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lunedì 23 maggio 2016

Non voglio... Non farlo...

Non voglio... Non voglio... Non voglio... Non voglio...
Non farlo... Non farlo... Non farlo... Non voglio davvero scrivere niente (ancora) sulla trattativa in atto fra Ponte e Durio, ma non ce la fo più.

Per cui, qualcosina la butto giù, dai. Ma proprio du' cazzate, perché ho davvero poca ispirazione.
Niente di che, dicevo, anche perché tutti noi abbiamo scarsa conoscenza di cosa stia succedendo, sebbene io un'idea me la sia fatta (è una mia idea, per cui siamo nella sfera dell'ampiamente soggettivo). Da una parte uno squalo, uno speculatore nato, che pensa solo a monetizzare il più possibile da ogni situazione, anche quella più disperata, probabilmente reso ancor più forte di quanto non lo sia da un contratto preliminare scritto come si deve. Dall'altra una parvenu del mondo del calcio di livello, che rischia, per mancato calcolo o addirittura per sprovvedutezza, di rimetterci subito le penne, che probabilmente lo stesso contratto non lo ha letto bene.
Non ho davvero voglia di dare giudizi, sia perché le bocce non paiono del tutto ferme, sia perché ancora abbiamo poche informazioni da divulgare. Ed allora parlo di altro.
Parlo dei tifosi, giustamente in fibrillazione, sebbene vada a mio avviso apprezzata una loro certa calma di base, in attesa che il filo, seppur teso, non si spezzi del tutto.
E parlo dell'atteggiamento molto, molto calmo dell'entourage governativo cittadino.
Dispiace sottolineare - perché pare quasi che io non sappia fare altro - ancora una volta il totale menefreghismo del sindaco quando si tratti di problematiche legate alle maglie bianconere (sindaco al contrario sempre pronto a presentarsi in prima fila per biciclette o runners). Ma quando si parla di Siena, ancora silenzio assoluto; la cosa - davvero in modo evidente - non interessa.
Pensiamo al contrario che ora sia arrivato il momento non solo di favellare, ma di agire, costringendo i due contendenti ad un incontro ad oltranza davanti ad un contratto, che alla fine deve essere firmato. 
Sì, lo so benissimo che la trattativa in atto intercorre fra privati e che pertanto essi hanno il diritto di fare ciò che vogliono. Ma anche no! Perché la Robur va considerata un bene comune, di tutta la città, anche di coloro che non hanno passione e che non seguono.
Eppure, ancora una volta, queste parole sono scritte per niente e nessuno: la verità è che del Siena, a certi livelli, non importa un cazzo.

"Non voglio sentirmi intelligente guardando dei cretini, voglio sentirmi cretino guardando persone intelligenti"
(F. Battiato)

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