La "nuova" Robur

Dopo un silenzio epocale, qualche giorno fa la proprietà Durio è tornata a favellare, in una conferenza stampa che ha fatto il punto sulla situazione, fra analisi (poco) critiche del recente passato ed importanti anticipazioni future.

Il passato oramai non ci interessa più, per cui commentiamo velocemente solo una pillola di saggezza di Federico Trani, che ci ha resi edotti, un mese dopo la fine del campionato, dell'obiettivo dell'annata 2016-2017, ovvero una onesta salvezza. Ecco, magari se ciò ci fosse stato comunicato al tempo, ci saremmo tutti messi l'anima in pace...

E tornando a ringraziare Marotta per la rete al 95° col Tuttocuoio - se no col cazzo che si sarebbe parlato di tranquilla salvezza - dividiamo per punti salienti le novità della Robur duriana 2.0.

L'ALLENATORE - E come da mesi si vociferava, Michele Mignani sarà il Mister del prossimo anno, con Vergassola inserito come vice. Un saluto alle due bandiere bianconere ed un in bocca al lupo per il lavoro che andranno ad intraprendere. Punto. Nel senso che il preambolo emotivo-sentimentale per Wiatutti termina qui; ed inizia un ragionamento logico, elaborato solo dal punto di vista del tifoso. Non conosco Mignani come allenatore, tranne la buona impressione che mi destò l'anno passato con la sua Olbia a Siena (ma vincere contro Colella era abbastanza semplice...), sebbene mi si dica che è uno che ama far giocare bene la propria squadra, schierata a trazione anteriore nella volontà di far divertire lo spettatore. A Olbia ha fatto bene per un campionato e mezzo, con promozione dalla serie D alla Lega Pro ed un interessante girone di ritorno fra i professionisti, fino al discusso esonero, dopo che qualche ingranaggio nel giocattolo sardo evidentemente si era inceppato. La speranza è che Mignani abbia accettato la panchina dopo aver avuto forti assicurazioni su un gruppo nutrito di giocatori di categoria da acquistare (una decina almeno, perché di giocatori utili da confermare se ne contano sulla punta delle dita di una mano) e che non serva a fare, insieme con Vergassola, da parafulmine per eventuali deficit della società per un'altra annata da dodicesimo posto, che diventerebbe oggettivamente pesante. La certezza è comunque che il CV di Mignani recita di un allenatore tutto da scoprire, di una scommessa alle prime armi, di un nome certo caro alla piazza, ma che non rappresenta sulla carta quel Mister che serviva immediatamente a far intendere che la proprietà virasse verso un netto salto di qualità rispetto alla aurea mediocritas appena "gustata". Vedremo se lo staff tecnico avrà ragione ad aver intravisto delle potenzialità importanti nel buon Michele. Personalmente tralascio ogni commento sull'opzione di una scelta "ruffiana", ritenendo Mignani persona troppo intelligente per cadere in simili tranelli.

IL CAMPO DI ALLENAMENTO - Sebbene non si tratti di "Milanello, Vinovo o Wembley" (cit. Trani), anche Siena avrà "il suo centro sportivo, tra virgolette" (cit. Trani), presso le strutture dell'Acquacalda, al compimento di un progetto che va avanti da alcuni mesi. Si parla di lavori prossimi a venire, di risistemazione di manto erboso e spogliatoi, del tentativo di riunire sotto la stessa struttura l'intero settore giovanile. Idee in divenire, al momento, che frenano ogni possibile commento a proposito. Ma un plauso (lo vedete che Wiatutti non è pregiudizievole con nessuno?) alla proprietà lo facciamo, se davvero manterrà le promesse sulla questione, poiché potremmo avere per la prima volta un campo di allenamento senza andare ad elemosinarlo a destra o a manca. E dopo l'annuncio, attendiamo chiaramente i fatti.

LA LETTERA DI IVANOV - Ci lascia un giocatore discreto, un panchinaro che non ha mai fatto polemica e - lo scopriamo adesso - un Signore che con grande sentimento ci saluta, noi tifosi ma soprattutto la splendida città che lo ha ospitato. Lettera, quella di Ivanov, da far circolare sotto il naso di tutti i calcianti che nel corso degli anni, adducendola come scusa per le proprie debacle professionali, hanno parlato di troppa pressione dell'ambiente bianconero. Ma una parte del documento stona parecchio ed è quella riferita all'approssimazione con la quale, a detta del portiere, la società lo avrebbe liquidato, senza una stretta di mano, un grazie o una spiegazione logica, ma solo mediante un freddo sms; oltretutto dopo una promessa a gennaio che il suo contratto sarebbe stato rinnovato. Niente di che, ci mancherebbe altro, in questo calcio spersonalizzato ed algido. Ma un altro piccolo esempio di come appaia aggressiva ed arrogante la comunicazione di mamma & figlio, distante a volte dalle minime regole di rispetto, di savoir faire e di buon gusto.

Per ora questo è quanto.
Attendiamo ora un calciomercato roboante, dato che, con questo materiale a disposizione (Mignani o non Mignani, campo di allenamento o non campo di allenamento), l'aurea mediocritas è riconfermata ad oltranza.