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lunedì 18 agosto 2014

Le prime parole famose di Ponte

Durante i giorni di Palio, l'unica seria emittente cittadina, Siena TV, ha (fra l'altro) effettuato uno scoop riferito al mondo calcistico, riuscendo ad intervistare Antonio Ponte (con la "P", non con la "C", come insegna certa stampa cittadina).

La foto sotto è ripresa direttamente dal serial TV anni '70: "Attenti a quei due"



Si tratta, in pratica, della prima intervista mediatica in cui il presidente ci spiega alcuni - non tutti - punti programmatici della nuova società.
Per dovere di cronaca e di precisione filologica, vi "spunto" gli argomenti trattati, sperando di fare opera buona per la comprensione di tutti.
PUNTO 1: LA PAZIENZA - proprio così, pazienza, please. Sappiamo tutti quanto abbiamo atteso, sappiamo tutti che tempo non ce n'è più. Tuttavia, meglio ponderare bene le scelte, a rischio di sbagliare passaggi fondamentali. Scelte che, dal punto di vista tecnico, paiono affidate in toto a Morgia ed il suo staff. Si rileva pertanto, come nota a margine, quanto sia in alcuni casi dannosa e costosa l'opera di un ds, soprattutto quando questi operi per conto dei propri interessi e non di quelli della società che lo stipendia.
PUNTO 2: IL RITORNO - il ritorno a Siena di Ponte ha avuto il proprio corso in circa una settimana di tempo. La scelta pare stata, pertanto, all'inizio di "pancia", poi, presumibilmente, di testa. A conferma di quanto sapevo anche io, Ponte ha deciso di catapultarsi in modo quasi incosciente in questa avventura. Da qui le difficoltà dei primi giorni, certi silenzi e certe attese.
PUNTO 3: IL PROGETTO - alla fine si ascolta il verbo tanto atteso: vincere. "Per quanto difficile". Che non sia facile lo capiamo tutti benissimo; l'importante, tuttavia, resta il fatto di provare a farlo con tutte le nostre forze. E di avere la coscienza di dichiararlo.
PUNTO 4: L'ALLENATORE - la scelta di Morgia soddisfa in pieno, ad oggi. Con tanto di velata autocritica, quando si dice che "avrei sbagliato" a prendere altri, come stava succedendo. Bellissimo sentirsi dire "ho sbagliato" da un presidente nuovo di 15 giorni, dopo che per 3 anni le colpe erano state tutte degli altri.

PUNTO 5: LO STADIO - mi immagino quanto debba essere stato "spaventoso" il primo giorno, in cui ti rendi conto di non avere niente fra le mani, nemmeno uno stadio. E di quanto sia difficoltoso a Siena cercare di trovare dei campi per allenare la squadra. Il Rastrello non lo abbandoneremo, mentre un grazie profondo va alla Policras, che sta dimostrando di volere il bene della nuova Robur, affittando il campo di Rosia per gli allenamenti. Differentemente da altre realtà provinciali che, insciallah, andremo ad affrontare quest'anno.
PUNTO 6: GLI EX DIPENDENTI - è stata finalmente detta la verità, che riporto integralmente: "Al momento... sto cercando di spendere il meno possibile nella parte amministrativa, dando priorità alla parte tecnica e dei giocatori". Piaccia o non piaccia, questa è la scelta del presidente della Robur Siena. Da capire se tale attività sia compatibile con gli accordi a monte con l'amministrazione comunale.

Commento: personalmente, continuo giorno per giorno a seguire le scelte del presidente. Alcune mi tornano, altre meno. Come è normale che sia. Ma ribadisco una mia sensazione: credere di sentirsi libero dalle pastoie aggrovigliate del passato, non solo mi solleva, ma mi dà forza per sostenere un progetto. Perfezionabile, criticabile, migliorabile quanto si vuole; ma autonomo. 
Finalmente!

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