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martedì 29 novembre 2016

Il racconto di MP (-S)

Una di queste sere ho avuto l'ardire di andare a vedere un incontro organizzato dal locale M5S a titolo: "Verità e responsabilità sul disastro MPS".
Pochi giorni prima avevo letto un articolo sulla situazione della banca de "La Nazione". Un confronto si impone.
1 - L'INCONTRO DEL M5S. Anzitutto una nota introduttiva. Complimenti agli organizzatori, che hanno saputo convogliare in una stessa serata una serie di interventi trasversali di discreta rilevanza. Ho letto di qualcuno che ha affermato che non si sarebbe aggiunto niente a ciò che già si sapeva: vero. Ma anzitutto repetita juvant, soprattutto per chi non vuole o non sa ascoltare. E poi è giusto a volte fermarsi, arrotolare il nastro e ripartire, dato che le informazioni hanno bisogno di sedimentarsi e soprattutto di rendersi organiche. Funziona bene a mio avviso anche la formula, che è quella di aprire fisicamente una porta e di lasciare entrare chi sia disposto ad ascoltare/partecipare, praticamente senza alcun tipo di filtro o di discriminazione; chi non lo fa, semplicemente sceglie di non farlo.
Passiamo adesso alla parte più importante che vi vorrei comunicare (e che non è facile descrivere). Terminata la serata di ascolto - due orette belle dense di informazioni "pesantucce" - ho avuto la netta sensazione di essere entrato dentro una grande lavatrice e di essere stato frullato con un detersivo a base di merda. Mi scuso per le parole non eleganti, ma tale era il mio stato d'animo. L'impressione è stata quella di essere sporco, dentro e fuori; di essere stato comunque sia a contatto con una serie di porcate (che a mio avviso ancora non sono finite), effettuate sulla pelle di persone normali e non propriamente consapevoli, ordite da contadini rivestiti che si sono finti manager finanziari, da politici senza scrupoli, da entità sovra-istituzionali che probabilmente sminestrano i nostri soldi e i nostri destini a proprio piacimento. Un muro di immondizia altissimo, enorme, impossibile da valicare. E tutta Siena ci sta dentro. Una sensazione così soffocante che mi porterà, con tutta probabilità, a scappare ancora una volta via da questa città, dove la mistificazione è all'ordine del giorno. Complimenti a chi ancora ha il coraggio (sì, il coraggio...) di fare contro-informazione, politica di opposizione (ma vera, no le seghe), resistenza di qualsiasi tipo a questo stato di cose: siete davvero i miei eroi. Gli altri, che vadano affanculo.
2 - L'ARTICOLO DE LA NAZIONE. A firma Agnese Pini, del 16 novembre. In pratica, una chiamata alle armi per salvare la banca. Questo l'incipit: "L'operazione salvezza ha ufficialmente inizio. E in causa sono chiamati anche i risparmiatori, che dovranno fare la loro parte per trascinare la banca più antica del mondo fuori dalle secche in cui l'ha lasciata la Bce la scorsa estate". E poi si spiega nei particolari il piano di salvataggio, particolari appunto che non corrispondono esattamente a quanto ho personalmente ascoltato alla serata di cui sopra: ma lasciamo stare. Analizziamo il testo citato.
"Operazione salvezza": si dà per certo che ci sarà una salvezza da una condizione di disagio.
"In causa sono chiamati": in una certa accezione, è l'ufficiale giudiziario che chiama in causa le parti di un giudizio, potenzialmente anche accusate o colpevoli.
"Dovranno fare la loro parte": si noti l'utilizzo del verbo dovere, che crea una inevitabilità del coinvolgimento dei risparmiatori in una situazione che essi non solo non hanno creato, ma anzi hanno subito.
"Trascinare": l'impatto emotivo di questo verbo rimanda ad un cammino lento e faticoso, che probabilmente avrà bisogno di altri sacrifici (dei risparmiatori).
"La banca più antica del mondo": si esalta e si mitizza il passato dell'istituto, ancora una volta vicino alla figura di un Babbo a-temporale.
"Fuori dalle secche in cui l'ha lasciata la Bce": forse il passaggio più chiaro ed oscuro al tempo stesso, che getta la colpa in maniera assoluta ad una Istituzione lontana, inavvicinabile, non contigua ai vari dirigenti che nel corso degli anni hanno effettivamente distrutto una banca (mai nominati, neppure indirettamente, come se fossero spariti dalla scena, o meglio se sulla scena non ci fossero mai stati).
Ecco, questa si chiama analisi del sottotesto - tecnica applicata ai testi teatrali, poi mutuata dal mondo giornalistico e della comunicazione in generale - in cui ogni parola è scelta per comunicarci anche in maniera subliminale una informazione che non si legge specificatamente sul testo scritto. Alcuni giornalisti (quelli bravi) la utilizzano in maniera
elegante e difficilmente riconoscibile, altri (quelli un po' meno bravi) la brandiscono come una clava e si fanno riconoscere anche da una mezza calzetta come me.


E comunque, cari lettori, a voi stabilire le differenze, a voi discernere le diversità. Che ci sono...

7 commenti:

  1. Sembrava anche a me che fose colpa della BCE . Ahahahahahahah . Veramente una città di contadini rivestiti.

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  2. Il problema rimane sempre lo stesso e che anche Bisi ribadì in qualche salotto TV "Se non fosse venuto a galla, il groviglio sarebbe andato avanti e si stava meglio tutti" Come a dire mettiamoci una pietra sopra, torniamo al passato che c'eravamo tanto amati.

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  3. Io domenica andrò fieramente a votare NO al Referundum,nella speranza di contribuire in prima persona al fatto che questa lurida banchetta di PARTITO sparisca dai coglioni.
    Oramai di senese Mp non ha niente,anzi sta portando solo merda a questa città di contadini rivestiti(in primis,il nano malefico di Guistrigona con i suoi sodali calabresi e delle Masse).
    Mai mangiato al loro trogolo,mai benificiato di un cazzo di niente e se qualcuno,nell'indotto,ci dovesse rimettere MEGLIO:che vadano a fare i cartoni oppure inizino ad ingegnarsi con le proprie forze!
    Così imparano,a cominciare dai commerciantucoli locali che mai,dico mai,hanno detto pio subendo ricatti su ricatti(esempio classico:non riscuotono da mezzamerda e dalla ligure ma non fanno ingiunzione perché hanno il conto al MontedeiPegni che può,volendo,seccargli ogni fido concesso in un amen).
    Vorrà dì per rinnovare i costumi del Corteo Storico si chiederà i dindini al Credito Cooperativo,oppure ci si fa qualche toppa e si va avanti così per altri 20 anni,noo?
    Si può vivere come TUTTI GLI ALTRI IN ITALIA,OPPURE BISOGNA CONTINUARE A S-U-B-I-R-E IL MODUS OPERANDI DI "BABBONE",che ha SEMPRE avuto "figli e figliastri"??!!
    Ma poi..."Babbo"Monte di che/chi??c'è chi gli è sempre andato nel culo e ha campato bene finora,quindi SVEGLIAAAAA,SIENA,DEFENESTRIAMOLI TUTTI COME FECE BARBICONE!!!


    Uno delle lastre INCAZZATO.

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  4. PUR CONDIVIDENDO LA TUA INCAZZATURA, TI VOLEVO RICORDARE CHE SIENA CAMPA SOLO SU POCHE COSE: TURISMO, COMMERCIO, BANCA, UNIVERSITA', COMUNE, POLITICA E EX SCLAVO...L'IMPRENDITORIA NON ESISTE... TE COME CAMPI? E' VERO CHE E' UNO SCHIFO MA CERCHIAMO DI ESSERE REALISTI, ALMENO PER IL BENE DEI NOSTRI FIGLI ! LA PAROLA D'ORDINE NON E' DISTRUGGERE MA LOTTARE PER CAMBIARE IL MECCANISMO E LA MENTALITA' ! O FORSE E' TROPPO TARDI...





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    1. Io campo di espedienti:spaccio,prostituzione e sfruttando l'immagine del Professor Maxcicci a fini di lucro.

      El Cinico(fa outing).

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    2. Io ti dico come campo quando te mi dici in che filiale della banchetta rossa lavori.

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    3. Feeeermo El Cinico! Sullo sfruttamento d'immagine di Maxcicci mettiti in fila...

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