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giovedì 26 novembre 2015

I 14 moschettieri

Sabato scorso, presso quel locus amenus che risponde al nome di Castel di Pugna, quattordici nuovi soci senesi sono stati presentati alla stampa ed alla tifoseria bianconera.
Premetto che io sono uno un po' tonto che sulle cose c'arriva abbastanza tardi (ed è per questo motivo, ad esempio, che lascio sempre un po' decantare gli avvenimenti prima di scriverci qualcosa); che ho bisogno di verificare la realtà empirica delle cose; che so far poco di conto; e che capisco pochissimo di composizioni societarie.
Va da sè, pertanto, che non ho molto compreso al momento il senso dell'ingresso dei 14 nuovi soci senesi, entrati in quota allo 0,5%.
Ragion per cui vado subito a rileggere le parole dei diretti interessati, per capire cosa essi ci dicono.
Il padrone di casa, conte Luigi Fumi Cambi Gado, afferma anzitutto che "l'obiettivo del presidente è di coinvolgere alcuni imprenditori e professionisti del senese per renderli vicini alla società" e che "i senesi che si mettono a disposizione daranno un contributo non tanto a livello finanziario, ma nel far sì che Siena rimanga dei senesi".
Primo spunto di riflessione: i 14 moschettieri non apporteranno una iniezione di capitale fresco (probabilmente il 7% totale delle loro quote sarà ceduto dall'ing. Mele?), ma rappresenteranno una specie di consiglio di garanzia di notabili, formato da persone conosciute in città. La questione su cui avremmo da discutere è che Siena non rimarrà dei Senesi (mai stata...), poiché questi deterranno circa il 10% delle quote societarie e la maggioranza sarà ancora saldamente in mano ad Antonio Ponte. Ergo: i Senesi non conteranno de facto niente, ai fini delle decisioni societarie importanti.
Il presidente ci descrive l'ingresso dei soci, gente che "ha delle ambizioni" e che "come noi crede nel Siena", ed inizia a svelare (forse) il reale scopo del coinvolgimento di questi "professionisti della città": "Sul progetto stadio sto cercando di coinvolgere personaggi di spicco... vogliamo all'interno della struttura diversi tipi di imprese. Stiamo cercando, spero insieme all'Amministrazione, di coinvolgere le istituzioni della città, Confcommercio, Confindustria e le altre associazioni di categoria".
Secondo spunto di riflessione: i 14 moschettieri, per competenza, curriculum vitae e visibilità/notorietà, rappresenterebbero la carta da giocare per l'accesso ai lavori di riqualificazione del Rastrello (sogno mai tramontato ed eredità dell'ultima era mezzaromiana) e soprattutto per tentare un contatto con l'Amministrazione Comunale, mai (finora) amica della Robur Siena. E forse (forse) anche per essere presentabili verso le banche cittadine, ai fini di eventuali finanziamenti e prestiti.
Amministrazione Comunale rappresentata all'incontro dalla punta di diamante del momento, vicesindaco Fulvio Mancuso (che mai, finora, si era mosso così allo scoperto in merito a questioni bianconere), il quale, a proposito dell'affaire riqualificazione, ribatte: "Sul progetto stadio posso solo dire che ciò che ho ascoltato stamani mi stimola ulteriormente, per un nuovo sviluppo economico... Il primo progetto ha fissato una strada, ora occorrono investimenti, lo stadio va visto in funzione dello sport, con tutti i suoi coinvolgimenti, ma anche come progetto con identità e sostenibilità economica".
Terzo spunto di riflessione: l'aver inviato il vispo Mancuso a manifestare, di fatto, un gradimento generalizzato della politica al recepimento di un progetto compiuto sulla riqualificazione del Rastrello (mi pare che di questo si tratti) è novità importante, una prima disponibilità perlomeno all'ascolto del progetto. Ma ci vogliono investimenti...
Ed ecco allora cosa sostiene l'ing. Mele, che di questa vicenda probabilmente ne capisce, in modo interessato, più di tutti: "Abbiamo la possibilità di sfruttare un importante strumento legislativo che non è speculativo dal punto di vista edilizio, ma una possibilità importante che è un valore, una carta da essere giocata da una società di calcio... Sullo stadio l'Amministrazione si è già espressa favorevolmente. Ora c'è da capire il modo... La Robur si è presa l'onere su quali imprenditori porteranno avanti l'iniziativa, e l'utente finale".
Quarto spunto di riflessione: le parole di Mele sono a mio avviso molto chiare, in maniera diretta si rivela la funzione (fra le altre) dei 14 moschettieri, imprenditori e notabili che dovranno (fra l'altro) favorire il processo di presentazione del progetto di riqualificazione.
Chiosa finale, poi la finisco qui, per ora. Chi segue Wiatutti, sa quanto questo blog si spese al tempo per spingere l'idea della riqualificazione dell'area del Rastrello, non solo in funzione della messa a punto di uno stadio come si deve - che desse pertanto una possibilità concreta di creare redditività per la società - ma soprattutto per la fruibilità di un'ampia porzione di terreno intorno al Rastrello, che potesse garantire sviluppo per la città. Il tutto, in maniera cosciente, sapendo di avere fra le mani un interlocutore (Mezzaroma) che puntava esclusivamente a buttare fumo sugli occhi della gente, per tentare di uscire al meglio da una situazione imbarazzante, utilizzando strumentalmente l'idea del progetto.
Il quale progetto, tuttavia, pur fra immani resistenze della politica dominante, fu accolto con un nì da questa Amministrazione, che rivide al ribasso l'idea iniziale e di fatto lo indirizzò nella direzione da essa desiderata.
Bene, anche stavolta cerchiamo di farci trovare svegli e coscienti. Non vogliamo cioè che l'idea del progetto, il coinvolgimento di persone note e stimate, garanti della nostra fede, sia portata avanti per spandere nebbia sulle note (parola di Ponte) difficoltà economiche della società. Ci batteremo qualora il progetto sia coerente con le nostre aspettative di tifosi e di cittadini, ben sapendo però che, parallelamente a ciò, la società deve trovare un flusso di denari che la sostenga nel lungo periodo. E torniamo ancora ad invocare a gran voce la messa in vendita almeno al 51% delle quote societarie di Ponte, che ci pare soggetto inadeguato allo sviluppo del tema in questione (ma ne riparleremo).
Chiediamo perdono, ma tentiamo di imparare dagli errori passati.


"Costruire un modello in cui viene recuperato il gap di capacità progettuale è importante"
(F. Mancuso, 21.11.2015, Il Fedelissimoonline)

3 commenti:

  1. Teniamo conto di due-tre cose,pur navigando sempre nel procelloso campo delle ipotesi:

    1-Il "sindaco"va ancora parlando(te lo conferma un tuo commentatore, tale Matteo Caroni,nei commenti di pochi giorni fa ad un tuo pezzo)di Borgovecchio x stadio nuovo e cittadella dello sport.
    Ho scritto ANCORA perché già in un' assemblea pubblica tenutasi all'Isola(che non c'è,come soleva dire un mai troppo compianto Barberesco della mia Contrada)aveva sostenuto, e rilanciato, l'idea targata Cenni e co.

    2-Nei nuovi soci minori("socini"ma da non confondersi col Prode Podesta' Luigi Socini Guelfi,salvatore, lui si,della Senesità del Monte dei Paschi))c'è GUARDACASO uno dei proprietari dei terreni in zona "Val di Nebbia"...terreni comprati,all'epoca proprio per ostacolare il progetto cenniano MA che adesso potrebbero essere diventantati "improvvisamente"appetibili da...

    3-Hellmich,che oggi giovedì 26/11 incontrerà nuovamente PonteAntonio,in quel di Roma(Isis permettendo?ma tanto l'enculador biancovestito pare sia ito in Africa,per cui...saltera'per aria ogni cosa come in Francia ma solamente al suo ritorno).

    1+1+1 potrebbe fare 3,per una volta?

    Herr Hellmich,costruisse a Borgovecchio,guadagnerebbe parecchio di più che nella conca del Rastrello,ottenendo per altro il massimo gradimento da ambientalisti scoiattolati,mammine di scuolina in fortezza,siena parcheggi,confesercenti,"potere"che ti ostacola da sempre e che ti costringe a giocare di ven notte a dicembre per non "disturbare"(era un guadagno,ma non sono arrivati a capirlo)il Mercato in Piazza etc etc etc.

    I tifosi?

    Beh,al loro convincimento ci penseranno proprio i "socini":va fatto capire, con le chiacchiere e con "progettoni" da uefa in 5 anni,che spostarsi di soli 10 km dal centro per vedere una partita di pallone conviene,o meglio,VA FATTO per la "salvezza"della Robur(o delle "tasche"di qualcuno?).

    Poi,se la fine fosse quella di Messina,Padova,Reggio Emilia con annessi fallimenti e cattedrali nel deserto?

    Pazienza,la colpa allora sarà tutta dei "gufi"(tranquilli,siamo in via di estinzione,siamo rimasti in 4 o 5)che "remano contro"e distolgono il volgo dal verbo trasmesso da Società e benpensanti,con l'avvallo ULTRAQUARANTENNALE, dei mangiatori di pastalforno.

    Cuorenero,tra sogno e realtà...chi vivrà,vedrà e valuterà.

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    1. Ah, che godurioso commento!
      Eh sì, perché Cuorenero ragiona, complottisticamente, ma ragiona. Ed il discorso fila benissimo, ha una sua logica.
      Anche io sono un sostenitore ad oltranza - da quando Capsula ex abrupto circa un annetto fa iniziò a buttare là il nome di Isola - di tale teoria, che appunto, in un colpo solo, sanerebbe moltissime delle situazioni scabrose che impediscono, nella realtà dei fatti, la realizzazione di un nuovo Rastrello.
      Richiedo tuttavia se ancora in questi giorni l'Amministrazione abbia riparlato di questa cosa, perchè non mi riesce saperlo. E due indizi inizierebbero a fare una prova...
      Resterebbe non soddisfatta, così facendo, la filiera dei benefici (sotto forma di finanziamenti e contributi) che deriverebbe dalla legge sulla riqualificazione dei vecchi stadi e le aree circostanti; ma mi pare una nota assai a margine.
      Personalmente, tempo fa parlai di questa opzione con chi di dovere, ma mi fu detto che la problematica maggiore sarebbe stata rappresentata dagli espropri dei terreni acquitrinosi di Borgovecchio; mi ripare altra nota a mergine, chè il potere della politica in tali casi diventa assoluto e molto persuasivo.
      Problema che però mi pongo io: ma come può essere presentabile, in tutto ciò, un Ponte che sostiene (detto da lui in tempi non sospetti) che presentare un progetto definitivo è compito economicamente gravoso??? Ci riscriverò sopra rapidamente, per darvi una mia interpretazione.
      Ah, in tutto ciò, come fa Cuorenero, lascio a latere totalmente la volontà dei tifosi. Che, anda e rianda, sono (ri)stati messi nella condizione di due anni fa, cioè con le spalle al muro...

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  2. W cuorenero tra sogni e realtà

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