Riprendo dal profilo facebook di tale Patrizio Bergoglio (parente?) questa tristissima riflessione, che riporta tale incipit: "In questo racconto sono stato anche ottimista... lo ho ambientato nel 2039... hanno fatto più presto a levacci il Palio".
Premetto che ebbi il piacere (?) di leggerlo anni fa. Ora è ormai divenuto di stretta attualità. Lo pubblico, così lo si mette agli atti. Con una punta di amarezza.
Fa caldo stamattina, un vento afoso ha soffiato tutta la
notte su Pian del Lago, sulla recinzione intorno alla città ed entrando
dalle finestre ormai sconnesse della mia camera. L’ascensore è
sempre guasto e scendo sbuffando i trentadue piani tutti uguali, tutti con la
solita pianta di ficus di plastica ad ogni pianerottolo.
Finalmente arrivo sulla piazza e mi fermo a riposare sulla panchina di
fronte al monumento a Peppino Muccari, Presidente della Fondazione
MPS-BNL (Monte dei Paschi del Sud-Banca di Napoli e Lecce) ai tempi del
Primo Grande Cambiamento e guardo le tre torri gemelle - novantanove
piani complessivi di trecento mini-appartamenti ciascuno. Il vento
soffia ancora facendo ondeggiare il vecchio e stinto cartello
all’ingresso della città: "SIENA 2 FIORE DEL LAGO - COSTRUITO CON IL
CONTRIBUTO DI MPS-BNL".
Mi sento stranamente inquieto, forse
sarà lo scirocco, ma non ho nemmeno voglia di fare due chiacchere con il
vecchio Panti, già della Selva e ormai quasi centenario, che tanto mi
racconta sempre dei dieci palii vinti quasi di seguito quando era giovane.
Improvvisamente gli altoparlanti entrano in funzione con il solito
fischio e la solita voce registrata delle grandi occasioni annuncia: "Alle ore 12 avverrà l’estrazione dei cento residenti che potranno
recarsi a Siena per il Palio. Alle ore 12,30 partiranno i pullman. Alle ore 13
è prevista la colazione al Mc Donald's 15 di Piazza Valona, già Piazza
Indipendenza".
È vero, oggi è il 16 agosto, ecco il perché della tensione che da stamani non mi lascia!
Il 16 agosto, quanti ricordi...
Mi sembra ieri lo scorrere lento delle ore in contrada in attesa di
andare in piazza e il giorno che entrai alfiere, la mattina passata a
rivedere ad occhi chiusi tutta la sbandierata per la paura di sbagliare. C'era vento come oggi ed all’imbocco del Casato mi raccomandai a Gigi di
non fare tanto alto il primo scambio… lì c'era
sempre quel soffio vigliacco, che dava alla bandiera traiettorie
imprevedibili.
Poi venne il 25 agosto 2019, quando il Presidente
della Fondazione Gennaro Ruotolo convocò il Sindaco
Rudyah Belisha e le altre Autorità cittadine. Fu una riunione breve; il
Presidente venne subito al nocciolo: "Ci sono sempre troppi
contradaioli in città e non sempre si riesce a tenerli a bada per il
Palio. Il 16 la moglie del nostro maggior azionista ha sentito
chiaramente una parolaccia e forse anche una bestemmia dopo la corsa, le
è anche caduto il bicchiere della Cola macchiando il vestito da
cocktail e lo smoking del console pakistano".
"Facciamo il
possibile...", balbettò il Questore Abdullah Mohammed. "Ne abbiamo
arrestati quindici anche ieri, ma sono incontenibili quando si arriva a
quella dannata gara di cavalli".
Intervenne anche il Rettore
Calogero Niscemi: "Ma anche d'inverno molestano i miei studenti,
suonano i tamburelli e cantano anche quella canzone vietata nel 2011
perchè contro la multietnicità… come fa? Ah sì… Nella Piazza del Campo ci
nasce l’amarena… mi pare".
"Io avrei pensato alla soluzione", tagliò corto il Presidente.
Il giorno dopo i liberi, neutrali ed imparziali giornali cittadini
titolavano: "MUNIFICO DONO DI MPS ALLA CITTADINANZA: sarà costruita a
Pian del Lago una nuova, moderna città, dotata di tutti i servizi per
risolvere il problema degli alloggi".
Mah.. fra un pensiero e
l’altro s’è fatto quasi le 3… a quest’ora le comparse arrivate da
Cinecittà si stanno mettendo le nuove monture realizzate da MPS, molto
più colorate di quelle vecchie per piacer di più ai raffinati americani. La benedizione del cavallo invece fu disabilita nel lontano 2006, perché il
Vescovo trovava disdicevole che i cavalli entrassero in Chiesa. Quanto ci ho pianto gridando: "Sona sona campanina", dopo che il Correttore aveva gridato: "Vai e torna vincitore".
Ecco, comincia il collegamento sul maxischermo, so' già entrati gli alfieri con le loro tre bandiere ciascuno per rendere più scenografica
la sbandierata, il trattore che tira il carroccio ha già quasi finito
il suo giro tra gli evviva e i battimani degli ospiti. Lo speaker
ci annuncia che i cavalli si dirigono ai nastri di partenza agli ordini
dello starter e mi viene da ridere pensando a quanto offendevo il
Masoni per il suo: "La rincorsa entra fiancata, la mossa è valida!".
Aspetta… zitto… so' partiti! Vai, vai, è in testa la Torre… ancora un giro…. attento al Casato…. è Torre, è Torre!
Quanto ho sperato da giovane e poi da adulto di gridare queste parole,
sapendo che la voce mi sarebbe strozzata in gola. Correre come un matto
sotto il palco a prendere il Palio, abbracciare gli amici, cadere e
rialzarsi gridando e piangendo mentre schizzo via al Duomo.
Ma ora non mi importa più. Questo non è più il mio Palio.
Mi alzo per andare a casa. Una delle guardie che controllano ormai
per abitudine che da tanti anni nessuno si agiti o che si
lasci andare a manifestazioni sediziose, mi guarda con simpatia e mi
sorride: "Dove vai? Te non eri della Torre? Lo sai che puoi festeggiare,
ti è concesso un bicchiere di spuma"; mi strizza l’occhio: "Anche
due… sai, il mi' nonno era contradaiolo come te".
Faccio spallucce: "No grazie, so' stanco… vo a letto".
Incontro il vecchio Falchi del Nicchio: "Che fai, piangi?".
"No, no. Sarà questo vento che mi dà noia agli occhi".
"Buonanotte".
"Buonanotte".
Bella intuizione questa...direi geniale....purtroppo hai scritto quello che penso da tempo... tutto sta cambiando e in peggio... questo è quello che troveranno i nostri figlioli e i nostri nipoti. Manca però forse che il Rettore Calogero Niscemi sia a Capo della Cupola di Afragola/Taverne d'Arbia e soprattutto al posto del Rastrello ci sia un bellissimo Campo Rom o un Centro Sociale pieno di bellissime personcine....Per il resto sarà così....
RispondiEliminaCiao e complimenti
Rino Daus
Ancora complimenti e tanta tristezza! Andrea P.
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