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venerdì 27 maggio 2016

Wiatutti: la logica della logica

È davvero con grande piacere che vado a pubblicare un pezzo di un segreto fan extra foloso, inviatomi per mail.
A volte un articolo agiografico ci vuole, fosse solo per alzare il livello dell'autostima. Ma in questo caso, a mio avviso, c'è di più: c'è infatti una "logica" spiegazione del perchè del successo di questo blog.
E poi davvero nel "monello scanzonato, di sicuro con le ginocchia sbucciate e le tasche dei pantaloncini sformate dai mazzi di figurine" mi ci rivedo abbestia...


Tra chi scrive ammirandosi allo specchio e chi scrive senza saperlo fare (conquista sociale della tecnologia che facilità l’autoproduzione), gli scritti incomprensibili o insulsi in circolazione abbondano. Nel panorama dei blogger senesi circola un monello scanzonato, di sicuro con le ginocchia sbucciate e le tasche dei pantaloncini sformate dai mazzi di figurine, che senza salire sul pulpito o scendere velleitariamente in trincea ha fatto della banalità che si cela dietro ogni pensiero logico una forma di comunicazione concreta. 
Wiatutti non si avventura in ragionamenti astrusi e verbosità ellittiche; ma non propone neppure la replica dattilografica dei discorsi da bar sport. 
Al contrario, si limita ad esporre un fatto e proporre soluzioni conseguenti di una banalità così sconcertante da risultare geniale, in equilibrio perfetto tra “vorrei” e “posso” e troppo semplici perchè menti illuminate possano pensarci. Esattamente semplici come semplice è il post it: che qualcuno però ha dovuto inventare... 
Che forse Wiatutti abbia capito che il talento decisionale sta nel trovare soluzioni semplici a problemi complessi? Se sì, proponga qualcosa anche per il futuro della Robur, please. 
Condite con il sale del sarcasmo spesso feroce e il pepe di un dizionario ammiccante zeppo di neologismi e coloriture dialettali, le uova di Colombo confezionate da Wiatutti non si spaccano mai se non, rigorosamente, in tasca ai destinatari dei suoi strali. E questo sia detto da chi ha sempre sostenuto che ai detentori del potere, di qualsiasi genere esso sia, dà molto più fastidio il ridicolo rispetto ad un attacco serio e veemente che ne legittimerebbe spessore e ruolo. 
E allora viva il non prendersi (apparentemente) sul serio, ripetere ai lettori che le cose serie si possono dire anche scherzando, che incupirsi non serve a niente se non a ritardare qualsiasi forma di reazione positiva. 
Vuoi mettere la soddisfazione di immaginare qualcosa di piacevole? Tipo vedere alla prossima Strade bianche il sindaco che rimonta e stacca sullo strappo di via Santa Caterina il corridore in fuga entrando nel campo per tagliare il traguardo vittorioso tra due ali di giubilanti tifosi della Robur? Oppure qualcosa di ancora più piacevole, tipo la squalifica che raggiunge il sindaco perché l’uso di bici elettriche è proibito dal regolamento (retrogrado e per nulla smart) e la vittoria viene assegnata al secondo classificato, tal “ Io t’avviso”? Ma dai... e hai visto come agitano compiaciuti la coda i folosi scoiattoli del Rastrello? 
E allora avanti così, WIATUTTI. Senza trombe e trombetti (del Comune), con leggerezza apparente ma in realtà con il pungolo sempre pronto, sbertucciare e irridere, dimostrando che quanto di più “normale” possa esistere è spesso anche quanto di più logico ci sia. E costa pure meno di mille elucubrazioni un tantino smart, oltre a funzionare senza batterie.


Lorenzo

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