Perché la responsabilità è di Anna

Come da copione, come tutti i benedetti anni (almeno gli ultimi), il loop si ripete: febbraio arriva ed insieme giungono le prese di posizione, le contestazioni, i ripensamenti, i rinfacci.

Essere tifoso del Siena ormai è divenuta una pratica abitudinaria, si potrebbe scommettere a settembre ciò che accadrà per tutto l'anno venturo.
Siamo quindi giunti, da parte della tifoseria "di massa", al punto di poter individuare i primi responsabili di un (annunciatissimo) campionato mediocre, che ad oggi ci vede galleggiare in quella terra di nessuno che occhieggia contemporaneamente all'alto (poco) ed al basso (molto): stiamo parlando di Vaira e soprattutto di Dolci.
Dico "soprattutto" perché almeno Dolci sappiamo (suppergiù) cosa faccia in società; anzi, rettifico... che ruolo abbia in società. Le mansioni di Vaira, ad oggi, restano molto più sfumate e quindi poco attaccabili.
Non starò qui a parlare dei due, dato che mi pare che i lettori di Wiatutti abbiano già avuto la possibilità di leggere qualche giudizio sul blog.
Mi concentrerei invece su chi, a mio parere in maniera molto anomala, ancora non è stato oggetto degli strali della contestazione della tifoseria "di massa" (ma già lo è per la tifoseria "di nicchia"). Sto ora parlando della Sig.ra Anna Durio, Presidente della Robur Siena, con il permesso, per una volta, di lasciare da parte Federico Trani, Vicepresidente via PEC, che pare essere evaporato contestualmente alla serie di risultati negativi della squadra ed interessato basilarmente all'aspetto tecnico/tattico (vedi ruolo in società di Dolci/Vaira).
A me gli occhi! Pensate ad un'azienda. Di solito - a parte i casi di Stato o di banche massoniche - quando le cose non vanno, la responsabilità se la becca sempre chi siede sul gradino più alto dell'organigramma, che si stia parlando di un AD, un GM o un Presidente. Sì lo so, a Siena siamo drogati nel giudizio, dato che vediamo premiati tutti coloro i quali, occupando posizioni di massime responsabilità, hanno negato un futuro ai vostri figli. Ma datemi retta: non è così che funziona. Altrove, i massimi dirigenti sono rimossi dal proprio incarico qualora non conseguano risultati positivi, per cui seguite il filo logico del discorso ed uscite dalla bolla autoreferenziale del borgo medievale polveroso.
Siena, 1 marzo 2017. In pieno clima contestazione, la Presidente Anna Durio manda in onda un video-messaggio per puntualizzare alcuni aspetti della propria conduzione societaria, oltre che per divulgare la notizia del ritiro della squadra in vista del match contro il Livorno.
Si parla di "andamento assolutamente inaccettabile di queste ultime partite", peraltro "non assolutamente in linea con le potenzialità che ha questa squadra". Si invoca "compattezza fra ambiente, società, squadra, tifosi". Si accettano critiche costruttive e malumori, ma non quelle "che possano ledere o danneggiare l'integrità morale" (?) dei dirigenti societari. Il lavoro che si sta facendo, veniamo rassicurati, è comunque indirizzato a garantire un futuro ambizioso della Robur. Quale è la modalità per raggiungere questi obiettivi?
Ecco ancora la Durio che ci spiega: "Al mio fianco ho delle persone, oltre che dei professionisti. Io in queste persone ho riposto e ripongo la massima fiducia, non ho dubbi che stiano lavorando per me, per la Robur e per continuare il progetto che abbiamo intrapreso insieme. Voglio far presente a tutti che comunque qualsiasi decisione  relativa alla società, a partire dalla più stupida (dalla cancelleria, alle penne per arrivare ai collaboratori o ai giocatori), l'ultima decisione è sempre la mia. Sono ancora capace di intendere e di volere e quindi riesco a prendere le decisioni in completa autonomia".
A me, francamente, più chiaro di così pare che non possa essere spiegato. Per una volta, per i più cocciuti, ho anche messo in evidenza il testo in grassetto.
Prima è stato contestato Colella (giustamente) - poi Castiglia (giustamente) - poi Scàzzola (giustamente) - poi Dolci (giustamente) - poi Vaira (giustamente). Ecco, questi sono tutti uomini scelti tra tanti, senza una pistola puntata alla tempia, ed ancora oggi appoggiati e confermati dalla proprietà Durio, con la quale condividono un famigerato progetto (quale sia, lo sanno soltanto loro...). La quale proprietà, come è naturale che sia, si prende essa stessa, in modo assai dignitoso, tutte le colpe di questa annata mediocre. La Durio cioè agisce perfettamente di logica, siam noi (rectius: alcuni di noi) che o non capiscono o fanno finta di non capire.
Lei - e non suo figlio, a mio avviso, ragazzo di poco più di 20 anni che va fatto crescere come tutti gli altri ed al quale andrebbe però fatto capire che la Robur Siena è una squadra dal grande blasone per la categoria, che Siena è una piazza calcistica importante per la categoria e che con queste cose non si scherza come si può fare con un giocattolo - e solo lei è pertanto l'eventuale responsabile di accadimenti che non quadrano. Perché lo dice lei, non io, né Wiatutti.
Ma una domanda mi sovviene: ma se nessuno mai ha chiesto alla proprietà quale fosse l'obiettivo annuale (o oltre), ma cosa abbiamo da lamentarci?