Il canale youtube di wiatutti!

martedì 3 novembre 2015

Succede in Islanda...

"E che ce ne frega?", direte voi, meravillissimi lettori di Wiatutti.
Ve ne frega, ve ne frega...

Per chi non lo sapesse, per tanti motivi, dall'inizio del default che ci ha reso tutti più poveri (non solo sul piano economico, ma soprattutto su quello della tutela dei fondamentali diritti della persona), l'Islanda è stata - anzi meglio, poteva essere stata - l'esempio di come bisogna reagire ai soprusi che i Potenti ci rovesciano addosso.
Qui da noi (ma anche altrove), un popolo rimbecillito da smartphone e scie chimiche ha letteralmente dato il proprio consenso/assenso alla drammatica escalescion di attività delinquenziali che la politica ha messo in pratica, gestita e comandata dal potere finanziario (banche).
In Islanda invece, fin dal 2008, dopo che le tre maggiori banche del paese dichiararono default per aver accumulati debiti per 85 miliardi di dollari, qualcosa non è tornato.
Senza andare a ripercorrere la recente storia islandese, focalizziamo l'attenzione sulle vicende relative a questi ultimi mesi.
In primavera il piccolo paese scandinavo ritira la richiesta di ingresso nella UE, formulata ufficialmente nel 2009. Senza - udite udite - morti, guerre civili o drammoni così come dipingono gli schiavi del Potere all'idea dell'abbandono del totalitarismo massone europeista.
Contrariamente all'Inghilterra (che ha nazionalizzato Lloyd e RBS con i soldi dei contribuenti) e USA (che ha acquistato grosse quote azionarie nelle banche di Wall Street ritenute "too big to fail"), l'Islanda ha poi semplicemente fatto fallire le banche e messo in prigione i banchieri e gli altri responsabili della crisi.
Insieme ad altre operazioni tecniche - come quella di accettare l'inflazione, lasciando crescere i prezzi domestici ma agevolando l'andamento delle esportazioni all'estero - fin dall'estate del 2015 ha un PIL sopra i livelli pre crisi, senza aver intaccato la base del proprio welfare ma anzi avendo ripianato il proprio enorme debito con il FMI.
In questi giorni, l'Islanda ha sbattuto in galera un altro banchiere corrotto; è l'ultimo di una lunga serie di arresti (26, per la precisione, con anni 74 totali di pena).
Nei giorni scorsi, altro fantastico annuncio: tutti gli Islandesi riceveranno una rendita dalla vendita di una delle tre più grandi banche dell'isola, la Islandbanki, allo stesso Governo islandese. Il Ministro delle Finanze ha difatti spiegato semplicemente che il Governo acquisterà il 5% della banca e "la distribuirà alla gente di questa nazione".

"Sì, vabbè... ma che ce ne frega?", continuerete a dirmi.
Ma come che ve ne frega? Ma non state continuamente a domandare cosa bisogna fare per risolvere le cose? Ecco, direi che questo sarebbe un bell'inizio, anche nel nostro bel borgo medievale. Non l'avete capito come hanno fatto là? Bene, ve lo ridico:
1) far fallire le banche che hanno divorato masse di denari.
2) mettere in prigione i banchieri corrotti.
Punto.

2 commenti:

  1. Per fare come l'Islanda bisogna non essere una colonia, soprattutto nella testa (quindi niente da fare carissimo wiatutti). Saluti. Cecco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahi ahi, penso che questa sia la sacrosanta Verità...

      Elimina