i relatori.
Ebbene sì... A Siena, tutto sommato, si sta benino. Siamo vecchi decrepiti, si fa cacare nelle infrastrutture e nella logistica con il mondo esterno, il turismo cresce ma non riusciamo a strutturarlo per un periodo di tempo relativamente lungo, si lavoricchia ma più o meno sempre negli stessi posti (in banca, ad esempio), ci mancano un migliaio di camerieri.
Queste - più o meno - le conclusioni del convegno. Oh, alzi la mano chi non è rimasto scioccato dai risultati! Davvero dai... Conclusioni spiazzanti, assolutamente non prevedibili, che fanno molto molto molto pensare...
A me, ad esempio, fanno pensare che nel 2030 avrò 60 anni. Età cui sicuramente non arriverò, perché morirò prima. Una morte impensata, la mia. Cadrò difatti vittima - una delle poche - della rivolta nascosta degli umani adamitici contro i semidei annunaki, parenti alla lontana degli Elohim biblici che ci hanno creato millenni fa. Una morte gloriosa, certo; eppure avrei preferito campare, per vedere vincere almeno un altro palio alla mia contrada del cuore. E vabbè, è andata così...
E poi, queste grandi conclusioni mi fanno pensare a un altro e ben più grave aspetto. E cioè che tutto l'ambaradan è stato organizzato dalla Fondazione MPS, evidentemente oggi focalizzata su aspetti e priorità diversi rispetto a qualche anno fa. E allora mi domando: ma come è possibile che mi prospetti un'idea del mio futuro quella Istituzione (non la sola) che ha contribuito a spazzare via il mio presente ed ha devastato il mio passato? Ma davvero, pare incredibile... Siena è l'unica città in cui chi ha distrutto seguita a organizzare ed a proporsi come fulcro di un radioso (???) domani. E non sto chiaramente parlando di persone, ci mancherebbe altro; no, sto parlando proprio di Istituzioni.
Forse, prima di "Siena 2030", sarebbe bello se la Fondazione (et alia) organizzasse un ben più impellente convegno, "Siena 2010". Già, perché ancora cosa sia successo a Siena in quel periodo mica si è ben capito... Manca ancora - e sempre mancherà, ho timore - il passaggio storico, l'analisi puntuale, fatta con spirito critico e deduttivo, con documenti alla mano, con gente che finalmente favella, volta ad analizzare le cause del disastro. Disastro che oggi è dimenticato, che anzi pare non sia mai avvenuto. Inutile cioè, per la mia mente da storico bacchettone, andare a tentare di decriptare un futuro, se non si riesce ad avere una memoria del nostro passato (prossimo).
Ecco, siccome io al 2030, come detto, non ci arrivo, sarebbe il caso di farlo anche alla svelta, questo nuovo convegno: "Siena 2010". Attendo.
Hanno fatto 15 commissioni d’inchiesta parlamentari, regionali o statali, istruito 25 processi, inchieste giornalistiche a gogo, sesso, dorga, rock and roll, omicidi, suicidi, ricatti e vendette. Aspetto qualche documentario su history channel o su rai storia ed abbiamo completato l’album. Guardare al futuro mi pare il minimo, e mi sembra logico che lo faccia anche la fondazione, che per quanto sia un frammento di quel che poteva essere senza il disastro, rappresenta comunque l’unica riserva di soldi a disposizione della comunità.
RispondiEliminaIo penso di avere capito bene cosa sia successo, così come sono certo che lo abbia compreso anche tu. Con le recriminazioni non si creano posti di lavoro o modelli di sviluppo. Nel nostro paese i serbatoi di rabbia sono belli che stracolmi, incomincierei a riempire quelli della speranza.
AB
Bene... che è successo, quindi? PS: io non ho rabbia... ma non voglio più quelli che hanno fallito a indicarmi la giusta via. Ma insomma... che è successo?
EliminaPare sia fallita una banca, come ne sono saltate a decine (se non centinaia) in tutto il mondo dal 2008 e in Italia, solo lo scorso anno, almeno quattro. Io c’ho perso soldi veri, miei risparmi e così molti altri, senesi e non. Colpa dei piddini, degli omini degli orti, delle donnine della coop, di Mussari, di Mancini, di Ceccuzzi, di mia nonna in cariola? Ormai che cambia? Siena intanto si era già trasformata da una città di banchieri in una città di bancari. Questo mi pare il vero problema che dovremmo provare a superare tutti insieme con coraggio, competenza e spirito d’iniziativa.
EliminaChe sia fallita una banca, Wiatutti lo sapeva. Mi sono forse spiegato male... Non si sanno (rectius: non si vogliono dire) i MOTIVI di quanto da te scritto ed i PERSONAGGI che hanno portato a quanto da te scritto. E questo cambierebbe moltissimo... Il tuo scurdammoc'e passato è comprensibile, appoggiando tu in toto i COME, i PERCHE' ed i CHI in tale processo (eppur mi pare che tu continui...). Lo scurdammoc'è passato è proprio ciò che è successo in questo borgo polveroso, "orami è andata così" è stata la parola d'ordine fin dalla fine (???) del disastro. Ecco, allora che, invece che pensare al 2030 dicendo che si sta invecchiando (ma noooo!), a me garberebbe che PRIMA si parlasse di ciò che è capitato; anche per non rifare gli stessi errori eh... Ciò sarebbe il primo compito della storia, en passant.
EliminaNon dico che hai torto, perché di ragioni ne hai da vendere, ma ti faccio un esempio che spero possa chiarire meglio il mio punto di vista: sarebbe avvenuto il “miracolo italiano” se, dopo il disastro bellico, dei politici lungimiranti invece di passare alla pacificazione nazionale avessero speso tutto il proprio tempo e le proprie energie alla caccia di colpevoli? Sono passati dodici anni. Sarebbe come avere ancora le macerie della guerra nel 1957 invece del boom economico. Ad un certo punto per andare avanti bisogna saper tracciare un linea e fermarsi lì, lasciando ai giudici finché competenti ed agli storici il resto. Siena è rinata anche dopo il 1555, guardiamo avanti che è meglio.
EliminaAB
Penso che non si tratti di avere ragione o torto, ma di metodologia e giustizia. L’esempio che te citi è esemplare. Il miracolo (???) itagliano parti’ DOPO che il ragionamento che a Siena è mancato fu fatto: ad esempio furono esclusi (apparentemente?) tutti coloro i quali prima avevano fatto danno. A Siena non sta succedendo, perché la fase dell’approfondimento (non giudiziario, quello ha logiche e tempi propri) non è mai volutamente esistita. Ripeto, in pratica: quando la Fondazione, che ora prendiamo come esempio, istituirà un convegno per parlare di come/perché/chi ha portato la sua quota sulla banca dal 51% al 3%, ai miei occhi sarà credibile POI per organizzare un convegno su Siena 2030. Prima, ai miei occhi, non lo è. Andare a verificare una memoria vuol dire proprio andare avanti, caro il mio A.B.
EliminaQuesto è il nuovo corso senese. Dalla Pania con livore. Sarà una sindrome paliopenica?!?
EliminaAb
Ci sta
EliminaTe invece continui con la stagione degli sformati. Ora so' boni gli zucchini: seguito!
EliminaBoni.
EliminaTu continui a non inquadrarmi, non sono senese, non sono fanatico, non sono piddino, non sono contradaiolo, non sono leccaculo, non sono voltagabbana. Ma tu pensi davvero che io abbia qualcosa per cui sformare? Maddeche? Penso solo che Siena sia lontana anni luce dall’imboccare la via d’uscita dal pozzo nel quale è stata scaraventata non dai dieci piccoli “colpevoli” che tu cerchi disperatamente, ma da 50000 persone che hanno contribuito ognuno con la sua quota di responsabilità al collasso (volete togliervi dal bigonzo tu, altri 3-4 bloggher, un par di politici ed un superavvocato? Fallo pure ma la sostanza non cambia). Per me la soluzione è guardare avanti imparando a sfruttare le risorse migliori che abbiamo (a dire il vero poche), per te invece non si può prescindere dall’acclarare in maniera definitiva (sigh) il chi, il come ed il perché di quanto è avvenuto. Punti di vista, per me sbagli, ma so che anche tu vorresti quello che voglio anche io.
AB
Oddio, la cosa che mi interessa di meno al mondo è inquadrarti... E no, io non voglio sicuramente ciò che vuoi te, se no sbaglierei tutto. E sì, certo che penso che tu abbia qualcosa per cui sformare. E no, non sono 50.000 persone responsabili, ma dieci/cento grandi colpevoli. E sì, per me non si può prescindere dal verificare (non "acclarare in maniera definitiva") le responsabilità dei singoli. Punti di vista, per me sformi. Ne hai ancora di tempo per sformare, comunque. Poi ricordati di prendere un Malo. Ciao.
EliminaTu non li hai mai votati, tu non c’hai mai bevuto insieme, e se non con loro, con qualche amico loro, tu non hai mai avuto nulla a che spartirci con loro, e così le altre 50000 vittime. Ieri a leccare, a questuare, a tifare squadre costruite con quei soldi, a saltare per cavalli allevati nelle loro stalle, a idolatrare fantini foraggiati sempre dallo stesso fienile. Dieci colpevoli, ma per favore. Io che sono totalmente avulso dal sistema e alla fin fine dalla città, difendo me stesso per aver sbagliato a valutare, difendo quelli che hanno accaparrato da loro quello che potevano rinnegandoli al momento della caduta e difendo anche loro, i dieci Caini, che hanno sbagliato tutto quello che potevano sbagliare, ma ovviamente non pensavano di distruggere una banca e con loro tutta una città mentre portavano il transatlantico ad infrangersi sugli scogli. Eternal sunshine of a spotless mind.
EliminaTi premetto che io ho avuto la fortuna (ed ho scelto) di vivere gli anni d'oro fuori da Siena. Per cui, certo che sì, non li ho votati, ecc ecc. Ma il tuo ragionamento non mi quadra (anzi, mi fa schifo) perché è improntato sulla massima "tutti colpevoli, nessun colpevole". Non posso e non voglio mettere in comparazione - esempio - chi gioisce per un cavallo allevato nelle loro stalle con chi quel cavallo lo alleva e lo impone. Non posso e non voglio mettere in comparazione - esempio - chi tifa le squadre costruite con quei soldi con chi quei soldi li ha e lli ha fatti in un certo modo. E certo, in basso è esistita una grande differenza, fra chi quel sistema lo avallava e ci guadagnava e chi qui sistema lo combatteva: ma anche in questo caso, io faccio dei distinguo. Te no: si campa uguale. "Non pensavano di distruggere una banca"???????? AHAHAHAHAHAHAHAHAHA
Elimina“Ognuno con la sua quota di responsabilità”. Non metto assolutamente tutti alla pari, mi fanno solo ridere quelli che oggi si scandalizzano e ieri leccavano e raccattavano tutto quello che potevano. Molti si sono già riciclati senza neanche ammettere di aver in qualche modo sguazzato in quello stagno. Se TUTTI si assumessero le proprie responsabilità potremmo andare avanti. Pensare di tracciare un solco e di metterci da un lato i colpevoli e dall’altro le vittime innocenti è un inutile, puerile ed autoassolutoria scorciatoia. Che oltretutto non porta da nessuna parte.
EliminaVuoi farti un’altra risatona, che però rappresenta la mia idea di cosa significhi andare avanti? Da quando ho ufficialmente preso la residenza a Siena ho votato per due sindaci: Neri e De Mossi.
Viva la nostra Siena!
Nella tua vena di alterazione della realtà, continui a mettermi in bocca parole che non ho mai scritto. Per cui, non "Pensare di tracciare un solco e di metterci da un lato i colpevoli e dall’altro le vittime innocenti", ma volontà di capire cosa sia successo, chi ha fatto cosa e perché. Ossia, una questione normalissima, che solo gente come te contribuisce a bloccare. Non possiamo essere giudici, ma possiamo contribuire a comprendere ciò che è successo, affinché non succeda più. Come vedi, sarebbe facilissimo, ma finché esisteranno quelli come te, tale processo rimarrà nelle speranze di quelli come me. In questo, hai vinto pienamente. Sui sindaci che hai votato: non ci credo. Sulla capacità di riciclarsi di molta gente: hai totalmente ragione ed unisco il mio sdegno al tuo.
EliminaGuarda la Carige oggi, guarda le popolari e le casse di risparmio, dove ho visto dissolversi in pochi anni e senza poter far nulla i risparmi di mio nonno. Mezzo paese è stato derubato, ma buona parte dei derubati ha allo stesso tempo beneficiato di un sistema di gestione del credito e di distribuzione degli utili insostenibile. La storia delle nostre banche è la storia recente del nostro paese. Siena è stato solo il botto più fragoroso. Ora è il momento di tirare fuori idee nuove, progetti, visioni, adesso siamo tutti sulla stessa linea di partenza, dove chi scatta per primo può vincere una nuova era di benessere. Rinfocolare le polemiche, pensare a Mussari, Vigni, Viola e Mancini o a D’Alema, Amato, Veltroni o Verdini, serve solo a dividere, a rimanere immobili su quella linea a pensare a quello che poteva essere e che non è stato.
EliminaDai la chiudo qui. Comunque sbagli a non crederci, del resto “errare humanum est”, capita a tutti.
AB
No, capita sempre ai soliti. E perseverare è diabolico. E no, non siamo tutti sulla stessa linea: dietro c'è chi l'ha presa in culo prima, davanti c'è chi ha rubato e - grazie anche a quelli che fanno i tuoi stessi ragionamenti - che la sta facendo franca.
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