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martedì 4 giugno 2019

La lotta per la rappresentazione paliesca

Abbiamo atteso un po' per scribacchiare qualcosa sull'ennesimo caso di tensione fra Comune e mondo delle Contrade, per verificare lo svolgersi degli eventi. Stavolta, come da annunciato copione, riguardo ad una questione che non solo non è conclusa, ma che sarà destinata a riesplodere, se le parti in causa non impareranno a parlarsi nella giusta maniera. Stiamo chiaramente discutendo della gestione delle immagini del Palio.

La delibera di Giunta n. 168 del 2.05.2019 (che non si trova più sul sito del Comune?) aveva inizialmente creato scalpore, in qualche mente più attenta alle dinamiche del mondo della comunicazione paliesca. A partire dall'ultimo - spiacevole - episodio che mamma RAI aveva dedicato alla nostra festa, con quel commento assurdo di un giornalista sportivo durante le Strade Bianche, il Comune aveva evidentemente colto la palla al balzo per tentare di sganciarsi da un accordo cristallizzatosi da anni con Consorzio e Magistrato, avocando a se medesimo senza mezzi termini tutto il potere di trattare con i soggetti dell'informazione i termini (probabilmente anche pecuniari) della regolamentazione delle immagini del Palio, ad oggi attribuiti alla RAI, per ancora qualche anno.
La delibera per alcuni fu un atto improvviso, considerato d'imperio. Sicuramente, trattavasi di documento di totale rottura con il passato, foriero di nuove tensioni con il mondo delle contrade, già scosso da più o meno striscianti attriti fin dai primordi di questa Amministrazione (vedasi la rinnovata metodologia delle sanzioni paliesche).
Eppure, a ben guardare, nella delibera esistevano ampie zone di intervento, qualora il mondo delle contrade, attraverso i suoi due maggiori enti, Magistrato e Consorzio, si fosse finalmente attivato. Soprattutto sulla base dell'accordo del 2017, che prevedeva una piena collaborazione fra le tre Istituzioni in materia di concessioni di immagini (e non solo) e che potenzialmente poteva rappresentare il fulcro di una azione di rivalsa di Magistrato e Consorzio nei confronti del Comune.
Per qualche giorno la reazione non c'è stata, almeno in apparenza. Ma evidentemente qualcosa deve essere successo, se è vero che il 20.05 un documento congiunto Comune-Consorzio-Magistrato ha apparentemente ristabilito la pax fra le parti, confermando fino al 2020 la diretta RAI per il Palio, ma promettendosi di metter mano alla questione, per "una modalità di gestione delle immagini di cui sopra innovativa rispetto a quella prevista dall’Accordo suddetto". La questione, insomma, pare sia stata tacitata per qualche mese, ma non del tutto risolta.
Chi scrive è assolutamente contrario alla diretta del Palio, per cui ci dispiaciamo assai che essa sia stata rinnovata, RAI o non RAI. Ma, al di là delle preferenze personali, uno sguardo d'assieme vale la pena farlo, soprattutto nella nuova dinamica che coinvolge Comune, Magistrato e Consorzio.
La nuova Amministrazione, nelle questioni paliesche, interviene. Punto. Anche in maniera decisa e risoluta. E che lo faccia lo si era già inteso nella nuova metodologia delle sanzioni (come più volte rimarcato su questo blog). Ora, il mondo delle contrade ha due strade da imboccare, antitetiche ed opposte. La prima è la strada del piagnisteo. Quella che parla di deriva autoritaria, di scavalcamento dei ruoli, di rottura di un equilibrio acquisito, che rappresenta il giustificato problema della perdita di potere ed autorevolezza del mondo delle contrade, ma che si limita a gridare le proprie ragioni sui social, stigmatizzando il comportamento del Sindaco. La seconda strada è quella della contro-azione, quella che Wiatutti auspica. Che per noi deve prevedere l'abbandono del silenzio e del piattume cui i due organi (il Consorzio in particolare modo) ci hanno abituati in questi anni, soprattutto nel momento in cui il mondo contemporaneo si è avventato sul Palio, facendolo letteralmente a pezzi. Cosa è stato fatto in concreto per reagire a questi attacchi da parte del Consorzio? Niente; o poco. Ecco che allora il Comune si è "sentito in dovere" di intervenire, avocando a se stesso ciò che gli altri non stavano facendo. Ben venga quindi la scandalosa delibera n. 168, se deve portare ad una presa di coscienza del mondo delle contrade, al contrario sempre pronto ad auto-rappresentarsi verso l'esterno un giorno come un universo onnipotente e fuori dalla realtà, l'altro giorno come un cadavere in stato di putrefazione, incapace di reagire agli attacchi a lui rivolti.
Ora il cammino pare sia stato ripreso, probabilmente per la presa di posizione di chi, all'interno del Magistrato, ha compreso bene la forza della propria posizione. Ma occorre non mollare la presa, perché il tempo scorre e la nostra anti-contemporaneità presuppone un livello di difesa ben più alto di quanto fatto fino a oggi.
L'invito cioè è che una parte si svegli e l'altra non proceda oltre verso lo strattonamento ad oltranza di un mondo che è debole ed indebolito. Solo andando avanti insieme le tre Istituzioni potranno essere di aiuto alla città di Siena.

8 commenti:

  1. be...alcune cose condivisiili, altre no. secondomeprima di dire che il consorzio no h fatto nulla, come populisticamente fa comodo per strappare like, bisognerebbe informarsi. detto questo, credo la rai, o altra tv, dovrebbe smettere di trasmettere il Palio in diretta. il sindaco, però, si è approcciato male al Palio ed alle contrade, facendo finta di diventare il paladino assoluto. con le Contrade si cerca il dialogo non lo sconto. sta mettendo in atto tutta una serie di cose che se l'avesse fatte Brunetto avremmo gridato allo scandalo.

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    1. Sul Consorzio hai forse ragione. Ha fatto poco, si può dire? Brunooo ha fatto di più, ovvero niente. Una delle ragioni per cui siamo a questo punto. De Mossi ha fatto, ora anche meno. Ma a me importa cosa fanno le contrade soprattutto, perché i sindaci vanno e vengono e le contrade no.

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  2. Il problema è che scrivere “la nuova amministrazione” è un eufemismo. Meglio fare un nome ed un cognome con il quale definiresti una persona che non è che fino ad oggi sia stata estranea al mondo delle contrade, che ha occupato cariche elettive e che continua molto attivamente a frequentare. Cercare equilibri partendo da un punto di partenza così palesemente squilibrato non potrà che portare a ulteriori attriti e conflitti. Non vorrei ricorrere a paragoni irrispettosi, ma tu saresti contento se l’arbitro del Siena cenasse la sera prima della partita con la squadra avversaria? E se quello stesso arbitro poi cambiasse i regolamenti e le composizioni dei campionati saresti contento (ma questa forse al Siena è successa)? Fai uno sforzo di astrazione e pensa a cosa possano pensare i tuoi concittadini (non contradaioli, concittadini) di un tale andazzo. La soluzione potrebbe essere semplice, il Sindaco fa un passo indietro, nomina un vero assessore competente e responsabile con delega al Palio e si ricomincia tutto da capo.
    Abbi

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    1. Sono tardo, intuisco ma non seguo il ragionamento, perche’ Non ho capito di chi parli. De Mossi? O un altro Mister X?

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    2. Beh, sì, certo che è lui, il mio chiodo quasi fisso. Però questa cosa del mister x mi intriga. Se hai pensato a qualcun’altro ci deve essere qualcosa sotto. Un Moriarty agisce nell’ombra nel sottobosco contradaiolo senese?

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    3. No no... è che all'inizio del tuo commento non mi pareva che tutto quanto fosse riconducibile a De Mossi. E comunque, l'Assessore delegato alla Giustizia paliesca c'è... ma mi pare che tu non lo consideri "vero". Io invece ho sempre considerato responsabile (non parlo solo di questioni amministrative locali) chi firma i documenti, per cui ad oggi io, di default, leggo Tirelli e quindi di Tirelli parlo, in riferimento alla metodologia delle sanzioni paliesche (tema più e più volte qui affrontato, ora basta, non ne posso più e ripeterei cose già dette un centinaio di volte). Ma ora che ho capito il senso di cosa dici, tento (per una volta) di abbandonare la promessa che mi sono fatto, ovvero di non parlare mai di casi riferibili alle singole contrade e ti confermo che io, da contradaiolo semplice, il palio non l'ho mai vinto (ahimè), con sindaci (plurale) della mia contrada. E mi fermo qui...

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    4. A Tirelli non credo come non credo a Babbo Natale. Come fai a pensare che un uomo che non si è mai occupato di Palio arrivi da Firenze e rivoluzioni meccanismi e filosofie sanzionatorie in un mese (io sono a Siena da un quarto di secolo e, da appassionato e cercando di approfondire, molte cose non le ho ancora capite e metabolizzate)?
      Per il resto è semplice, un arbitro deve essere imparziale ma lo deve anche apparire. Se così non è il suo ruolo non viene accettato. Se non ce la fai, non fare l’arbitro, fallo fare ad un altro, ma ad uno vero, non ad uno fantoccio, che di Rockfeller con Josè Luis Moreno ne basta uno.

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    5. Ok, questa è una tua idea, la rispetto. Sicuramente il cambio di metodologia (che su Wiatutti si è tentato di sviscerare) anche secondo me non è farina del sacco di Tirelli, soprattutto agli inizi. Ma io non sono convinto che, anche con un altro Assessore, sarebbe cambiato qualcosa, perché quella che giustamente chiami rivoluzione nei meccanismi e nelle filosofie sarebbe ugualmente avvenuta, per ragioni x (già qui sopra analizzate). A costo di ripetermi, la scontentezza per certe sanzioni è diffusa, non riguarda solo una contrada o un gruppo di contrade... Per questo, da parte coinvolta, il ragionamento che fai per me non è condivisibile, perché la rivoluzione/involuzione (a seconda di come la vuoi vedere) riguarda tutte e 17 le contrade. Ora per me stop, perché se no si va nelle specifiche ragioni di lagnanza di ogni contrada, mentre qui si parla di concetti e di flussi.

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