Non voglio commentare i risultati pratici raggiunti dal convegno (a proposito: ce ne sono stati?), dato che molto più bravi di me a tirare una conclusione sono e saranno i bloggers veri.
I quali, tuttavia, hanno già messo in bella evidenza un aspetto che vorrei approfondire, ovvero un certo impaccio dimostrato dai nostri esponenti politici, messi davanti ad un confronto "vero", senza claque e followers dei "mi piace" da social network.
E quindi partiamo con una serie di constatazioni soggettive (cioè mie), che chiaramente potranno essere confutate in quanto tali.
Anzitutto, lo spazio della contrada si rivela eccezionale per un confronto diremmo quasi "all'americana". Eh già, perché in contrada, seppur in maniera civile e rispettosa degli altri, si può ancora alzare la voce, fischiare e rumoreggiare quando altri (anche parecchio folosi) dicono falsità o stronzate. Lode pertanto all'iniziativa del Leocorno, che si è preso carico delle difficoltà delle gente del rione, mettendola in contatto con chi deve gestire i problemi della città, nel ruolo di ambasciator che non porta pena. Occhio signori, questo può essere a mio avviso sempre più il futuro delle contrade, cioè quello di tornare a fare Politica sociale (notare la maiuscola), facendosi da portavoce delle esigenze della gente "normale" ed altrimenti dimenticata dalle Istituzioni. Lo so, questa posizione potrebbe avere aspetti critici; ma, come suol dirsi, "a mali estremi estremi rimedi".
La sensazione, all'ascolto delle parole degli intervenuti, è stata poi quella di enorme distacco fra l'affabulazione dei nostri amministratori e le esigenze del popolo zozzo. Come saprete, Wiatutti sta fortemente dalla parte di quest'ultimo, per cui non vorrei essere troppo partigiano, ma il senso di lontananza fra le parole vacue dei vari Valentini e Mancuso e le sensate domande e le richieste di aiuto del volgo mi è parso palese. E mi domando come possa funzionare una comunità, se chi è preposto a gestirla - semplicemente - non ascolta, si parla addosso, si perde in ghirigori dialettici asfittici e stucchevoli. Non ci interessa, ad esempio, che Siena abbia più cinemi di Città di Castello (ma che cazzo ce ne frega?), se poi ci tocca andare a Sinalunga o a Poggibonsi per godersi la visione di un film in una sala decente. Non ci interessa la gestione della movida a Firenze (ma che cazzo ce ne frega?), se poi per tornare a casa la notte ci tocca zigzagare fra vomitate e pisciate in Via Pantaneto. Insomma, se si viene convocati a discutere della situazione critica (e non della "movida", termine che potrebbe sembrare addirittura fescion) di una via cittadina che per scelta politica si è voluta far diventare il centro del divertimento notturno, allora si discute della situazione critica della via cittadina che per scelta politica si è voluta far diventare il centro del divertimento notturno. E tutto il resto è semplicemente fuffa. Punto.
Infine, fra tante criticità, un raggio di luce, una speranza in fondo al tunnel, almeno per la soluzione della problematica dei sacchi dell'immondizia messi in strada in orari non consentiti: personale scelto, in stile RIS de noantri, potrà aprire gli stessi sacchetti per andare a trovare delle tracce (anche di DNA?) utili per risalire al birichino che li ha depositati quando non doveva! Ecco qui come questa amministrazione risolve i problemi: andando a rovistare fra bucce di banana, preservativi usati e bottiglie di plastica, troverà sicuramente il colpevole. Ogni nostro commento penso a questo punto che sia superfluo, che ne dite?
Leggendo l'articolo sulla Nazione dove alcuni intraprendenti giornalisti si sarebbero intrufolati fra gli scalmanati di Pantaneto viene da porsi le seguenti domande.
RispondiElimina1) Si sono intrufolati fingendosi studenti Erasmus e di conseguenza chiappato una turbina epica?
2) Se si, dove avranno i nostri cronisti espletato i loro bisogni dato che ammettono che alle una i locali erano tutti chiusi ed alle quattro e mezza erano ancora sul luogo del delitto a fare bisboccia con i ragazzi?
3) Nel caso non si fossero intrufolati si saranno mascherati da cassonetto della monnezza? Idrante? Palo della luce o nel caso più probabile si saranno semplicemente vestiti di nero e dopo essersi sdraiati sulle strisciate di bitume mimetizzati in perfetto stile Vietcong.
4) Non è che tante le volte sono stati loro a suonare al tizio che alle quattro è sceso e vedendosi negare l'uso della toilette gli abbiano gridato "senese di m" e per spregio hanno poi evacuato una piota a testa davanti casa?
Ma mettere una illuminazione più adatta, far fermare una pattuglia (l'articolo dice che ogni tanto passavano) e magari du telecamerine è così, come diceva il buon Gian Pierre, tres difficil...? No aspetta lui diceva plus facil...
Qui è tres difficil, evidentemente.
EliminaOttima la ricostruzione complottista del parto fecale.