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martedì 3 maggio 2016

Il problemino socioni

Allora...
1) andate all'articolo del 7 aprile.
2) stampatelo.
3) bruciatelo.

Oh, non si riesce davvero a seguire una linea logica nel dirimere la questione dei socini...
Ah... e non si chiamano nemmeno più "socini", ma "socioni"; sia perchè oggettivamente in due anni hanno immesso un bel po' di capitale fresco, sia perchè la Robur è l'unica società di calcio al mondo in cui il 2% delle quote influenza fortemente il 98% restante.
Eh già, perché ad oggi la questione socioni mi pare che tenga paradossalmente molto banco; troppo banco.
In generale, l'impressione è che i socioni siano fortemente adirati anzitutto con Ponte: e fin qui, niente di nuovo. E che però si stiano vieppiù incazzicchiando anche con Durio & C.
Ricordiamo en passant che pochi giorni fa l'Avv. Panti aveva lanciato nello stagno un sassone, dichiarando il presidente "moroso" e non in grado di votare nel CdA. Evento che, se fosse capitato in una qualsiasi altra società o azienda, avrebbe avuto il potere di scatenare mille polemiche e problemi: ad oggi, da noi niente è successo, nè una dichiarazione presidenziale, nè un seguito dei socioni, niente di niente.
Ricordiamo anche che Ponte aveva richiesto una convocazione telematica (sic!) dell'assemblea dei soci per tentare di estromettere Mele e diventare in questa maniera amministratore unico della società, il tutto attraverso mail certificate (sic!); motivo della richiesta: mancanza di affectio societatis del socio minoritario. Evento che, se fosse capitato in una qualsiasi altra società, avrebbe avuto il potere di scatenare mille polemiche e problemi: ad oggi, da noi niente è successo, Mele è sempre al suo posto, Ponte non ha più parlato della questione.
Ricordiamo anche che successivamente Mele ha dichiarato di "non essere mai riuscito ad avere libero accesso agli atti contabili". Evento che, se fosse capitato in una qualsiasi altra società, avrebbe avuto il potere di scatenare mille polemiche e problemi: ad oggi, da noi niente è successo, Mele non ha più spinto la notizia clamorosa, Ponte non ha mai replicato.
Ricordiamo anche che Mele ha ribadito più volte la sua fondamentale attività per la ripartenza del calcio a Siena, dichiarando di aver garantito egli stesso "la garanzia per l'iscrizione ad entrambi i campionati", con fideiussione totale a suo carico, lui all'1,21% delle quote! Evento che, se fosse capitato in una qualsiasi altra società, avrebbe avuto il potere di scatenare mille polemiche e problemi: ad oggi, da noi niente è successo, Mele continua ad avere garantito la fideiussione, Ponte non ha ancora replicato.
Ricordiamo anche che Mele, al fine di avere un incontro con la probabile nuova società, è stato "convocato" in diretta televisiva dalla Sig.ra Durio (sic!) e che poi l'abboccamento non è andato a buon fine, per avere la nuova proprietaria presentato all'appuntamento l'indesiderata dott.ssa Amato, il cui ruolo nell'iter del passaggio societario evidentemente non è stato ancora ben compreso.
Il tutto mentre il buon Trani rimanda al modello Barcellona...
Insomma, come vedete ce n'è per tutti i gusti. Se non fossimo tanto abituati alle situazione grottesche che si sono avvicendate presso il Rastrello in questi ultimi anni, probabilmente non crederemmo ai nostri occhi.
Mah... ridiamoci su per non piangere e tiramm' innanzi. E godiamoci intanto il grande football sciorinato dalla squadra.

PS: E mentre tutto ciò capita, dovremmo anche sapere che, per questioni legali, esistono dei tempi necessari al disbrigo delle procedure di acquisto delle quote lasciate dai soci che non hanno ricapitalizzato che impediscono de facto ogni rapida conclusione della trattativa... Ma di che si sta parlando?

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